Le conseguenze di un errore medico potrebbero essere diverse, e quindi è necessario valutare caso per caso. Il paziente potrebbe, ad esempio, subire un danno alla propria salute ma anche un danno di tipo economico. In certi casi, poi, anche i suoi familiari potrebbero avere diritto a un risarcimento danni.
La principale distinzione è tra danni patrimoniali e non patrimoniali.
Danno patrimoniale: consiste nella diminuzione economica subita dal danneggiato, sotto forma di danno emergente (ad esempio per aver sostenuto, o per dover in futuro sostenere, delle spese per visite mediche, esami, medicine, interventi, trattamenti di riabilitazione, ecc.) e di lucro cessante (diminuzione o perdita di guadagno ecc).
Danno non patrimoniale: consiste in una lesione alla salute o al bene vita. È una categoria abbastanza ampia in cui rientrano, il danno biologico temporaneo, il danno biologico permanente, il danno morale, il danno esistenziale e il danno da perdita di chance.
Danno biologico temporaneo (inabilità temporanea): indica un particolare tipo di danno psico-fisico – per un limitato periodo di tempo – che impedisce, o limita, il danneggiato di poter svolgere le normali attività della vita quotidiana. Viene liquidato anche se il paziente non lavora (disoccupato, minore, studente, casalinga ecc.).
Danno biologico permanente (invalidità permanente): indica un particolare tipo di danno psico-fisico, e consiste nella perdita o nella diminuzione – stabile e non transitoria – della salute del danneggiato rispetto alle condizioni in cui si trovava prima del fatto dannoso (ossia prima dell’errore del medico e delle relative conseguenze). Viene liquidato anche se il paziente non lavora (disoccupato, minore, studente, casalinga ecc.).
Si ritiene convenzionalmente che un individuo sano “valga” 100 punti. Il danno viene calcolato in base ad apposite Tabelle (obbligatorie da 1 a 9 punti, e convenzionali da 10 a 100 punti). L’importo del danno è direttamente proporzionale alla gravità del danno e all’aspettativa di vita del danneggiato (ossia più il danneggiato è giovane e maggiore sarà l’importo).
Danno esistenziale: consiste in un radicale, o quantomeno rilevante, cambiamento delle abitudini di vita, relazionali, familiari, sociali e ludiche, oppure in un’alterazione della personalità a seguito di un danno.
Danno morale: consiste in una sofferenza interiore transeunte (ossia passeggera).
Danno da perdita di chances non patrimoniale: è costituito dal privare il paziente di una possibilità (chance) di guarigione, sopravvivenza o migliore qualità di vita. Un errore medico, ad esempio per il mancato o ritardato accertamento diagnostico o trattamento terapeutico, potrebbe privare il paziente (o il bambino o la mamma) di una chance di guarigione o di conservare, durante quel decorso, una migliore qualità della vita, nonché – in caso di morte – la perdita di chance di sopravvivenza e quindi la possibilità di vivere più a lungo di quanto, poi, effettivamente avvenuto a causa dell’accelerazione del decesso.