RINOPLASTICA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
La rinoplastica o rino-settoplastica (a seconda che si intervenga o meno sulla parte funzionale del setto) è una delle procedure chirurgiche più comunemente eseguita in chirurgia estetica ed ha lo scopo di correggere la forma e le dimensioni del naso agendo sulle componenti della cute, della cartilagine e delle ossa nasali.
Il più delle volte la componente estetica non può essere separata da quella funzionale che il naso riveste.
Il naso, posto al centro del volto, non può passare inosservato nella vita di relazione, anche se più facilmente verrà notato un naso “brutto” piuttosto che non un bel naso. Inoltre, essendo deputato al passaggio e riscaldamento ed umidificazione dell’aria che respiriamo è fondamentale che il miglioramento estetico non danneggi il passaggio dell’aria.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico del chirurgo estetico, di colpa medica dell’Ospedale o della clinica privata o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
Cosa fare prima dell’intervento di rinoplastica
Prima dell’intervento deve sempre essere valutato lo stato della funzione respiratoria del naso da un otorinolaringoiatra con un esame endoscopico delle fosse nasali ed una rinomanometria oltre alla sospensione dell’assunzione dei farmaci anticoagulanti.
Inoltre è generalmente opportuno che il chirurgo estetico faccia eseguire:
- elettrocardiogramma;
- analisi del sangue complete con test di coagulazione;
- una TAC del massiccio facciale;
- radiografia del torace (in caso di pazienti anziani o fumatori).
La mancata prescrizione degli esami di controllo costituisce errore medico del chirurgo estetico: simili omissioni, infatti, impediscono la diagnosi efficace della condizione del paziente e possono far sorgere complicanze gravi durante o dopo l’operazione, di conseguenza, il diritto a chiedere il risarcimento dei danni con l’intervento di un avvocato esperto in malasanità.
Intervento di rinoplastica
L’intervento non è previsto dal Sistema Sanitario Nazionale e, pertanto, può essere svolto solo privatamente in regime di libera professione in ospedale o in cliniche private.
L’operazione dura circa due ore e solitamente viene effettuato in anestesia generale in day hospital. Può variare sia in funzione del sesso del paziente (perché uomo e donna hanno una morfologia differente) che in base al tipo di correzione che deve essere effettuata (riduzione di un naso troppo grande o largo, rimozione della c.d. gobba, aggiustamento della punta).
La rinoplastica può essere eseguita con tecnica chiusa o con tecnica open, ovvero lavorando all’interno del naso senza lasciare cicatrici visibili oppure “scoperchiando” la piramide nasale con un’incisione della columella (quella parte di cute che separa le due narici).
Alla fine i sanitari posizionano dei tamponi (per uno o cinque giorni in base alla condizione del setto nasale) e applicano per 10 giorni un gessetto sul dorso per tenere ferme le ossa.
Come si è visto l’importante è che il miglioramento dell’aspetto estetico non vada ad intaccare la funzionalità del naso e questo purtroppo succede più spesso di quanto si immagini, perché a volte l’aspetto esteriore mal si concilia con quello funzionale ed è ovvio che un bel naso stretto avrà dei limiti nel permettere il passaggio dell’aria.
Non va dimenticato che la cartilagine che costituisce la parte anteriore del setto è dotata di “memoria” e quindi dopo essere stata per molti anni deviata non potrà essere completamente raddrizzata in ogni caso, ma ovviamente la cosiddetta memoria dovrà essere minima e quasi impercettibile.
Molte volte, e molti chirurghi non eseguono la riduzione delle narici anche quando questa si rende necessaria con il risultato di nasi orribili con punte troppo pronunciate o troppo larghe che mal si conciliano con quanto è stato fatto sul setto e sulle ossa proprie.
Le equipe chirurgiche di un certo livello si avvalgono della consulenza dello specialista otorino per il trattamento della parte funzionale di una rino-settoplastica.
