OMESSA DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA ADENOMA E IPERPLASIA DELLE GHIANDOLE PARATIROIDI
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
L’adenoma è un tumore benigno della paratiroide. Consiste nell’aumento volumetrico di una paratiroide ed è dovuto a una proliferazione neoplastica che determina quindi una sindrome da iperparatiroidismo primario con conseguente aumento dell’ormone paratiroideo, o paratormone PTH. Nel 75% dei casi è coinvolta una delle paratiroidi inferiori; nel 15% dei casi è coinvolta una delle paratiroidi superiori e nel 10% dei casi circa vi è coinvolgimento di paratiroidi con localizzazione “anomala”, per esempio intratiroidea o intramediastinica. Gli adenomi sono più comuni nei pazienti dai 50 ai 70 anni; le donne sono colpite 3 volte più spesso degli uomini.
Quando si presentano fattori di rischio, il medico, l’endocrinologo, l’oncologo o, più in generale, il personale dell’ospedale devono essere più attenti nella prescrizione di esami di controllo e potrebbero purtroppo verificarsi errori medici. L’eventuale colpa e responsabilità – per la mancata o ritardata individuazione della malattia/patologia o per la diagnosi sbagliata o per l’errato trattamento del tumore – deve essere verificata in modo approfondito così come la possibile insorgenza di danni, valutando se questi potessero essere o meno evitati con l’ausilio di un avvocato esperto in casi di malasanità.
Che cos’è l’ipercalcemia
L’ipercalcemia provoca un aumento dei livelli ematici di calcio, l’osso si indebolisce per la perdita di calcio, andando incontro ai fenomeni della osteopenia e della successiva osteoporosi, con aumentato rischio di fratture.
Osteoporosi
Osteoporosi
In questa fase diagnostica molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici, dell’oncologo, dell’endocrinolgo o dei medici dell’Ospedale (o del Pronto Soccorso, Asl, Asst, Ats) o della Clinica privata dovuti a diagnosi sbagliata o tardiva, ad esame o analisi non effettuata o effettuata male o in ritardo, ad operazione o intervento chirurgico sbagliato, a cura errata o a terapia in ritardo, a medicinali non dati o farmaci somministrati tardivamente, il paziente o i familiari (la madre, il padre, il marito, la moglie, il convivente, il partner, i nonni, il fratello o la sorella o gli eventuali eredi) potranno affidarsi ad uno Studio legale o ad un avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica, che esaminerà insieme alla paziente, alla famiglia e al medico legale, l’eventuale fattibilità di una richiesta di risarcimento danni.
A questo punto il tratto gastrointestinale viene ipersollecitato, e ciò provoca un’alterazione delle proprie funzioni, i reni, naturale filtro del sangue per il calcio, vengono “intasati” dall’elevato calcio nel sangue con conseguente rischio di produzione di sabbia renale e calcoli renali, con rischio di danni renali e altri problemi anche di natura cardiaca, per alterazione della funzione contrattile.
In caso di ipercalcemia bisogna verificare tutto quanto fatto, o non fatto, dall’oncologo, dell’endocrinologo, dall’ematologo, dal nefrologo, dal cardiologo e, più in generale, dal personale medico. Un passaggio fondamentale se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un avvocato esperto in malasanità ed un medico legale, anche coadiuvato da un medico specialista, possono capire se vi sia stato un errore nella diagnosi, nell’esecuzione del trattamento sanitario o nello svolgimento della terapia e, di conseguenza, se c’è responsabilità del medico, dell’équipe dei medici o dell’Ospedale (o del Pronto Soccorso, Asl, Asst, Ats) o della Clinica privata. Essenziale, in questa fase, risulterà l’esame della documentazione medica tra cui le analisi e gli esami, i medicinali assunti, la cartella clinica e il consenso informato.
L’adenoma alle paratiroidi
La causa più frequente di iperparatiroidismo è la presenza di un adenoma, cioè un tumore benigno, che si può sviluppare in una o più paratiroidi. Altri casi possono essere dovuti ad un’iperplasia paratiroidea diffusa. Il termine iperplasia indica un ingrossamento delle ghiandole paratiroidi per aumento della quantità di cellule che le compongono. Tale iperplasia provoca una maggiore secrezione di paratormone con conseguente iperparatiroidismo.
