SINTOMI DEI DANNI CEREBRALI NEL NEONATO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
I danni di tipo neurologico, quale la paralisi cerebrale infantile, condizionano le capacità motorie e il tono muscolare del bambino. Le cause possono essere riconducibili al periodo precedente il parto, al parto o ad un danno avvenuto nei primi anni di vita del bambino.
Sintomi dei danni celebrali infantili
I segni e i sintomi dei danni cerebrali infantili sono molto vari e ogni paziente può avere sintomi disparati e diversi rispetto ad un altro paziente. Le differenze sono dovute all’estensione del danno cerebrale. Maggiore è il danno cerebrale e maggiori saranno le complicazioni dell’individuo.
Un errore del ginecologo, del pediatra/neonatologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare, nei casi più gravi a gravissime complicanze. In questi casi anche i familiari del paziente vittima di malasanità potrebbero avere diritto al risarcimento, in particolare i genitori, i nonni, i fratelli o le sorelle o gli eredi.
La valutazione di quali danni nel caso concreto si possano chiedere rimane dell’avvocato e del medico legale, ad esempio il danno patrimoniale (ossia danni economici da lucro cessante o danno emergente) o il danno non patrimoniale (come il danno biologico per inabilità temporanea o invalidità permanente, il danno morale o, nei casi, più gravi il danno da morte o da perdita di chance di sopravvivenza).
Non è sempre possibile fare una diagnosi prematura. Si possono presentare i seguenti sintomi precoci:
- tra 1 e 3 mesi: ipereccitabilità (aumentata reazione a stimoli fisici o psichici), ipotonia del capo e del tronco e ipertonia degli arti;
- tra 4 e 9 mesi: ipereccitabilità, persiste l’alterazione del tono muscolare e il bambino non riesce a stare in posizione seduta;
- dopo i 9 mesi persistono le anomalie posturali e il disturbo del movimento.
Possono presentarsi diversi sintomi:
- ipotonia: i muscoli presentano un tono ridotto e assumono un aspetto “molle” e “debole”;
- spasticità muscolare: alterazione dei movimenti causata da un aumento del tono muscolare involontario;
- rigidità muscolare;
- atassia: mancata coordinazione motoria;
- tremori alle mani e movimenti involontari (gesti incontrollati);
- atetosi: movimenti involontari di torsione costanti ma lenti;
- ritardo o difficoltà nell’imparare a impugnare gli oggetti;
- camminata difficoltosa: la camminata tipica è sulle punte, definita anche “andatura a forbice”;
- sbavamento eccessivo, associato a difficoltà nella masticazione e deglutizione;
- problemi di linguaggio a causa dell’ipotonia dei muscoli della bocca e della lingua;
- malformazioni della colonna vertebrale e relativi problemi di postura dovuti soprattutto allo scarso tono muscolare;
- problemi all’udito e alla vista;
- epilessia;
- disturbi mentali e dell’apprendimento.
Classificazione in base alla gravità del deficit
I sintomi possono variare a seconda dell’estensione del danno cerebrale, la gravità del deficit può essere definita:
- lieve: il bambino riesce a deambulare in modo autonomo, la motricità fine (gesti raffinati come: colorare, allacciarsi le scarpe, utilizzare le posate) è adeguata, il linguaggio è integro e l’individuo è autonomo;
- media: la deambulazione avviene attraverso l’utilizzo di ausili, la motricità fine è limitata, il linguaggio è compromesso e il bambino è parzialmente autonomo;
- grave: la deambulazione è assente, sono assenti le funzioni motorie fini, il linguaggio e l’autonomia sono assenti.