OMISSIONE DELLA DIAGNOSI PRECOCE DI CANCRO DELLO STOMACO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Lo stomaco è l’organo di contenimento con forma e dimensione variabile a seconda della costituzione corporea e delle abitudini alimentari. Lo stomaco fa parte dell’apparato digerente e, segnatamente, è la zona entro cui si raccolgono gli alimenti ingeriti a livello della bocca ed entro cui avviene la digestione delle proteine e dei carboidrati. Nello stomaco il cibo viene processato prima che esso arrivi all’intestino dove saranno assorbite le sostanze nutritive ed eliminate quelle di scarto.
Nella maggior parte dei casi il tumore dello stomaco è causato dalla crescita incontrollata delle cellule del suo rivestimento interno (la mucosa) ed è spesso confuso con gastrite o ulcera gastrica.
I sintomi sono simili e questo comporta un alto rischio di errore nella diagnosi medica. Affidarsi ad un avvocato per un eventuale risarcimento danni è un diritto del paziente e dei suoi familiari che in caso di diagnosi tardiva o errata può subire gravi e permanenti danni, tra cui la perdita di chance di guarigione e anche la morte del paziente o l’accelerazione del decesso, o una perdita di chance di conservare una vita migliore.
In caso di gravi complicanze o morte del paziente pur potendo generalmente avere diritto ad un risarcimento dei danni verso l’Ospedale, i medici o l’Assicurazione, la principale domanda che i parenti (marito, moglie, partner, convivente, genitori, figlio/figlia, fratello/sorella o gli eredi) si devono fare riguarda il motivo che ha portato all’esito negativo del trattamento medico o al decesso, e se c’erano effettive possibilità di guarigione, o di evitare l’evento. Proprio per questo, quindi, rivolgendosi ad un avvocato o ad uno studio legale specializzato in risarcimento danni da responsabilità medica, insieme al medico legale, è necessario per capire cosa sia successo e se ciò sia eventualmente dovuto a responsabilità o colpa.
Fattori di rischio per il tumore allo stomaco
Le precise cause di tumore allo stomaco sono sconosciute; tuttavia, i medici concordano che, sullo sviluppo delle neoplasie gastriche alcuni aspetti incidano in maniera più specifica.
L’alimentazione, ad esempio, ha un ruolo importante. Una dieta ricca di amidi, grassi e cibi conservati sott’olio, sotto sale o affumicati (che contengono nitriti e nitrati, precursori di cancerogeni come le nitrosamine) può favorire l’insorgenza della patologia, così come il consumo eccessivo di alcolici, che può contribuire alla trasformazione del tessuto gastrico in tumorale.
È bene precisare seppure è oggetto di studio ed è riconosciuto che l’insorgenza della malattia è più frequente in presenza di determinati fattori, tuttavia ciò non vuol dire necessariamente che una persona che abbia uno o più fattori di rischio si ammalerà così come in assenza non si può escludere che possa sviluppare un tumore.
Stadi cancro stomaco
Stadi cancro stomaco
Gli altri fattori di rischio sono:
- età avanzata
- il fumo di sigaretta (il rischio di sviluppare una neoplasia dello stomaco subirebbe un incremento che va dal 40%, per un fumatore di medio livello, a più dell’80%, per una fumatore accanito);
- fattori genetici;
- l’obesità e il sovrappeso (aspetto sul quale la comunità scientifica non è – ad oggi – concorde in maniera univoca).
- l’ulcera gastrica (un’erosione, più o meno profonda, della mucosa gastrica che in casi rari subisce una degenerazione maligna);
- l’infezione da Helicobacter Pylori, un batterio normalmente presente all’interno dello stomaco (ne sopporta molto bene l’ambiente acido) e privo di conseguenze rilevanti per la salute che diventa pericoloso se le difese immunitarie dell’organismo umano perdono di efficacia perché inizia a proliferare in modo incontrollato e colonizzare il suo ospite, provocando un’infezione. Studi scientifici hanno dimostrato che le persone con un’infezione da Helicobacter Pylori sono 3-6 volte più a rischio di sviluppare un tumore gastrico, rispetto alle persone non infette;
- la gastrite atrofica autoimmune;
- anemia perniciosa (una malattia autoimmune, che scaturisce dall’aggressione, da parte di alcuni anticorpi, a carico delle cellule dello stomaco deputate alla produzione del cosiddetto fattore intrinseco, la glicoproteina necessaria all’assorbimento della vitamina B12);
- essere affetti da AIDS;
- l’ulcera peptica;
- il diabete mellito;
- la presenza di metaplasia intestinale.
