TERAPIA DEL FREDDO, TRATTAMENTO IPOTERMICO DEI DANNI CEREBRALI NEONATALI
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il trattamento del freddo, detto anche terapia ipotermica o baby cooling, è particolarmente utile per limitare i danni cerebrali nei neonati che alla nascita presentano encefalopatia ipossico ischemica la quale è causa di paralisi cerebrale infantile.
Il rischio di danni cerebrali permanenti che possono svilupparsi al momento della nascita, come ad esempio la paralisi cerebrale che segue l’encefalopatia ipossico ischemica, può essere ridotto con la terapia del freddo chiamata anche trattamento ipotermico. Il trattamento ipotermico consiste nell’indurre una riduzione della temperatura corporea del neonato.
Il rischio di danni cerebrali in seguito ad encefalopatia ipossico ischemica è di circa il 30 % e tale rischio scende al 10 % quando il neonato è sottoposto al trattamento ipotermico, tecnica che è in grado di prevenire le lesioni cerebrali.
Affinché questo trattamento sia abbastanza efficace, deve essere eseguito almeno entro sei ore dalla nascita del neonato dopo che viene diagnosticata l’encefalopatia ipossico ischemica. Per encefalopatia ipossico ischemica si intende una insufficiente ossigenazione del neonato che porta ad una alterazione della funzione neurologica.
Risulta essenziale che la diagnosi, oltre ad essere corretta sia tempestiva. Un errore del neonatologo, del pediatra o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare anche a gravi complicanze.
Terapia del freddo e riduzione dei danni cerebrali
Con il trattamento ipotermico, chiamato anche baby cooling, è ridotta la temperatura corporea del neonato ed in particolar modo viene indotto anche il raffreddamento del tessuto cerebrale.
Nel caso di encefalopatia ipossico ischemica, la riduzione dell’apporto di ossigeno a livello cerebrale è causa di molteplici danni permanenti e di lesioni cerebrali. La riduzione della temperatura a livello cerebrale ottenuta con il trattamento ipotermico aiuta a prevenire queste lesioni.
Il rischio di danni a carico dell’encefalo può essere ridotto considerando il fatto che il raffreddamento riduce l’attività delle cellule cerebrali le quali, a causa del ridotto o assente apporto di ossigeno dovuto all’encefalopatia ipossico ischemica, sono destinate alla morte.
Queste cellule cerebrali, quindi, con il trattamento ipotermico consumano di meno e perciò non vanno in contro a morte.
Se le cellule non vanno in contro a morte il tessuto cerebrale rimane integro e le lesioni e i danni a livello cerebrale sono ridotti.
L’ipotermia ha quindi un effetto protettivo sul tessuto cerebrale perciò tutti i neonati che in seguito ad un evento di encefalopatia ipossico ischemica ricevono questo trattamento presentano un rischio ridotto di sviluppare danni permanenti a livello cerebrale come la paralisi cerebrale infantile.
Come è indotta l’ipotermia in caso di possibili danni celebrali del neonato
Al fine di provvedere al raffreddamento della temperatura corporea il neonato è posto su un lettino refrigerante cosi da ridurre la sua temperatura corporea interna sino a 33.5 gradi o vengono posizionati sul capo del neonato dei caschetti refrigeranti.
Il trattamento dura settantadue ore e deve essere eseguito in unità di terapia intensiva neonatale (UTIN) in modo che i parametri del neonato e la sua temperatura corporea possano essere costantemente ed efficientemente monitorati. Deve essere eseguito, inoltre, un continuo monitoraggio dell’attività cerebrale del neonato.
In caso di sospetta encefalopatia ipossico ischemica bisogna verificare tutte le metodiche scelte dal ginecologo o dall’ostetrica. Un passaggio fondamentale se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un medico legale, anche coadiuvato da uno specialista e da un avvocato, può capire se vi sia stato un errore nella diagnosi, nell’esecuzione del trattamento sanitario o nello svolgimento della terapia e, di conseguenza, se c’è responsabilità del medico, dell’equipe o dell’Ospedale (siano anche una Casa di cura o una Clinica). Essenziale, in questa fase, risulterà la disamina della documentazione medica tra cui gli esami, la cartella clinica e il consenso informato.
Come possono essere trattate le lesioni cerebrali neonatali oltre all’ ipotermia
È importante che eventuali danni o lesioni siano diagnosticate tempestivamente al fine di poter mettere in atto un trattamento in tempi appropriati.
Lo scopo di qualsiasi trattamento è di assicurare un adeguato apporto di sangue e di ossigeno al cervello al fine di ridurre ulteriori complicanze più severe.
In caso di emorragia cerebrale, ad esempio, devono essere somministrati liquidi caldi o elementi del sangue per via endovenosa con lo scopo di mantenere le funzioni corporee.
Tutti i neonati con lesioni cerebrali devono essere sottoposti a frequenti elettroencefalogrammi (EEG), un esame che è in grado di rilevare l’attività neurologica.
Errori medici nel trattamento dei danni cerebrali neonatali
Un medico commette errori se non esegue una diagnosi ed un trattamento tempestivo ed appropriato delle lesioni cerebrali e se non monitora costantemente i parametri del neonato, la sua temperatura corporea e la sua attività cerebrale.