LE PATOLOGIE PROCTOLOGICHE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
La proctologia si occupa delle patologie che interessano la regione ano-rettale.
Le patologie proctologiche più diffuse sono:
- emorroidi;
- ragadi anali;
- fistole perianali;
- ascessi anali e perianali;
- tumori benigni e maligni dell’ano e del retto (cancro all’ano e cancro del retto);
- disturbi dell’evacuazione (stipsi o incontinenza).
In questa sede andremo a trattare le ragadi, le fistole e gli ascessi.
Diagnosi
Per una corretta diagnosi di queste patologie spesso è sufficiente una visita proctologica tramite esplorazione rettale e anoscopia.
La visita proctologica con anoscopia è un esame semplice, immediato e indolore che non necessita di anestesia.
Nei casi più complessi ci si avvale di una diagnostica di secondo livello che può comprendere:
- l’ecografia transanale (per lo studio anatomico degli sfinteri)
- la defecografia (per lo studio dei prolassi, del rettocele, enterocele e stipsi da ostacolata espulsione)
- la manometria anorettale (per la valutazione funzionale degli sfinteri e per lo studio della sensibilità retto-anale).
1) Ragade anale
La ragade anale è una piccola fissurazione della mucosa anale all’interno del canale anale, più spesso localizzata sulla parete posteriore, estremamente dolente al passaggio delle feci e che può manifestare sanguinamenti.
La ragade, singola o multipla, può essere acuta, quindi di nuova insorgenza, o cronica, ovvero presente da molto tempo e che assume l’aspetto di una cicatrice dura e ricoperta da fibrina.
Cause delle ragadi anali:
- feci dure;
- defecazione difficoltosa che richiede sforzo;
- ipertono dello sfintere anale;
- ferite da residui alimentari;
- traumi.
La ragade anale è estremamente dolorosa. Il dolore inizia con la defecazione e può protrarsi per periodi di tempo variabili da alcuni minuti a qualche ora, ed è causato da una contrazione spastica dello sfintere anale.
Terapia della ragade anale
Molto importante è ricorrere subito a una terapia medica che, se intrapresa precocemente, potrà evitare o ritardare l’intervento chirurgico.
Nei casi in cui la ragade anale non è ancora cronicizzata e si riconosce come causa principale la stipsi la terapia consisterà nel cercare di rendere le feci più morbide agendo sulle abitudini alimentari, e se concomita un ipertono dello sfintere anale (che può essere valutato con la visita proctologica e con la manometria anorettale), si potrà agire sullo stesso con un ciclo di dilatazioni che il paziente potrà fare autonomamente, opportunamente istruito.
Bisogna considerare che l’80% delle ragadi anali guarisce con tali accorgimenti.
Il restante 20 % in cui tali metodi non risultano efficaci e in cui spesso la ragade è divenuta cronica, previo adeguato studio degli sfinteri, andrà incontro ad intervento chirurgico che consisterà nella asportazione della ragade e in una piccola incisione dello sfintere anale (sfinterotomia) che permetterà di limitare l’ipertono sfinterico. Questo intervento richiede generalmente tempi minimi e anestesia loco-regionale.
I rischi connessi a questi interventi sono spesso legati alla continenza.
2) Ascessi e fistole anali e perianali
Si tratta di patologie su base infiammatoria-infettiva, che derivano da processi infiammatori che partono dalle ghiandole che sono situate all’interno dell’ano-retto e che possono andare incontro a infezione che dapprima si localizza all’interno di una cavità chiusa e poi attraverso la formazione di tramiti fistolosi diffonde in altre sedi più o meno vicine al canale anale.
Gli ascessi si manifestano con tumefazioni dolenti nella regione perianale che si possono rompere dando luogo alla fuoriuscita di materiale purulento misto a sangue e in alcuni casi a febbre.
Una volta drenati all’esterno guariscono spontaneamente ma tendono spesso a recidivare.
Diagnosi degli ascessi e fistole anali e perianali
Si basa oltre che su una ben condotta visita proctologica con anoscopia, su una valutazione strumentale che si avvale dell’ecografia trans anale o della risonanza magnetica del pavimento pelvico.
Trattamento degli ascessi e fistole anali e perianali
Varia a seconda della complessità delle fistole e degli ascessi, andando dal semplice drenaggio e toilette della cavità, al cerchiaggio con setone, alla asportazione della fistola a veri e propri interventi di plastica e ricostruzione dei piani muscolari e cutanei.
Gli interventi chirurgici effettuati sulla regione anale e perianale presentano delle possibili complicazioni come:
- sanguinamento;
- dolore cronico;
- ritenzione urinaria;
- ritenzione fecale;
- incontinenza;
- infezione.
Si tratta di possibili complicazioni dell’intervento chirurgico proctologico che hanno un notevole peso sulla qualità di vita dei pazienti e che quindi vanno ridotte il più possibile.