DIRITTI DEL NEONATO IN OSPEDALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Sin da quando il bambino si trova al sicuro dell’utero materno viene a tutti gli effetti considerato e controllato come una persona altra rispetto alla madre.
Questa dualità si rafforza lungo tutta la gravidanza per diventare tangibile dopo il parto, quando il bambino diviene anche fisicamente separato dalla madre.
Tutti gli studi sulla relazione affettiva materno- neonatale sono concordi nel sostenere che la separazione di un bambino da sua madre alla nascita sia solamente fisica, mantenendo una simbiosi affettiva che durerà ancora molti mesi. Questa simbiosi che da passiva diviene attiva è fondamentale nel proporre le prime cure e l’assistenza alla mamma ed al suo piccolo.
Come comportarsi durante il ricovero ospedaliero di un neonato fisiologico
Laddove non vi siano esigenze cliniche particolari un neonato sano non andrebbe mai separato dalla madre, soprattutto nelle prime due ore di vita.
In questo lasso di tempo si verificano meccanismi importanti per la sua sopravvivenza: se lasciato a contatto con il corpo materno senza effettuare alcun lavaggio o altre manovre di cura, il neonato entra in contatto con i batteri presenti sulla cute materna che andranno a popolare la sua flora intestinale per tutta la vita.
In questo primo incontro viene rassicurato e contenuto dalla sua mamma, e questo è dimostrato ridurre la quantità e l’intensità del pianto del bambino, migliorando la sua regolazione termica e rendendolo più tranquillo e pronto a succhiare al seno materno.
Una volta terminato l’imprinting batteriologico-affettivo, inizia un tempo di adattamento altrettanto importante, anche se distribuito nel tempo.
Qualsiasi controllo, visita o cura si debba prestare ad un neonato sano dovrebbe essere eseguita in presenza della madre, meglio ancora se nella sua stanza in un ambiente più tranquillo
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
Qualora vi siano i presupposti, la madre potrebbe dunque chiedere il risarcimento dei danni per essere stata vittima di un caso di malasanità a causa di una diagnosi sbagliata, errata, tardiva oppure di una cura sbagliata o errata o di una terapia non tempestiva o inefficace. Lo studio legale o l’avvocato, preferibilmente specializzati in danni da responsabilità medica, insieme al proprio medico legale, valuteranno se vi sia o meno la possibilità di chiedere i danni all’Ospedale, all’Assicurazione, al ginecologo e più in generale ai medici coinvolti.
Come comportarsi durante il ricovero ospedaliero di un bambino
Quando si ricovera un bambino di qualche anno di vita si deve avere sempre molta cura affinché una figura genitoriale possa sempre rimanere con lui, rispettando i diritti di tutela del minore e la sua serenità psico-emotiva.
Tutelare un minore significa che il bambino ha il diritto a rimanere in presenza della madre o del padre che restano in ogni momento i garanti della sua salute e gli unici in grado di decidere se sottoporlo o meno a qualsiasi pratica medica.
Effetti a breve e lungo termine della separazione del neonato dalla madre durante la degenza ospedaliera
I reparti di maternità sono inizialmente nati con il reparto di nursery annesso, dove venivano lasciati i neonati per la maggior parte della degenza ospedaliera.
Negli anni ci si è accorti che le donne portavano a casa bambini a loro quasi sconosciuti e non avevano potuto affinare strumenti di relazione e di cura, delegando la cura sin dai primi giorni ad altre persone.
Si è iniziato quindi un lavoro a livello internazionale per offrire a tutte le mamme il rooming-in durante il ricovero ospedaliero, tenendo il neonato in stanza con sé per tutto il tempo, senza usufruire dello spazio della nursery se non in caso di bisogno.
Dove si imponeva alle donne di lasciare il loro bambino in nursery per tutta la durata della notte o per i controlli e le visite pediatriche, si registravano minori tassi di allattamento al seno alla dimissione.
Il bambino lasciato nella culla lontano dalla madre mostra maggiori segni di distress, con un pianto più frequente e meno consolabile, maggiori segni di richiamo della figura di riferimento e necessità di contatto rassicurante, e minor stimolazione del seno con problematiche nella regolazione della produzione lattea materna.
Il neonato dovrebbe stare nello stesso locale in cui si trova la madre per tutto il tempo della degenza ospedaliera, in modo da essere attaccato al seno ai primi segnali di fame, confortato e rassicurato appena lo richieda.
La pratica del rooming si è dimostrato avere esiti di salute a breve, medio e lungo termine sia per la mamma che per il suo bambino.