PATOLOGIA BENIGNA UTERINA: POLIPI, IPERPLASIA, FIBROMI, ADENOMIOMI
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La patologia benigna uterina comprende:
- polipi, neoformazioni della mucosa endometriale, unici o multipli, sessili o peduncolati. Hanno un colorito rosso-giallastro e possono essere localizzati a livello dell’endometrio, della vagina e della cervice;
- iperplasia, eccessiva proliferazione dell’endometrio. Può essere semplice o complessa in base a quale componente è maggiormente più pronunciata e, inoltre, tipica o atipica a seconda di assenza/presenza di anomalie citologiche;
- leiomiomi, neoformazioni mesenchimali costituiti da tessuto connettivo e/o tessuto muscolare. Se quello connettivo è maggiore, si definisce fibroma, se quello muscolare, invece, è maggiore, si definisce mioma. Possono essere sessili o peducolati e svilupparsi sotto il peritoneo, cioè sottosierosi, nel miometrio, cioè intramurali o intestiziali, nella cavità uterina, cioè sottomucosi e infralegamentari, nel legamento largo;
- adenomiosi, isole di tessuto endometriali nel miometrio che possono formare un vero e proprio nodulo, l’adenomioma.
Risulta essenziale che la diagnosi, oltre ad essere corretta sia tempestiva. Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare anche a gravi complicanze.
Quali sono i sintomi di una patologia benigna uterina
Il sanguinamento uterino anomalo rappresenta il sintomo che accomuna le diverse patologie. Il sanguinamento uterino anomalo oggi racchiude tutte quelle alterazioni del ciclo mestruale riguardanti:
- frequenza: normale se compresa fra 24-38 giorni altrimenti può diventare oligomenorrea e polimenorrea;
- regolarità: normale se inferiore a 20 giorni variabili in 12 mesi altrimenti può diventare sostituire amenorrea o ciclo irregolare;
- durata, normale se compreso fra 4, 5 e 8 giorni;
- volume, normale fra 20-80 ml altrimenti può diventare ipomenorrea e ipermenorrea.
I termini menorragia (aumento volume e durata), metrorragia (perdita fra i due cicli), menometrorragia (aumento volume, durata e perdita fra i due cicli) risultano essere superati secondo la nuova classificazione FIGO.
Altri sintomi caratteristici sono il dolore, presenza di spotting, aumento del volume dell’utero, dismenorrea, dispareunia, stranguria, dischezia.
I sintomi sono legati alla grandezza della neoformazione e il coinvolgimento di organi adiacenti. A volte, possono essere del tutto asintomatici o essere correlati ad aborto o sterilità.
Anche in questa fase diagnostica molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici dell’Ospedale o della Clinica o della Casa di cura, bisognerà valutare l’eventuale colpa ed inoltre comprendere se il danno era o meno evitabile.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
Non esiste un automatismo tra errore e risarcimento del danno e neppure che in un caso specifico sussistano tutte le voci di danno patrimoniale, non patrimoniale e biologico ecc. è comunque fondamentale che l’avvocato faccia una disamina ad ampio spettro. Esistono molti aspetti da valutare dall’eventuale danno da perdita della capacità lavorativa al danno da perdita di chance a quello di doversi sottoporre ad un nuovo trattamento medico con i connessi rischi.
Come effettuare la diagnosi e il trattamento medico di una patologia benigna uterina
Oltre ai segni e i sintomi, sono importanti l’ecografia, isteroscopia, sonoisterografia ed eventualmente biopsia/asportazione o revisione cavità uterina con biopsia per esame istologico (ev. fbc).
È necessaria, inoltre la diagnosi differenziale, soprattutto perché il sanguinamento uterino anomalo può anche essere correlato a patologia maligna.
Il trattamento dipende dall’incidenza della patologia sulla vita della donna. Se non ci sono controindicazioni la cosa più naturale è procedere con un trattamento attendista, così da valutare con controlli periodici come procede l’evoluzione della patologia senza interventi invasivi
Se la qualità di vita della paziente inizia a risentire della patologia esistente il sanitario potrà procedere con una terapia medica (FANS, analoghi, spirale) o, eventualmente, chirurgica (isteroscopia e biopsia, laparoscopia) sempre informando la donna di tutte le possibilità che presentano entrambe le vie di cura, gli eventuali rischi e conseguenze.
Quali sono i possibili errori medici correlati alla patologia benigna uterina
I possibili errori medici correlati a questo tipo di patologie sono:
- errata anamnesi della paziente (segni e sintomi);
- in caso di sospetto, assenza di percorso diagnostico adeguato;
- assenza di informazioni alla paziente relative alla patologia, ai segni, sintomi, ai test di diagnosi, terapia (limiti e benefici);
- assenza di controlli e follow up per eventuale progressione in patologia maligna;
- errata diagnosi differenziale;
- errata terapia medica (dose, vie di somministrazione, concentrazione, presenza di controindicazioni);
- assenza/errato utilizzo di terapia chirurgica.