RIANIMAZIONE NEONATALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO PER MALASANITÀ
I processi di adattamento cui il neonato va rapidamente incontro subito dopo la nascita comportano modificazioni fisiologiche.
In circa il 90% dei casi il passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina avviene senza difficoltà; quando, invece, i processi di adattamento cardiorespiratorio non sono pienamente efficienti nei primi minuti di vita, si rendono necessari alcuni provvedimenti di rianimazione in sala parto.
Circa il 10% dei neonati, alla nascita, necessita di una forma di assistenza per iniziare a respirare e l’1% richiede manovre di rianimazione complete per sopravvivere.
Come agire per assistere il neonato
Poiché una mancata assistenza può essere fatale o responsabile di sequele a distanza, è fondamentale che tutti gli operatori che forniscono assistenza neonatale (ginecologo, ostetrica, infermiere, neonatologo) acquisiscano le conoscenze e le tecniche per la rianimazione primaria.
Ad ogni parto dovrebbe essere presente almeno una persona in grado di svolgere una rianimazione neonatale, e una persona che sappia condurre una rianimazione completa (intubazione endotracheale e somministrazione di farmaci) dovrebbe essere quantomeno disponibile.
Inoltre in ogni sala parto deve essere presente tutta l’attrezzatura necessaria per la rianimazione: lettino con fonte di calore radiante, aspiratore meccanico con sondini da aspirazione, sorgente di ossigeno e tubi per la somministrazione dello stesso a flusso libero, pallone autogonfiabile da rianimazione neonatale, maschere facciali, laringoscopio, fonendoscopio, ecc..
Tutta quest’attrezzatura deve essere controllata ogni giorno, dopo ogni rianimazione e prima di ogni parto a rischio.
Un errore del ginecologo, del neonatologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare, nei casi più gravi, anche al decesso del bambino, e la morte costituisce la lesione maggiore del bene giuridico della vita. In questi casi anche i familiari del paziente vittima di malasanità potrebbero avere diritto al risarcimento, in particolare i genitori (madre/padre), i nonni, i fratelli o le sorelle o gli eredi.
Quali sono le fasi della rianimazione neonatale La rianimazione neonatale consta di 4 fasi (A, B, C, D): Nel caso le operazioni non venissero effettuate, la madre potrà affidarsi ad uno Studio legale o ad un Avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica, che esaminerà insieme alla famiglia la fattibilità di una richiesta di risarcimento. Non esiste un automatismo tra errore e risarcimento del danno e neppure che in un caso specifico sussistano tutte le voci di danno patrimoniale, non patrimoniale e biologico ecc. è comunque fondamentale che l’avvocato faccia una disamina ad ampio spettro. Nella prima fase è necessario prevenire perdite di calore, per cui bisogna asciugare la cute, rimuovere i panni bagnati, usare panni preriscaldati e posizionare il neonato sotto una fonte di calore radiante. Evitare la termodispersione è importante perché lo stress da freddo può aumentare il consumo di ossigeno e rendere inefficace la rianimazione. Bisognerebbe raggiungere una temperatura ascellare compresa tra i 36,5° e i 37,5° C. La testa del neonato viene posta in posizione “di annusamento”, una posizione neutra a metà tra la flessione e l’iperestensione. Si procede ad un’aspirazione superficiale (prima la bocca e poi il naso). È necessario che il neonato venga stimolato: l’asciugatura e l’aspirazione rappresentano già una stimolazione. Si possono dare anche dei colpetti leggeri sulla pianta del piede o si possono frizionare delicatamente il dorso, il tronco e le estremità del neonato. Nella seconda fase, se nonostante la stimolazione, il neonato rimane apnoico (blu) o presenta attività di gasping (“boccheggiamento”) e/o una frequenza cardiaca <100 battiti al minuto si inizia la ventilazione a pressione positiva (PPV) con il pallone per la rianimazione, inizialmente con la maschera e, in caso di inefficacia, con intubazione endotracheale La PPV è richiesta nel 3% della popolazione totale dei nati. Nella terza fase, se la frequenza cardiaca è <60 battiti al minuto (neonato bradicardico), nonostante una ventilazione adeguata con ossigeno supplementare per 30 secondi, è necessario ricorrere al massaggio cardiaco. Lo 0,1% della popolazione totale dei nati richiede una compressione toracica. Esistono due tecniche per eseguirla: la tecnica delle due dita e quella dei due pollici. Secondo le linee guida internazionali è da preferire il metodo dei due pollici. La profondità delle compressioni deve essere di circa 1/3 del diametro antero – posteriore del torace. Il rapporto tra compressioni e ventilazioni deve essere di 3:1 (3 compressioni e 1 ventilazione); ogni ciclo dura 2 secondi, per cui in 60 secondi si avranno 90 compressioni e 30 atti respiratori La quarta fase, nel caso in cui l’attività cardiaca sia assente o <80 battiti al minuto, malgrado una ventilazione adeguata e un massaggio cardiaco esterno per almeno 30 secondi, si procede alla somministrazione di farmaci. La via di somministrazione preferenziale è la vena ombelicale perché è facile, veloce da reperire ed è un vaso di grosso calibro. I farmaci che vengono utilizzati sono: In ultima analisi si può considerare l’uso del bicarbonato di sodio per correggere l’acidosi metabolica, ma non esistono dati sufficiente per raccomandarne l’uso. Per valutare le condizioni generali del neonato e l’efficienza della rianimazione viene utilizzato l’indice di Apgar introdotto nel 1952 da Virginia Apgar. Si tratta di un metodo utile e veloce che tiene conto di 5 componenti (frequenza cardiaca, respirazione, tono muscolare, irritabilità riflessa e il colore della cute) alle quali viene attribuito un punteggio di 0, 1 oppure 2. I neonati con un punteggio alla nascita <4 sono gravemente depressi, quelli con punteggio compreso tra 4 e 6 sono moderatamente depressi – bisognosi di assistenza, vigilanza e ripetizione del test dapprima ogni 5 minuti e poi ogni 10 minuti (1, 5, 10, 20 …) – mentre un punteggio tra 7 e 10 è considerato nella norma.
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