Gli adenomi paratiroidei sono quasi sempre confinati ad un’unica ghiandola, e le restanti sono di dimensioni normali, invece l’iperplasia paratiroidea è un processo tipicamente multighiandolare (interessa più ghiandole).
Macroscopicamente l’adenoma paratiroideo può essere grande da alcuni millimetri fino ad alcuni centimetri e raggiungere il peso di alcuni grammi. L’adenoma è circondato da una sottile capsula fibrosa e al taglio è di colorito giallo-brunastro. La terapia dell’adenoma è chirurgica e consiste nell’asportazione della ghiandola neoplastica.
La vittima di un episodio di malasanità, ad esempio per l’asportazione della ghiandola sbagliata o per il mancato riconoscimento del tumore, ha diritto che venga fatta chiarezza su quanto accaduto: e, in particolare, diritto a chiedere che siano verificate eventuali responsabilità, comportamenti non diligenti o sbagli, diritto a sapere chi ha sbagliato e come, diritto a sapere se sono state rispettate tutte le procedure previste dalla letteratura medica, diritto a procedere legalmente per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Risulta essenziale una diagnosi esatta e veloce, in caso contrario potrebbero esserci anche gravi complicanze e danni per il paziente: tra questi il danno biologico per la lesione all’integrità psico-fisica del danneggiato (con la quantificazione dell’invalidità permanente e temporanea), il quale potrà essere anche personalizzato in relazione, per esempio, all’età, all’attività lavorativa del soggetto, alle sofferenze morali ed ai cambiamenti occorsi al suo stile di vita fino anche alla morte ed alla liquidazione del relativo danno ai familiari.
Adenoma alle paratiroidi: fattori di rischio
Le paratiroidi sono ghiandole endocrine poste nel collo in prossimità della tiroide. Ve ne sono quattro, due superiori (o interne), situate dietro alla tiroide, e due inferiori (o esterne).
La loro funzione è di secernere l’ormone paratiroideo, o paratormone (PTH), importante regolatore del livello del calcio e fosforo nel sangue, che interferiscono in molti processi biochimici del nostro organismo. Il paratormone, assieme alla calcitonina prodotta dalle cellule parafollicolari della tiroide ed alla vitamina D, concorre al conseguimento dell’omeostasi del calcio nel sangue. Quando una o più paratiroidi producono un’eccessiva quantità di paratormone, viene a determinarsi una condizione nota come iperparatiroidismo, che è tipicamente accompagnata da ipercalcemia.
La causa scatenante di un adenoma paratiroideo rimane sconosciuta per la maggior parte dei pazienti. Alcuni dati suggeriscono che una pregressa radioterapia predisponga un paziente alla malattia paratiroidea. La carenza di calcio a lungo termine può anche provocare una malattia paratiroidea a causa della stimolazione cronica del paratormone (PTH).
Se il paziente subisce conseguenze negative per un caso di malasanità (un intervento sbagliato ad esempio nella zona del collo opposta, un ricovero o a causa di un errore medico, ad esempio perché per un’errata lettura delle radiografie il dottore non ha riconosciuto la massa tumorale) un avvocato specializzato, coadiuvato da un medico legale e da un medico specialista, può assistere il malato e i suoi familiari nella procedura di richiesta di risarcimento dei danni subiti.
In caso di gravi complicanze o morte del malato per adenoma, infatti, i parenti (marito, moglie, partner, convivente, genitori, figlio/figlia, fratello/sorella o gli eredi) possono agire per chiedere il risarcimento dei danni sia diretti (iure proprio) che indiretti (iure hereditatis). È essenziale valutare il motivo che ha portato all’esito negativo del trattamento medico o al decesso, e se c’erano effettive possibilità di guarigione, o di evitare l’evento. Prima di tutto, quindi, rivolgendosi ad un avvocato o ad uno studio legale specializzato in risarcimento danni da responsabilità medica per capire cosa sia successo e se ciò sia eventualmente dovuto a responsabilità o colpa del medico, dell’oncologo o dell’ospedale.
