SORVEGLIANZA DEL NEONATO DOPO IL PARTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Appena dopo il parto e nelle due ore successive, definite “periodo del post-partum”, l’ostetrica che ha assistito la donna ha la responsabilità di valutare e sorvegliare il neonato fisiologico o, in caso di necessità, di chiamare il medico neonatologo.
In questo breve lasso di tempo, in cui mamma e papà cominciano a conoscere e a familiarizzare con il loro bambino, la sorveglianza dell’ostetrica, quindi, è fondamentale per garantire un decorso fisiologico e salutare di questo magico, ma altrettanto “fragile” periodo.
La responsabilità del ginecologo, del neonatologo o dell’ostetrica, e quindi dell’Ospedale, della Clinica o della Casa di cura, potrebbe derivare non solo dall’insorgenza della complicanza ma anche dal mancato riconoscimento precoce della problematica o, comunque, dall’incapacità di gestire correttamente la situazione, eseguendo terapie sbagliate, tardive, inefficaci o, comunque, non tempestive.
Non esiste un automatismo tra errore e risarcimento del danno e neppure che in un caso specifico sussistano tutte le voci di danno patrimoniale, non patrimoniale e biologico ecc. è comunque fondamentale che l’avvocato faccia una disamina ad ampio spettro.
In cosa consiste la sorveglianza del neonato nel periodo del post-partum
Il primo compito dell’ostetrica nei confronti del neonato alla nascita è la valutazione del suo adattamento alla vita extrauterina.
Questa valutazione viene fatta attraverso l’Apgar score, ovvero un punteggio che viene dato al primo e al quinto minuto di vita in base a cinque variabili: frequenza cardiaca, colorito, respiro, reattività agli stimoli e tono muscolare; il punteggio per ogni variabile varia da 0 (valutazione patologica) a 2 (valutazione fisiologica), con 1 che è determinato da una valutazione intermedia.
In base al punteggio complessivo, dato dalla somma dei punteggi per ogni variabile, il comportamento dell’ostetrica nei confronti del neonato cambierà:
- da 7 a 10 (compresi): neonato fisiologico che può iniziare da subito lo skin to skin con la mamma;
- da 4 a 6 (compresi): neonato lievemente patologico, è necessario chiamare il neonatologo per una valutazione più approfondita ma il bambino non è il pericolo immediato di vita;
- da 0 a 3 (compresi): neonato gravemente patologico, il neonatologo deve essere chiamato in emergenza o, meglio ancora, presente al momento del parto.
Nel caso in cui, il neonato fosse ritenuto idoneo a rimanere con la mamma per lo skin to skin, la valutazione del suo benessere nelle due ore successive al parto è compito dell’ostetrica che ha assistito la nascita.
In particolare, il neonato dovrà subito essere messo a contatto pancia contro pancia con la madre, stando attenti che le sue vie aeree non siano ostruite dalla posizione prona, che la schiena e le gambe siano coperte con un telino e che sia coperta la testa con un cappellino per non fargli disperdere calore.
Infine, l’ostetrica dovrà rivalutare indicativamente a 15, 30, 60, 90 e 120 minuti della nascita il benessere neonatale e riportarlo in cartella clinica.
In particolare, l’ostetrica utilizzerà le cinque variabili dell’Apgar score, cioè frequenza cardiaca neonatale, tono muscolare, colorito, respiro, reattività agli stimoli, a cui saranno aggiunte la valutazione della saturazione del neonato (attraverso la misurazione con saturimetro dalla mano destra) e la pervietà delle vie aeree.
Trattamento della sorveglianza del neonato alla nascita e nelle due ore successive al parto
L’ostetrica è la figura professionale responsabile della sorveglianza del neonato fisiologico nelle prime due ore dopo il parto; è suo compito valutare in maniera costante, puntuale e precisa l’adattamento alla vita extrauterina del bambino, seguendo i genitori passo passo, riportando le sue valutazioni in cartella clinica e avvisando tempestivamente il neonatologo alla prima avvisaglia di patologia.
Nel caso le valutazioni non venissero effettuate, la madre potrà affidarsi ad uno Studio legale o ad un Avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica, che esaminerà insieme alla paziente ed alla famiglia la fattibilità di una richiesta di risarcimento.
In particolare, l’ostetrica:
- deve attribuire l’Apgar score a 1 e 5 minuti dalla nascita per impostare l’assistenza da offrire al neonato, non solo dopo la nascita ma anche nei giorni successivi. Un’errata o una superficiale valutazione può provocare dei gravi casi di “mal-assistenza” nei confronti delle esigenze del bambino, per esempio non riconoscere un respiro affannoso o un gemito, un colorito non uniforme, una reattività agli stimoli non sufficiente, ecc.;
- deve chiamare il neonatologo e la sua équipe sia al momento del parto se l’Apgar è inferiore a 7 sia nelle ore successive in caso di necessità. La celerità è basilare per non compromettere il benessere e l’adattamento del neonato, avvisando le figure professionali a cui competono le situazioni di patologia neonatale;
- deve sostenere passo passo i genitori nel creare, da subito, un legame con il figlio. Soprattutto, bisogna educarli nel posizionare il neonato nei miglior dei modi sia pancia contro pancia, sia al seno: le vie aeree devono essere libere per evitare che il bambino non rischi l’asfissia e deve essere coperto adeguatamente (anche la testa con il cappellino) per evitare una dispersione importante di calore;
- non deve disinteressarsi della mamma e del bambino dopo la nascita, ma anzi li deve controllare in maniera costante, puntuale e precisa e deve riportare in cartella clinica i dati necessari a valutare il benessere di entrambi nelle due ore dopo il parto, che, per ambedue, è un periodo molto delicato e di assestamento.
Tutte queste accortezze sono necessarie al fine di garantire un decorso fisiologico del post-partum al nuovo nato e alla sua mamma, cercando da subito di favorire l’attacco al seno e il legame tra i due.
Inoltre, il sanitario deve evitare di farsi trovare impreparato qualora sorgesse nel neonato una qualsiasi problematica: più frequentemente ci troviamo davanti a disfunzioni cardio-respiratorie, che necessitano di osservazione ed eventualmente di intervento da parte di personale qualificato (neonatologi, infermiere pediatriche), oppure più raramente a disfunzioni generali di adattamento come la SIDS (Sindrome della mote in culla) o il Post Natal Collapse che potrebbero mettere in pericolo la vita del bambino.