LA PATOLOGIA EMORROIDARIA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Le emorroidi (plessi emorroidari) sono delle strutture venose normalmente presenti nel tratto terminale del canale anale con due funzioni principali: permettere alle feci di passare attraverso l’ano senza traumi e favorire la continenza delle feci e dei gas.
Diventano patologiche quando sono gonfie o infiammate, causando una sindrome nota come malattia emorroidaria.
Coinvolge quasi il 10% della popolazione ed ha la maggiore incidenza tra i 35 e i 65 anni.
Cause
Una vera e propria causa della patologia emorroidaria non è ancora stata individuata.
Molti fattori sembrano giocare un ruolo importante nella loro comparsa:
- obesità;
- vita sedentaria;
- stitichezza;
- genetica;
- gravidanze;
- alcuni sport (ciclismo, equitazione e sollevamento pesi).
Sintomi
I sintomi più frequenti con cui le emorroidi si presentano sono:
- prurito;
- sanguinamento;
- dolore.
Altre modalità di presentazione sono:
- anemia: in caso di sanguinamenti prolungati;
- trombosi: gonfiore improvviso e doloroso.
Classificazione
Le emorroidi si distinguono in:
Emorragie Interne: senza fuoriuscita dei gavoccioli emorroidari all’esterno dell’ano;
Emorragie Esterne: con fuoriuscita dei gavoccioli emorroidari dall’ano.
Si distinguono in 4 gradi:
- I grado: interne, non prolassate;
- II grado: interne ed esterne ma rientrano spontaneamente;
- III grado: Prolasso spontaneo e necessità di riduzione manuale all’interno;
- IV grado: Prolasso stabile impossibile da ridurre.
Diagnosi
La diagnosi si ottiene con una visita medica.
Mediante esplorazione rettale e anoscopia si possono visualizzare le emorroidi e le loro complicazioni.
In caso di sanguinamento potrebbe essere utile escludere altre patologie del colon completando lo studio con una colonscopia (indicata nei pazienti maggiori di 50 anni)
Terapia
1 – Trattamento conservativo
La maggior parte dei pazienti giunge all’osservazione medica con emorroidi di I e II grado che possono essere trattate con terapia medica.
Ad una dieta ricca di fibre e ad una abbondante idratazione si aggiungono medicinali che tendono a migliorare la microcircolazione periferica, favorendo il decongestionamento delle emorroidi. E’ utile associare pomate lenitive e detergenti intimi dedicati.
2 – Procedure ambulatoriali
Si tratta di procedure dedicate alle emorroidi di I, II e III grado.
- legatura elastica;
- scleroterapia;
- crioterapia;
- cauterizzazione.
3 – Trattamento chirurgico
La terapia chirurgica è riservata ai pazienti resistenti alla terapia medica e ai pazienti con emorroidi di III e IV grado.
Le tecniche al momento più utilizzate sono:
- emoroidectomia sec. Milligan-Morgan;
- emorroidectomia sec. Ferguson;
- prolassectomia sec. Longo con l’utilizzo di una suturatrice meccanica;
- dearterializzazione emorroidaria transanale (tecnica THD).
Complicazioni
Le complicazioni più frequenti dopo un intervento di emorroidectomia sono:
- dolore;
- sanguinamento;
- stasi fecale e infezione.
Ci sono ad oggi molti approcci, sia medici che chirurgici, per affrontare la patologia emorroidaria. La bravura del medico sta nell’individuare il trattamento più adeguato ad ogni paziente, in modo da ottenere il migliore risultato possibile.
È fondamentale capire per ogni paziente quali sono i sintomi, le cause che hanno portato alla patologia emorroidaria e individuare la tecnica adatta per ottenere un risultato ottimale. Proprio per la complessità, il paziente potrebbe eventualmente subire danni a causa di un errore medico, dell’Ospedale o da malasanità sia in fase di diagnosi e sia di trattamento.
Danni che possono modificare lo stile di vita del paziente e che potrebbero avere ripercussioni non solo fisiche ma anche psichiche.
Se si dovesse fondatamente ritenere di aver subito un danno per colpa medica, o un danno da errore della struttura Ospedaliera (Ospedale, Clinica o Casa di cura), potrebbe essere utile rivolgersi a un avvocato o a uno studio legale, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da responsabilità medico sanitaria. Il medico legale insieme all’avvocato verificherà la documentazione medica (consenso informato, esami, cartella clinica), nonché la procedura eseguita sia durante la diagnosi che la terapia.
L’avvocato potrà valutare la fattibilità di una domanda di risarcimento danni da errore medico. inoltre lo studio legale, nella quantificazione del danno, terrà conto di quali danni, nel caso di specie, siano eventualmente presenti, tra ad esempio: danno patrimoniale, danno non patrimoniale sia temporaneo da inabilità temporanea e sia permanente c.d. danno biologico ossia un danno biologico permanente, danno da perdita della capacità lavorativa o danno da perdita di chance.