COMPLICANZE POST TAGLIO CESAREO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
L’eventualità di incorrere in complicanze a seguito di un taglio cesareo è rara, tuttavia bisogna considerare che, come tutti gli interventi chirurgici, anch’esso espone la donna a dei rischi.
Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare, nei casi più gravi, anche al decesso della madre o del bambino, e la morte costituisce la lesione maggiore del bene giuridico della vita. In questi casi anche i familiari del paziente vittima di malasanità potrebbero avere diritto al risarcimento, in particolare il marito (il convivente more uxorio o il partner convivente) i genitori, il figlio o la figlia, i fratelli o le sorelle o gli eredi.
Quali sono le complicanze più frequenti dopo un taglio cesareo
Tra le complicanze principali successive ad un taglio cesareo, vi è la possibilità che si verifichi un’emorragia a seguito dell’intervento, solitamente per l’assenza di contrazione nella muscolatura uterina, che è stata esposta al trauma dell’incisione chirurgica.
Questa complicanza si manifesta più frequentemente nei casi in cui lo sforzo uterino precedente all’intervento sia stato particolarmente elevato, come nei casi delle gravidanze gemellari o di feti particolarmente grossi, oppure per il taglio cesareo eseguito dopo un lungo travaglio.
Un’altra possibile complicanza è quella infettiva, che può coinvolgere la cavità uterina o la ferita chirurgica e che si manifesta nei giorni successivi con sintomi come febbre, dolore, brividi ed alterazione degli esami ematici.
Il rischio trombotico, che in gravidanza e dopo il parto è maggiore, è ulteriormente aumentato a causa del periodo di allettamento successivo all’intervento; vanno perciò presi precauzioni quali l’utilizzo di calze elastiche, la mobilizzazione precoce e l’impiego di una terapia farmacologica nei casi a maggiore rischio.
Anche in questa fase diagnostica molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici dell’Ospedale o della Clinica o della Casa di cura, bisognerà valutare l’eventuale colpa ed inoltre comprendere se il danno era o meno evitabile.
Trattamento medico-sanitario successivo al taglio cesareo
Generalmente, a seguito di un taglio cesareo, la neomamma rimane per almeno un’ora in sala operatoria o un’altra zona in cui può essere controllata da un professionista.
Nei giorni successivi vengono effettuati dei controlli per verificare il normale decorso del periodo post-operatorio e per aiutarla nella ripresa e nelle prime interazioni con il neonato.
La donna che si sottopone al taglio cesareo deve essere informata sulle difficoltà nella mobilizzazione e sul maggiore dolore conseguente all’intervento chirurgico rispetto al parto vaginale.
Per questi motivi bisogna considerare delle eventuali difficoltà nell’allattamento al seno, che deve essere il più possibile supportato dall’intervento dei professionisti sanitari.
Prima della dimissione, la donna deve essere informata sulle implicazioni che l’esecuzione di un taglio cesareo può avere sulle gravidanze successive. Vi sono indicazioni non concordi sulle tempistiche ideali prima di iniziare una nuova gravidanza a seguito di un taglio cesareo, ma bisogna considerare che il trauma a cui l’utero è sottoposto nel corso dell’intervento chirurgico richiede un periodo di ripresa maggiore rispetto a quello conseguente ad un parto naturale.
Bisogna considerare il maggiore rischio a cui le donne con esperienza di taglio cesareo sono esposte nel caso in cui, in una successiva gravidanza, si scelga di effettuare un parto vaginale (una possibilità che è comunque praticabile nella maggior parte dei casi). Inoltre va ricordato che il taglio cesareo aumenta il rischio di anomalie della placentazione nelle gravidanze future.