GESTIONE DELLE COMPLICAZIONI POST-COLECISTECTOMIA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Sia che ci si trovi difronte ad un intervento di colecistectomia programmato oppure ad un ricovero d’urgenza disposto dal chirurgo al Pronto Soccorso dell’Ospedale, le complicazioni post-colecistectomia, nonostante le bassissime possibilità, sono un rischio possibile ad ogni intervento.
L’intervento di colecistectomia, sia videolaparoscopico che laparotomico, è una delle procedure chirurgiche più eseguite in Italia, a causa della grande incidenza di calcoli nella colecisti tipica del mondo occidentale.
Fortunatamente l’incidenza delle complicazioni è molto bassa, soprattutto se eseguita da mani esperte, ed è comunque direttamente proporzionale alla difficoltà dell’intervento.
Una procedura d’urgenza, con i tessuti infiammati e l’anatomia difficile da riconoscere, espone ad un rischio maggiore di complicazioni.
Altro elemento da tenere presente è che esiste una variabilità anatomica che a volte rende difficile l’immediata identificazione delle strutture coinvolte.
Gli elementi più frequentemente interessati da possibili complicazioni sono le arterie e le vie biliari.
Una delle complicazioni postoperatorie immediate è l’emorragia, che viene riconosciuta per la fuoriuscita dal drenaggio intraddominale di sangue.
L’emorragia può essere dovuta ad un sanguinamento dal letto epatico (la zona del fegato da cui viene “scollata” la colecisti), ad un sanguinamento dall’arteria cistica (a causa di una difettosa chiusura) o dall’arteria epatica (a causa di una lesione).
Solitamente tale complicazione si risolve con un nuovo intervento chirurgico, se possibile eseguito per via laparoscopica, per fermare la causa del sanguinamento, con l’elettro cauterizzazione o l’utilizzo di clips.
Un’altra temibile complicazione è la fuoriuscita di bile, riconosciuta dalla presenza di materiale biliare nel tubo di drenaggio.
Le cause possono variare da una semplice “caduta” della clip usata per chiudere il dotto cistico ad una lesione da taglio o da cauterizzazione della via biliare principale.
In questo caso è fondamentale un’accurata gestione del paziente, con un attento monitoraggio dei valori di bilirubina e con l’esecuzione delle manovre diagnostiche più appropriate.
Il Chirurgo ha a disposizione molte metodiche che devono essere scelte in base al sospetto diagnostico.
La colangio-risonanza (una risonanza magnetica che studia in maniera selettiva le vie biliari) fornisce un quadro molto chiaro delle possibili cause.
L’ERCP (colangio-pancreatografia retrograda endoscopica) consiste in un’endoscopia operativa che permette non solo di evidenziare la zona della lesione, ma anche di porvi rimedio con il posizionamento di endoprotesi.
La Radiologia interventistica gioca un ruolo fondamentale nello studio delle lesioni delle vie biliari e deve essere sempre tenuta in considerazione.
Una volta evidenziata la causa della lesione, se non è stato possibile porvi rimedio per via endoscopica, la chirurgia rappresenta la metodica di scelta.
Questi interventi riparativi devono essere effettuati da chirurghi esperti di chirurgia epato-bilio-pancreatica oppure in centri di riferimento per questo tipo di chirurgia, perché sono procedure molto complesse che espongono il paziente a complicazioni potenzialmente molto gravi.
Pertanto, in caso di operazione di colecistectomia bisogna verificare tutte le metodiche scelte dal chirurgo. Un passaggio fondamentale, soprattutto se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un medico legale, coadiuvato da un medico specialista e da un avvocato, può tuttavia capire se vi sia stato un errore nella diagnosi, nell’esecuzione dell’operazione o nel trattamento, e quindi se ci sia responsabilità del chirurgo, dell’équipe medica o dell’Ospedale. Dovrà dunque essere esaminata la documentazione medica, tra cui, il consenso informato, gli esami e la cartella clinica.
Uno studio legale specializzato in malasanità, con il suo staff medico, può quindi valutare gli errori medici che hanno causato tale situazione. In caso di accertamento di colpa, negligenza imperizia, imprudenza o errore si possono quindi valutare eventuali azioni per il risarcimento dei danni. L’emorragia o la fuoriscita di bile sono, ad esempio, le complicazioni post colecistectomia generalmente più gravi, ed è necessario verificare tutti i passaggi seguiti dal medico: dal ricovero alla preparazione dell’operazione sino alla sua conclusione, dalle dimissioni sino al successivo follow-up.
Ai fini della quantificazione del danno, l’avvocato dovrà prendere in considerazione quale eventuale danno si sia verificato nel caso specifico. Lo studio legale dovrà quindi valutare la presenza, o meno, di un danno patrimoniale o non patrimoniale sia temporaneo, ossia da inabilità temporanea, e sia permanente c.d. danno biologico fisico o psichico, ossia da invalidità biologica permanente. Dovrà inoltre verificare eventuali altri tipi di danno, tra cui, il danno da incapacità lavorativa, il danno da perdita di chance.
L’avvocato verificherà inoltre a chi spetta il risarcimento danni. Infatti, generalmente ha diritto solo il paziente vittima di malasanità, tuttavia in certi casi potrebbero avere diritto al risarcimento anche i familiari ossia i parenti [genitori (padre e madre), figlio/figlia e fratello/sorella], il coniuge (marito o moglie), il partner di unione civile o il partner convivente more uxorio.