LA GESTIONE DEL NEONATO NEI PRIMI GIORNI DI VITA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
La gestione del neonato nei primi giorni di vita è una nuova e importante sfida per le donne, che devono essere correttamente supportate e aiutate dalle ostetriche del reparto di degenza.
In particolare, le neomamme dovrebbero essere istruite sul “rooming in”, modello di cura che da qualche anno sta prendendo piede nella maggior parte degli ospedali per via della forte spinta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Cos’è il “rooming in” e quali sono i suoi benefici
Il rooming in consiste nel tenere il neonato in camera con la mamma 24 ore su 24 fin dalle prime ore dopo il parto. In molti ospedali ogni stanza è stata attrezzata con appositi fasciatoi e lavabi, negli altri il cosiddetto “Nido” viene utilizzato dalle madri sia per confrontarsi con infermiere pediatriche e neonatologi sia per lavare e vestire i neonati.
Anche in questa fase molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici dell’Ospedale o della Clinica o della Casa di cura, bisognerà valutare l’eventuale colpa ed inoltre comprendere se il danno era o meno evitabile.
I benefici di questo modello sono molteplici:
- miglior avviamento del rapporto tra i genitori e il neonato, in quanto essendo sempre insieme dal primo momento iniziano da subito a riconoscere i bisogni del neonato e quindi si impratichiscono nell’accudirlo;
- aumento dei tassi di allattamento al seno, in quanto il neonato sta meno tempo al “Nido” e quindi gli operatori devono sempre meno far fronte alla nutrizione del piccolo;
- minor tasso di infezioni nei neonati, in quanto vengono poco a contatto con gli operatori e con gli ambienti ospedalieri frequentati da altri neonati.
Ai primi due punti è strettamente collegato anche l’aumento del tasso di allattamento a richiesta, ovvero una forma di allattamento non scandito da intervalli di tempo regolari ma che si basa sulle richieste spontanee del nascituro.
Questo è reso possibile dalla sempre miglior conoscenza dei bisogni del nuovo nato da parte della mamma. A sua volta l’allattamento a richiesta riduce il rischio di ittero del neonato, il rischio di un calo ponderale >10% e migliora il legame mamma-bambino.
Sarebbe opportuno che l’ostetrica, durante il rooming in in ospedale, fornisse alla donna anche le informazioni per la condivisione del letto con il neonato in totale sicurezza:
- vestire bene il neonato, evitando di coprirlo con coperte o piumoni o di avvicinargli cuscini per il rischio di soffocamento;
- fare dormire il neonato in posizione supina a lato della mamma (con apposita barra di protezione) e non tra i due genitori per il rischio di schiacciamento;
- evitare tale pratica se uno o entrambi i genitori sono fumatori, obesi gravi o facenti uso di droghe o alcol.
Errori nella gestione del neonato nei primi giorni di vita
Nell’ottica del rooming in ogni comportamento “invasivo” e non giustificato rispetto al legame genitori-bambino da costruirsi 24 su 24 è un errore, in particolare:
- interferire per compiere atti assistenziali inutili;
- consigliare alla mamma di portare il bambino al “nido” anche se non c’è un reale motivo;
- impedire al papà di poter stare in camera della donna più delle normali ore concesse per le visite;
- sconsigliare l’allattamento a richiesta e caldeggiare una tempistica più rigida e standardizzata.
Ovviamente, è altrettanto importante che la neomamma venga istruita, seguita e aiutata durante tutto il processo di conoscenza e accudimento, soprattutto nelle prime fasi del rooming in, in cui la donna sente ancora tutta la fatica del parto o del taglio cesareo.
In particolare, i primi giorni dell’allattamento a richiesta devono essere seguiti da un’ostetrica che sostenga e guidi la mamma verso un’autonomia di gestione e di nutrizione del neonato sempre maggiore.