È bene consultare il medico se si sospetta iperparatiroidismo. L’ipercalcemia e l’ipofosforemia sono osservate nella normale routine degli esami ematochimici, segno iniziale più comune di iperparatiroidismo. Il livello di ormone paratiroideo (PTH), successivamente misurato, solitamente è elevato. La raccolta delle urine delle 24 ore mostra ipercalciuria e iperfostaturia.
Al di là della modifica dei valori del sangue, molti pazienti con adenoma paratiroideo sono asintomatici o avere sintomi lievi e aspecifici che non si correlano alla funzione paratiroidea.
I segni e sintomi che più frequentemente sono associati alla patologia tumorale sono:
- minzione eccessiva;
- osteoporosi;
- dolore osseo e articolare;
- calcoli renali;
- nausea;
- vomito o perdita di appetito;
- dolore addominale;
- facilità alla stanchezza o debolezza;
- depressione o dimenticanza;
- malattia cardiovascolare.
Sebbene l’esatto legame causa-effetto non sia chiaro, alti livelli di calcio sono associati a condizioni cardiovascolari, come l’ipertensione e alcuni tipi di malattie cardiache. Aumenti più estremi del calcio possono causare complicazioni come aritmie cardiache, coma e morte.
La mancata prescrizione di esami ematici o il mancato trattamento tempestivo costituiscono errori medici del medico generico, dell’oncologo, dell’ematologo o dell’endocrinologo: simili omissioni, infatti, impediscono la diagnosi efficace dell’adenoma e possono far sorgere complicanze gravi per il paziente e, di conseguenza, il diritto a chiedere il risarcimento dei danni con l’intervento di un avvocato esperto in malasanità.
Diagnosi dell’adenoma alle paratiroidi
Per giungere ad una diagnosi dell’adenoma alle paratiroidi dovrebbero essere prescritti:
- ecografia del collo: le paratiroidi normali sono generalmente troppo piccole per essere rilevate agli ultrasuoni quindi la semplice visualizzazione di questa ghiandola dovrebbe sollevare sospetti per un processo patologico. L’ecografia da sola ha una sensibilità che va dal 60% all’80%;
Ecografia del collo
Ecografia del collo
- scintigrafia ossia una scansione tridimensionale che migliora la visualizzazione delle ghiandole paratiroidi. Ha una sensibilità dal 91% al 98% per l’identificazione degli adenomi paratiroidei;
- TAC e Risonanza magnetica del collo: possono avere un ruolo più benefico nella localizzazione delle ghiandole
Per quanto riguarda lo svolgimento di questi esami diagnostici è bene tenere presente che l’ ospedale, sia pubblico che privato, nel quale il paziente è stato curato o al quale si è rivolto per effettuare le visite o l’intervento chirurgico, può essere chiamato a rispondere dei danni patiti per un caso di malasanità e, quindi, del risarcimento. L’ospedale, infatti, è responsabile dell’operato dei suoi dipendenti e collaboratori (medici, paramedici, infermieri, assistenti ecc.) ma anche del corretto svolgimento dell’integrale prestazione sanitaria.
In pratica l’ospedale risponde non solo per problemi legati direttamente all’errore medico ma anche per questioni relative a disorganizzazione o carenze strutturali (ad esempio un macchinario per la risonanza magnetica che non funziona o che funziona male potrebbe provocare un’errata diagnosi ed un conseguente risarcimento dei danni) oppure ancora:
– uso non corretto dei macchinari;
– malfunzionamenti o mancanza di dispositivi di sicurezza;
– infezioni nosocomiali;
– scambio di materiale organico (es. biopsie) ;
– carenze di personale;
– dismissioni di reparti;
– perdita di documentazione
sono solo alcuni degli esempi di deficit organizzativi – che esulano dal semplice errore del medico – che potrebbero portare all’esito positivo di una richiesta di risarcimento dei danni per malasanità nei confronti dell’ospedale con l’aiuto di un avvocato specializzato.
Tipi di iperplasia
L’iperplasia delle paratiroidi può verificarsi sporadicamente (in persone senza un caso in famiglia della malattia) o come parte di tre sindromi ereditarie:
- la neoplasia endocrina multipla 1 (MEN1);
- la neoplasia endocrina multipla 1 (MEN 2°);
- iperparatiroidismo familiare isolato. Nelle sindromi ereditarie, un gene mutato è tramandato in modo autosomico dominante (ciò significa che ha bisogno di ottenere un solo gene da un genitore per sviluppare la malattia).
