PERFORAZIONE O LESIONE DI ORGANI
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Quando un paziente decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico deve avere ben presente che non si tratta mai di una “banalità.
Ogni intervento chirurgico presenta dei rischi legati a molteplici fattori, tra cui la difficoltà stessa dell’intervento, l’utilizzo di determinati strumenti per effettuarlo (strumenti taglienti, elettricità, radiofrequenza, ultrasuoni), la capacità e l’esperienza dell’operatore e dell’équipe, le caratteristiche fisiche del paziente e della malattia che si va a trattare, perché ogni intervento ha le sue proprie caratteristiche.
A fronte di questo, si comprende come si possa andare incontro a delle complicazioni sia intraoperatorie che postoperatorie.
Le lesioni che si possono verificare risultano proprio dalle manovre intraddominali, soprattutto in corso di chirurgia laparoscopica.
Ad esempio, si possono citare le lesioni delle vie biliari in corso di colecistectomia, le lesioni del piccolo intestino durante le manovre di mobilizzazione, le perforazioni di stomaco e duodeno in corso di laparoscopie esplorative.
Particolarmente pericolose sono le lesioni delle strutture vascolari.
Tutte queste complicazioni devono essere precocemente riconosciute e trattate per diminuire i rischi di complicazioni maggiori, che possono esporre il paziente ad eventuali danni patrimoniali e non patrimoniali, danni da inabilità temporanea, invalidità permanente c.d. danno biologico fisico o psichico e, nei casi più gravi, al decesso, e la morte costituisce la lesione maggiore del bene giuridico della vita. Potrebbero inoltre presentarsi altri danni, tra cui, un danno da perdita della capacità lavorativa o un danno da perdita di chance.
Cosa deve fare lo Staff chirurgico in caso di perforazione di organi
Qualora venga provocato un danno in corso di intervento chirurgico è necessario, poiché la Chirurgia è un lavoro di squadra, che l’équipe medica si accorga dell’errore e, se in grado, ponga subito rimedio al problema, se non in grado, contatti ed indirizzi il paziente, nel più breve tempo possibile, in un centro di riferimento esperto nel trattare quel determinato tipo di complicazione.
Ovviamente, in caso di danno in corso di intervento chirurgico dovrà essere accertato se e cosa lo ha causato, per prendere così i provvedimenti più adatti affinché la cosa non si ripeta più.
La complessità degli interventi chirurgici e gli innumerevoli rischi che comportano possono a volte portare ad errori medici che possono minare la salute del paziente. È importante in questi casi accertare i motivi e le responsabilità per evitare il ripetersi di situazioni del genere.
Per quanto riguarda il paziente invece in caso vi sia il fondato sospetto di essere stati vittima di un errore medico o di un errore da malasanità, sarà opportuno affidarsi ad uno studio legale o a un avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica.
Ovviamente c’è prima da verificare la fattibilità della richiesta di risarcimento danni e, per farlo, lo studio legale si affiderà al proprio medico legale ed eventualmente anche a medici specialisti affinché possano valutare, insieme all’avvocato, la documentazione medica (consenso informato, analisi mediche, cartella clinica), la fase preparatoria all’intervento, gli esami effettuati (e non effettuati), le procedure d’intervento e la fase post operatoria e di follow up.
Solo se vi è fondato motivo di ritenere che ci sia stato un errore dell’Ospedale (o della Clinica o della Casa di cura), un errore del chirurgo o una colpa del medico, e vi sia un nesso causale tra la condotta e il danno, l’avvocato procederà con una domanda di risarcimento danni nei confronti dei Soggetti responsabili, nonché nei confronti dell’Assicurazione.
Il risarcimento del danno spetta generalmente al paziente, tuttavia vi sono casi in cui anche i familiari ne potrebbero avere diritto, come i parenti (genitori madre e padre, figlio/figlia e fratello/sorella), o il coniuge (marito o moglie), il partner di unione civile o il partner convivente more uxorio.