La diffusione del cancro gastrico può avvenire per via diretta all’esofago e al peritoneo, per via linfatica ai linfonodi, e per via ematica dando metastasi al fegato, alle ossa, ai polmoni e raramente al cervello.
Quando si presentano fattori di rischio, quindi, il medico, l’oncologo, il gastroenterologo e, più in generale, il personale dell’ospedale devono essere più attenti nella profilassi preventiva e nella prescrizione di esami di controllo e potrebbero purtroppo verificarsi errori medici. L’eventuale colpa e responsabilità – per la mancata o ritardata individuazione della malattia/patologia o per l’errato trattamento della stessa – deve essere verificata in modo approfondito così come la possibile insorgenza di danni, valutando se questi potessero essere o meno evitati.
Sintomi del cancro allo stomaco
Come detto il tumore dello stomaco si presenta, purtroppo, con sintomi che possono facilmente essere confusi con quelli di una gastrite o di un’ulcera gastrica; i più frequenti sono:
- nausea;
- dolore bruciore di stomaco;
- vomito con sangue;
- presenza di sangue digerito nelle feci;
- difficoltà di digestione;
- sensazione di pienezza e gonfiore anche dopo piccoli pasti;
- difficoltà a deglutire;
- elevata perdita di peso in un tempo relativamente breve;
Se un trattamento per la gastrite o per l’ulcera non sortisse alcun effetto positivo, è opportuno fare ulteriori controlli per valutare direttamente lo stato dell’organo. La mancata prescrizione degli esami e degli accertamenti diagnostici costituisce un errore medico del medico, del gastroenterologo o dell’oncologo: simili omissioni, infatti, impediscono la diagnosi efficace e tempestiva del tumore e possono far sorgere complicanze gravi, di conseguenza, il diritto a chiedere il risarcimento dei danni con l’intervento di un avvocato esperto in malasanità.
Se persistono i sintomi, quindi, il medico di base può consigliare di rivolgersi ad un gastroenterologo che effettuerà un esame obiettivo: Il medico andrà a valutare l’addome andando a costatare eventuali presenze di liquido, gonfiore, o altri cambiamenti; verificherà anche la presenza di gonfiore ai linfonodi.
Potrebbe dunque essere riconosciuta la colpa medica o la responsabilità del medico o dell’Ospedale, qualora il medico non prescriva ulteriori accertamenti oppure gli esiti degli esami vengano esaminati in maniera errata con negligenza, imperizia o imprudenza. Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
Tipi di tumori allo stomaco
Esistono diversi tipi di tumore allo stomaco. Tra questi il più comune è l’adenocarcinoma dello stomaco o adenocarcinoma gastrico che si verifica nel 90% dei casi di tumore gastrico, tale neoplasia maligna trae origine dalle cellule epiteliali della tonaca mucosa dello stomaco o dalle ghiandole interposte tra queste cellule epiteliali.
Le altre tipologie, che si verificano con frequenza minore, sono:
- il linfoma gastrico (o linfoma MALT) che prende vita dai linfociti (cellule del sistema immunitario) residenti nella mucosa dello stomaco;
- il tumore stromale gastrointestinale che appartiene alla categoria dei cosiddetti sarcomi dei tessuti molli e origina dalle cellule aventi la funzione di regolare la motilità del cibo lungo il tratto digerente; cellule con tale proprietà si trovano non solo nello stomaco, ma in tutti gli organi deputati alla digestione;
- il leiomiosarcoma gastrico anch’esso tra i sarcomi dei tessuti molli, ha origine in una cellula muscolare liscia dello stomaco;
- il carcinoide gastrico che appartiene alla categoria dei tumori neuroendocrini (tumori derivanti dalle cellule che producono ormoni), è la neoplasia maligna allo stomaco che origina da una delle cellule deputate alla produzione dell’ormone gastrina.
È bene precisare che il semplice verificarsi del tumore non genera un automatismo nel riconoscimento di una colpa medica o nell’avere diritto ad un risarcimento del danno se il medico ha agito in modo diligente e adeguato, oltre che secondo tutte le prassi della scienza medica.