Un’omessa diagnosi per individuare se si tratti di iperplasia o adenoma può portare gravissimi danni o lesioni al paziente. Se una o più paratiroidi producono un’eccessiva quantità di paratormone, le conseguenze coinvolgono più organi e possono provocare importanti complicazioni.
È necessario quindi evitare errori medici o errori di diagnosi e prestare massima attenzione agli esami da sostenere e alla professionalità del medico. In caso di dubbi o particolari situazioni è opportuno verificare gli estremi per un risarcimento danni e con l’aiuto di un avvocato valutare se si è in presenze di un caso di malasanità.
Potrebbe, inoltre, essere riconosciuta la colpa medica o la responsabilità dell’Ospedale, anche se il chirurgo o l’oncologo procede alla rimozione della massa senza aver prima fatto approfonditi esami, o qualora abbia proceduto con negligenza, imperizia o imprudenza.
Risarcimento dei danni in caso di responsabilità del medico o dell’ospedale
Non esiste un collegamento automatico tra aggravamento delle condizioni, errore medico e risarcimento del danno. Prima di tutto bisogna capire se c’è un effettivo nesso (c.d. nesso causale) tra l’evento e il danno subito.
Successivamente la valutazione di quali danni nel caso concreto si possano chiedere in caso di omessa diagnosi differenziale o di ritardata diagnosi o di cura sbagliata, tardiva o inefficace o per disorganizzazione dell’ospedale, spetta all’avvocato esperto in malasanità, coadiuvato dal medico legale, ad esempio il danno patrimoniale (ossia danni economici da lucro cessante o danno emergente) o il danno non patrimoniale (come il danno biologico per inabilità temporanea o invalidità permanente, il danno morale per le sofferenze patite o, nei casi, più gravi il danno da morte o da perdita di chance di guarigione o di sopravvivenza o di poter avere una vita migliore).
Il danno non patrimoniale potrà considerare anche gli aspetti morali (ossia le sofferenze) o esistenziali (ad esempio i cambiamenti nello stile di vita o nelle abitudini) o estetici (ad esempio perché sono rimaste brutte cicatrici che rovinano l’aspetto esteriore della vittima) che hanno colpito maggiormente il malato: esaminare le questioni più soggettive e personali capitate al danneggiato a seguito dell’evento si chiama personalizzazione del danno.
Un errore medico, infatti, può provocare diverse conseguenze in base alla persona che lo subisce, per questi motivi sarà importante considerare l’età del danneggiato, l’attività lavorativa o le sue aspirazioni, l’attività sportiva praticata o i suoi hobbies. Queste sfaccettature permetteranno all’avvocato ed al medico legale di quantificare in modo corretto l’importo di danno non patrimoniale subito.
Per i danni patrimoniali, invece, potrà essere chiesto, ad esempio, il rimborso delle spese sostenute durante la cura: a tal fine potranno essere utili scontrini della farmacia, ricevute dei costi di alloggio, fatture per visite mediche o per acquisto attrezzature (danno emergente); oppure le spese future che dovranno essere effettuare a causa dell’errore nella terapia (fornendo la prova dei costi sostenuti); o, ancora, il risarcimento per i mancati guadagni subiti dal paziente a causa del peggioramento della salute o del protrarsi delle cure (lucro cessante).
Nel caso in cui l’esito della cura dovesse essere infausto e, quindi, il paziente dovesse morire, anche gli eredi (madre, padre, marito, moglie, figlio, figlia, fratello, sorella ecc.) potrebbero agire per chiedere il risarcimento del danno patito dal familiare mentre ancora era in vita (ad esempio per la sofferenza subita, c.d. danni iure hereditatis), del danno per la perdita parentale (variabile in base al grado di parentela, c.d. danni iure proprio) ma anche dei danni patiti direttamente per il dolore provato per la morte di una persona cara o per i peggioramento subito al proprio stile di vita (ad esempio perdite economiche o modifiche drastiche delle proprie abitudini, c.d. danni iure proprio).