ASSISTENZA E CONTROLLO DOPO INTERVENTO CHIRURGICO OSTETRICO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
L’ostetrica è la figura professionale che si occupa della donna in tutte le fasi della vita; dal profilo professionale proprio della figura ostetrica (DM 740/1994) si evince che è suo compito occuparsi dell’assistenza al medico ginecologo durante gli interventi chirurgici ostetrico-ginecologici, in particolare il taglio cesareo.
Cosa si intende per assistenza post-operatoria
Per “assistenza post-operatoria” si intende l’insieme di atti assistenziali dedicati alla donna dopo che si è sottoposta all’intervento chirurgico; in particolare non si tratta solo di compiere un determinato numero di attività, ma significa anche creare le condizioni adatte affinché la degenza post-intervento si svolga in un clima di fiducia e di serenità tra la donna e l’equipe di professionisti che si occuperà di lei fino alla dimissione.
La responsabilità del ginecologo o dell’ostetrica, e quindi dell’Ospedale, della Clinica o della Casa di cura, potrebbe derivare non solo dall’insorgenza della complicanza ma anche dal mancato riconoscimento precoce della problematica o, comunque, dall’incapacità di gestire correttamente la situazione, eseguendo terapie sbagliate, tardive, inefficaci o, comunque, non tempestive.
L’assistenza post-operatoria si divide in due fasi: il controllo della donna in sala operatoria immediatamente dopo l’intervento e la gestione della donna in reparto nei giorni che succedono l’operazione.
Scendendo nel dettaglio, nel controllo post-operatorio immediatamente successivo all’intervento, il sanitario, generalmente l’ostetrica, deve:
- controllare i parametri vitali della donna, il suo colorito e lo stato di coscienza (compreso l’orientamento spazio-temporale e la capacità di rispondere agi stimoli) e infine registrare tutto in cartella clinica;
- mantenere costante la temperatura corporea della donna, dato che la perdita di calore è una conseguenza tipica dell’anestesia;
- controllare il grado di dolore che la donna comunica e, eventualmente, somministrare i famaci che il medico avrà prescritto in cartella in caso di bisogno;
- monitorare i liquidi infusi e la diuresi;
- controllare la presenza di drenaggi e la medicazione;
- in caso di intervento ostetrico, in particolare taglio cesareo, controllare ogni 30 minuti che l’utero sia contratto e che le perdite siano contenute. Se la donna, invece, ha fattori di rischio per l’emorragia post-partum l’utero, le perdite e i parametri andranno controllati ogni 15 minuti.
Dopodiché è compito dell’ostetrica della sala operatoria contattare il reparto di degenza per dare informazioni relative all’intervento, nonché al post, e organizzare il trasferimento della donna.
Nel caso le valutazioni non venissero effettuate, la madre potrà affidarsi ad uno Studio legale o ad un Avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica, che esaminerà insieme alla paziente ed alla famiglia la fattibilità di una richiesta di risarcimento.
Il personale del reparto, a sua volta, deve:
- ricontrollare i parametri vitali della donna, il suo colorito e lo stato di coscienza e infine registrare tutto in cartella clinica;
- controllare il grado di dolore che la donna comunica ed, eventualmente, somministrare i famaci che il medico avrà prescritto in cartella in caso di bisogno;
- monitorare i liquidi infusi, la diuresi, gli eventuali drenaggi e la medicazione;
- In caso di intervento ostetrico, in particolare taglio cesareo, controllare ogni 30 minuti che l’utero sia contratto e che le perdite siano contenute.
Nei giorni successivi al giorno dell’intervento, i parametri vitali, la diuresi e i drenaggi verranno ricontrollati ogni 6h fino a quando il medico deciderà di togliere il catetere/drenaggi; mentre verranno controllati una volta al giorno la ferita chirurgica, il fondo dell’utero e le perdite, in caso di taglio cesareo.
Infine è fondamentale la mobilizzazione (banalmente “l’alzata dal letto”) della donna, in linea di massima il primo giorno dopo l’intervento, spiegando che la deambulazione favorisce una buona circolazione e respirazione.
Errori nell’assistenza post-operatoria
È essenziale che i sanitari portino a termine tutti i compiti sotto la loro responsabilità e che, soprattutto, registrino in cartella i parametri vitali, la diuresi e tutte le altre annotazioni di sua competenza.
Inoltre, è importante controllare la completezza della cartella clinica per far sì che la valutazione del decorso post-operatorio da parte del medico non si basi su informazioni parziali.
In particolare, è fondamentale che l’ostetrica valuti il fondo uterino, le perdite e la diuresi appena dopo l’intervento e nei giorni successivi, essendo l’emorragia post-partum una delle principali cause di mortalità materna, e registri tutto minuziosamente sulla cartella clinica.
Lo stesso discorso va fatto per una precoce mobilizzazione della donna: attività di competenza esclusivamente ostetrica, che, tra le altre cose, riduce il rischio tromboembolico, altra importante causa di mortalità materna.
Infine, l’ostetrica non deve fare l’errore di trascurare i bisogni della donna; è fondamentale che venga rassicurata e che le vengano spiegati passo dopo passo tutti gli atti assistenziali compiuti su di lei, ascoltando i suoi dubbi e domande.