Solo se il medico tarda o non esegue il trattamento nel modo corretto, se vi è un errore nell’intervento chirurgico, una terapia sbagliata o una diagnosi errata o un’omissione nella prescrizione o nel controllo degli esami diagnostici, il danneggiato (e i suoi familiari) potrà chiedere il risarcimento dei danni con l’ausilio di un avvocato esperto in malasanità nei confronti del dottore, del chirurgo o del medico specialista ma, anche, della struttura ospedaliera in cui è stato curato.
Diagnosi del cancro dello stomaco
In presenza di sintomi sospetti il medico di base o il gastroenterologo dovrà sottoporre il paziente ad una visita approfondita e ad una gastroscopia. In particolare sarebbe opportuno effettuare i seguenti esami:
- l’esofago-gastro-duodenoscopia: consiste nell’esplorazione dei primi tratti del canale alimentare con l’endoscopio (strumento introdotto a partire dalla bocca del pz che mediate fibre ottiche permette di visionare con estremo dettaglio le mucose). Rappresenta lo strumento più importante per la diagnosi del cancro gastrico precoce (il cui trattamento risulta spesso risolutivo);
- biopsia: durante la gastroscopia il medico utilizza l’endoscopio per rimuovere un piccolo pezzo di tessuto dallo stomaco, che un patologo esaminerà al microscopio per verificare la presenza di cellule tumorali. La biopsia è l’unico modo sicuro per diagnosticare la presenza di cellule tumorali;
Esame istologico stomaco
Esame istologico stomaco
- TAC dell’addome per valutare la presenza di metastasi;
- PET per valutare l’eventuale presenza della malattia in altre zone.
Essenziale, in questa fase, risulterà l’esame della documentazione medica tra cui le analisi e gli esami prescritti, i medicinali assunti, la cartella clinica e il consenso informato. È consigliabile conservare questa documentazione per favorire la gestione di un’eventuale pratica di risarcimento dei danni. In caso contrario il paziente o i suoi eredi hanno sempre diritto a chiedere copia dei referti che devono essere rilasciati dalla struttura previo rimborso dei costi di copia.
La diagnosi sbagliata o errata diagnosi si verifica anche quando gli esiti degli accertamenti non vengono interpretati correttamente dal medico oppure se c’è uno scambio di provette o se il macchinario della radiografia o della TAC o della risonanza magnetica non funziona adeguatamente.
L’ospedale cui il malato si rivolge per effettuare i controlli, infatti, è responsabile dell’operato dei suoi dipendenti e collaboratori (medici, paramedici, infermieri, assistenti ecc.) ma anche del corretto svolgimento dell’integrale prestazione sanitaria e risponde non solo per problemi legati direttamente all’errore medico ma anche per questioni relative a disorganizzazione o carenze strutturali (ad esempio un macchinario per la risonanza magnetica che non funziona o che funziona male potrebbe provocare un’errata diagnosi ed un conseguente risarcimento dei danni) e deficit organizzativi – che esulano dal semplice errore del medico – che potrebbero portare all’esito positivo di una richiesta di risarcimento dei danni per malasanità.
Terapia e trattamento del cancro dello stomaco
Le possibilità di guarigione (prognosi) e la scelta del trattamento dipendono dallo stadio di sviluppo del tumore, dal fatto cioè che sia localizzato al solo stomaco o che sia propagato ad altre zone e dalle condizioni generali del paziente.
Se il tumore è in fase iniziale, la chirurgia è il trattamento di prima scelta con l’asportazione di tutto lo stomaco (gastrectomia totale che oltre allo stomaco può prevedere la rimozione dell’esofago, dei linfonodi vicini e a distanza) o di una parte di esso (gastrectomia parziale che prevede l’asportazione della parte di stomaco che contiene il tumore e, talvolta, anche i linfonodi locoregionali e la milza).
Il paziente resta, solitamente, in grado di mangiare da solo perché a seguito dell’asportazione totale l’intervento prevede la connessione (anastomosi) dell’esofago residuo al piccolo intestino; se, invece, venisse rimossa solo una parte dello stomaco, il paziente dovrebbe essere in grado di nutrirsi in modo normale, senza una sostanziale alterazione della qualità della vita.