In caso di complicanze per il paziente, pur potendo generalmente avere diritto ad un risarcimento dei danni verso l’Ospedale, la clinica privata, il chirurgo estetico, l’anestesista o l’Assicurazione, la principale domanda che il paziente o i parenti (marito, moglie, partner, convivente, genitori, figlio/figlia, fratello/sorella o gli eredi) si devono fare riguarda il motivo che ha portato all’esito negativo del trattamento e se c’erano effettive possibilità di miglioramento estetico, o di evitare l’evento. Prima di tutto, quindi, rivolgendosi ad un avvocato o ad uno studio legale specializzato in risarcimento danni da responsabilità medica, insieme al medico legale, si potrebbe capire cosa sia successo e se ciò sia eventualmente dovuto a responsabilità o colpa.
Cosa deve aspettarsi il paziente nel post-intervento di rinoplastica
Dopo l’intervento di rinoplastica è normale sentire dolore e che si gonfi sia il naso che la zona vicino agli occhi. È opportuno che il paziente osservi 7-10 giorni di riposo e si astenga dall’attività fisica per circa 3 mesi. Ogni caso dovrebbe, comunque, essere vagliato dal chirurgo che darà consigli mirati alla condizione clinica di ciascuno.
Per 5-6 mesi chi si è rifatto il naso potrebbe notare rigonfiamenti nella zona: anche questo postumo è normale perché la stabilizzazione dell’intervento può durare anche 12 mesi. In sostanza per capire l’effettivo esito dell’operazione e l’apparenza definitiva che avrà il naso rifatto si potrebbe dover attendere anche un anno.
In alcuni casi anche un intervento eseguito a regola d’arte potrebbe presentare dopo circa un anno la comparsa di lievi asimmetrie o difetti: in questo caso generalmente il chirurgo estetico dovrebbe procedere ad una correzione “gratuita” del problema.
Non esiste, infatti, un automatismo tra errore medico e risarcimento del danno. Bisogna sempre individuare quali effettivi danni ha subito il paziente.
Quali sono le possibili complicanze della rinoplastica
Tra le complicanze che possono sorgere a seguito di un intervento di rinoplastica possiamo differenziare quelle derivanti dall’operazione chirurgica (ematomi, infezioni, emorragie, shock settico, meningite, cecità post rinoplastica, l’ascesso cranico ecc.) da quelle estetiche o funzionali che peggiorano l’aspetto estetico del paziente e sono più frequentemente oggetto di richieste risarcitorie.
È opportuno ricordare che in caso di trasmissione di infezioni nosocomiali (cioè durante la degenza ospedaliera o durante lo svolgimento di una visita) è possibile chiedere il risarcimento dei danni all’ospedale o alla clinica privata che è responsabile della carenza organizzativa e degli ipotetici sbagli del personale. Anche in questo caso sarà opportuno rivolgersi ad un avvocato esperto in malasanità.
Tra le complicanze estetiche e funzionali possiamo citare:
- problemi respiratori, spesso provocati da un’errata preparazione pre-intervento nella quale viene omessa la disamina del naso e della sua struttura da parte dell’otorinolaringoiatra o non vengono prescritti gli esami di controllo;
- perforazione del setto nasale, una delle complicanze più comuni che inficia la funzionalità del naso e deve essere corretta con innesti a copertura delle perforazioni;
- difetti del setto nasale (della componente ossea o cartilaginea) solitamente generati da uno sbaglio nella frattura delle ossa nasali che potrebbe essere evitata da una corretta disamina del setto nasale pre-intervento in collaborazione con l’otorinolaringoiatra;
- difetti del dorso nasale che possono derivare da un’eccessiva asportazione delle cartilagini triangolari rendendo anomala la larghezza del nuovo naso oppure da un’eccessiva asportazione della c.d. gobba (gibbo osteocartilagineo) che rende il naso troppo “scheletrico”. In entrambi i casi dovrà essere praticata una correzione con l’innesto di ulteriore cartilagine nelle zone erroneamente trattate;
- difetti della punta nasale che può risultare troppo larga o sferica oppure presentare un collasso delle narici. Anche in questo caso deve essere corretta con un ulteriore innesto di cartilagine prelevata dal setto nasale oppure con l’inserimento di suture di rimodellamento;
- naso schiacciato che si verifica quando è stata tolta troppa cartilagine alare, ossia quella che sta alla base del naso, oppure sono stati dati i punti in modo troppo stretto da restringere la punta tanto da arrivare a provocare talvolta difficoltà a respirare;
- episodi più rari possono essere il naso a “becco a pappagallo”, il “naso a sella”, la caduta della punta e la ritrazione alare. Queste complicanze si verificano tendenzialmente per una errata asportazione di materiale cartilagineo o osseo e possono essere risolte con innesti o iniezioni steroidee. In alcuni casi possono causare problemi respiratori permanenti.
In questa fase risulterà importante esaminare la documentazione medica tra cui le analisi e gli esami prescritti, i medicinali assunti, la cartella clinica e il consenso informato. È consigliabile conservare questa documentazione per favorire la gestione di un’eventuale pratica di risarcimento dei danni. In caso contrario il paziente o i suoi eredi hanno sempre diritto a chiedere copia dei referti che devono essere rilasciati dalla struttura previo rimborso dei costi di copia.
La valutazione di quali danni nel caso concreto il paziente potrebbe chiedere rimane dell’avvocato e del medico legale, ad esempio danno patrimoniale ossia i danni economici da lucro cessante o danno emergente, i danni non patrimoniali come il danno biologico per inabilità temporanea o invalidità permanente, il danno estetico, il danno morale, il danno esistenziale, il danno da perdita di chance ecc.).
Conseguenze ed errori medici dell’operazione di rinoplastica
L’intervento di rinoplastica può avere risultati e conseguenze che possono essere imputate al chirurgo ed altre che sono invece indipendenti e non preventivabili.
Per esempio, la guarigione delle fratture nasali avviene sempre con la formazione di un callo osseo che si “rimaneggia” e si riduce, ma non sempre questo avviene in modo soddisfacente e la sottile cute del naso non è in grado di nascondere tale irregolarità che non potrà essere contestata al chirurgo.
La deviazione residua del setto è a volte esteticamente poco apprezzabile ma funzionalmente evidente con una narice meno aperta (non alla vista ma funzionalmente) al passaggio dell’aria, questo potrà essere dovuto ad un errore nell’esecuzione dell’intervento così come ad una guarigione anomala ed andrà valutato attentamente prima di proporre un’azione risarcitoria.
Come sempre, l’insoddisfazione estetica è molto soggettiva e quindi di difficile contestazione da l punto di vista giuridico.
A volte nasi la cui correzione è dal punto di vista tecnico ineccepibile si dimostrano completamente inadeguati al viso del paziente con un risultato che sarà quindi di difficile contestazione.
Il paziente deve sempre valutare se il chirurgo propone una sede adeguata per l’intervento, cioè una clinica con tutti servizi che può offrire un ospedale, se dimostra di conoscere la materia di cui sta parlando e le problematiche legate a quello specifico intervento.
È sempre necessario che venga acquisito correttamente il consenso informato prima di procedere all’intervento chirurgico. Il paziente, o i suoi familiari, infatti, potrebbero – in certi casi – ottenere il risarcimento del danno anche qualora il medico non abbia spiegato, o non abbia sufficientemente spiegato al paziente, il tipo di trattamento a cui sarà sottoposto o il tipo di intervento chirurgico, oppure le modalità con cui si svolge, le conseguenze, i rischi e le possibili complicanze ed effetti collaterali, i vantaggi e svantaggi, le eventuali alternative terapeutiche. Anche in questo caso un avvocato esperto in malasanità potrà valutare effettivamente la situazione specifica e capire come indirizzare la vittima nella richiesta di risarcimento.