Se si verifica un errore durante l’operazione chirurgica o questa ha un esito infausto per colpa del chirurgo o di uno dei sanitari dell’Ospedale potrebbe essersi verificato un caso di malasanità e potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
La chemioterapia, che può essere neoadiuvante (prima della chirurgia) o adiuvante (dopo la chirurgia) e comporta la somministrazione di farmaci che uccidono selettivamente le cellule tumorali anche se presenti fuori dallo stomaco quando la malattia è evoluta in metastasi. Può essere assunta con compresse o tramite la somministrazione endovenosa del farmaco.
Il cancro gastrico iniziale ha a oggi la prognosi migliore, con una sopravvivenza a cinque anni del 90%; in tutti gli altri casi la sopravvivenza media a cinque anni è attorno al 25% dei casi.
Da ciò, si può intendere come una diagnosi ritardata impatti negativamente sulla salute del paziente per questo è importante prestare la massima attenzione e non sottovalutare anche i sintomi più leggeri.
Risarcimento dei danni per errore o omissione di diagnosi precoce del cancro allo stomaco
Negligenza o imperizia del medico, diagnosi errata o fatta in ritardo, cura sbagliata, intervento mal riuscito o tardivo, mancanza del consenso informato, sono solo alcuni degli episodi in cui si può manifestare un caso di malasanità e permettere di intervenire un avvocato specializzato nella richiesta di risarcimento danni.
Il danno non patrimoniale è relativo alla persona e può comprendere il danno biologico (ossia la lesione fisica o psichica), il danno morale (ossia la sofferenza subita dal paziente), il danno esistenziale (ossia la compromissione dello stile di vita di relazione, ad esempio se avesse gravissime difficoltà ad alimentarsi).
L’avvocato esperto in malasanità, coadiuvato dal medico legale, dovrà quantificare il danno subito che deve essere risarcito al paziente con l’utilizzo di tabelle che conferiscono un punteggio in base all’invalidità riconosciuta e personalizzato in base – per esempio – all’età, ai giorni di cure cui si è dovuta sottoporre il paziente, alle conseguenze sulle sue abitudini o sul suo lavoro.
Il danno patrimoniale, invece, potrebbe essere composto:
- dalle spese sostenute durante la cura, ad esempio, per cure ulteriori, per comprare i farmaci, per le visite di controllo, per gli esami diagnostici, per gli alloggi durante le terapie se lontani da casa (danno emergente);
- dal calcolo del mancato guadagno che il danneggiato ha subito a causa dell’intervento errato o della cura/diagnosi sbagliata, ad esempio per la perdita del lavoro o di importanti affari (lucro cessante);
- dalle spese future ossia da una proiezione delle spese che dovranno essere affrontate a causa del danno, ad esempio, per sottoporsi ad un nuovo intervento.
Al fine di fare una valutazione del danno patrimoniale da malasanità subito sarà opportuno raccogliere quanta più documentazione possibile: a titolo esemplificativo scontrini della farmacia, ricevute dei costi di alloggio, fatture per visite mediche o per acquisto attrezzature, dichiarazione dei redditi ecc.
È importante sapere che molte voci di danno potranno essere chieste sia dal paziente che dai familiari (moglie/marito/madre/padre/figlio/figlia/sorella/fratello ecc.) ed anche in caso di morte della persona malata.
In caso di morte del paziente, potrebbe essere possibile chiedere il risarcimento dei danni patiti direttamente dai familiari (ad esempio per le sofferenze patite per la perdita prematura del parente), ma anche i danni subiti dalla defunta prima di morire dopo l’errore medico (ad esempio per le sofferenze patite o per la consapevolezza di essere in fin di vita senza possibilità di cura).
I parenti (marito, moglie, madre, padre, sorella, fratello, figlio, figlia ecc.) potrebbero ottenere, da un lato, il risarcimento dei danni relativi al loro dolore per la perdita ingiusta del loro caro e, dall’altro, potrebbero chiedere la liquidazione del danno fisico e morale da lei patito prima di morire, durante la sfortunata agonia.
Mentre i primi vengono chiamati danni iure proprio, perché rientrano direttamente nella sfera giuridica del familiare della defunta, questi ultimi potrebbero essere definiti “indiretti” vengono chiamati danni iure hereditatis.