BLEFAROPLASTICA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÁ
La blefaroplastica è un intervento di chirurgia estetica che prevede il rimodellamento della piega delle palpebre con la rimozione della pelle e del grasso in eccesso. Può riguardare la parte superiore (blefaroplastica superiore) o inferiore dell’occhio (blefaroplastica inferiore) con lo scopo di intervenire sullo sguardo appesantito dalle c.d. borse sotto gli occhi.
In caso di errore del chirurgo estetico, dell’anestesista, del medico o di colpa e responsabilità dell’Ospedale o della clinica privata o di malasanità, dovuta a esame o analisi non effettuata o effettuata male, ad operazione o intervento chirurgico estetico sbagliato, a cura post intervento errata o a terapia in ritardo, a medicinali non dati o farmaci somministrati tardivamente, il paziente o i parenti (il marito, la moglie, la madre, il padre, il figlio, la figlia, il fratello o la sorella) potranno affidarsi ad uno Studio legale o ad un avvocato, preferibilmente specializzato in risarcimento danni da malasanità e da responsabilità medica, che esaminerà insieme alla paziente, alla famiglia e al medico legale, l’eventuale fattibilità di una richiesta di risarcimento danni.
Cosa fare prima dell’intervento di blefaroplastica
Prima dell’operazione di blefaroplastica deve sempre essere valutato il campo visivo del paziente con una visita oculistica oltre a fargli sospendere l’assunzione dei farmaci anticoagulanti.
Inoltre è generalmente opportuno che il chirurgo estetico faccia eseguire:
- elettrocardiogramma;
- analisi del sangue complete con test di coagulazione;
- radiografia del torace (in caso di pazienti anziani o fumatori).
La mancata prescrizione degli esami di controllo costituisce errore medico del chirurgo estetico: simili omissioni, infatti, impediscono la diagnosi efficace della condizione del paziente e possono far sorgere complicanze gravi durante o dopo l’operazione, di conseguenza, il diritto a chiedere il risarcimento dei danni con l’intervento di un avvocato esperto in malasanità.
L’operazione di blefaroplastica
L’intervento di blefaroplastica è considerato di routine e viene effettuato in circa un’ora in anestesia locale in regime ambulatoriale o di day-hospital.
Il chirurgo estetico deve praticare un’incisione a forma ellittica che va da una parte all’altra della palpebra superiore o inferiore. Deve essere separato il tessuto adiposo da quello muscolare eliminando le parti in eccesso e procedere con le suture finali rimosse dopo 7 giorni.
L’intervento deve essere effettuato secondo la pratica medica ed a regola d’arte, in caso contrario potrebbero esserci anche gravi complicanze e danni per il paziente: tra questi il danno biologico per la lesione all’integrità psico-fisica del danneggiato (con la quantificazione dell’invalidità permanente e temporanea), il quale potrà essere anche personalizzato in relazione, per esempio, alla tipologia di danno estetico, all’età, all’attività lavorativa del soggetto, alle sofferenze morali ed ai cambiamenti occorsi al suo stile di vita.
Cosa deve aspettarsi il paziente nel post-intervento di blefaroplastica
Dopo la blefaroplastica il paziente può sentire del dolore e notare la comparsa di lividi e gonfiore per una decina di giorni. Il chirurgo estetico potrebbe, quindi, consigliare al paziente l’uso del ghiaccio e di dormire con due cuscino o, comunque, in una posizione un po’ più sollevata rispetto a quella prona o supina.
È possibile, inoltre, avere una lacrimazione eccessiva e provare fastidio alla luce del sole, per questo motivo è consigliabile indossare gli occhiali da sole per 10-15 giorni.
Per circa 2-3 settimane, comunque, la parte interessata dall’operazione deve stabilizzarsi quindi prima di questo periodo non si può valutare l’effettivo risultato dell’intervento.
Se il chirurgo estetico prescrive un errato trattamento post operatorio commette una negligenza che può determinare una colpa medica. Quando la viene accertata la responsabilità del medico, il paziente può chiedere il risarcimento dei danni subiti con l’assistenza di un avvocato esperto in malasanità.
Quali sono le possibili complicanze della blefaroplastica
A seguito di un intervento di blefaroplastica possono sorgere complicanze tipicamente chirurgiche quali:
- ematomi;
- infezioni (se l’infezione è di natura nosocomiale potrebbero essere responsabili anche l’ospedale o la clinica privata;
- emorragie;
- shock settico;
- secchezza oculare o eccessiva lacrimazione
Le conseguenze negative possono avere anche natura estetica o funzionale ossia:
- cicatrici evidenti e permanenti;
- correzione eccessiva (asportazione di troppa pelle d. occhio tondo) o insufficiente (asportazione di poca pelle e nessun miglioramento estetico);
- asimmetria tra i due occhi;
- irritazione oculare;
- formazioni di cisti;
- rientro del bulbo oculare;
- chemosi ossia versamento di sangue sotto la congiuntiva;
Anche quando non si realizzano conseguenze negative ma semplicemente risultati estetici non apprezzabili o peggiorativi, il paziente, o i suoi familiari, potrebbero – in certi casi – ottenere il risarcimento del danno se il chirurgo estetico non ha spiegato, o non abbia sufficientemente spiegato al paziente, il tipo di intervento chirurgico, oppure le modalità con cui si svolge, le conseguenze, i rischi e le possibili complicanze ed effetti collaterali, i vantaggi e svantaggi, le eventuali alternative terapeutiche (consenso informato).
Possibili errori medici dell’operazione di blefaroplastica
Sia i postumi di natura estetica che quelli di natura funzionale possono essere dovuti ad un errore del chirurgo estetico quando compie l’intervento con negligenza, imperizia o imprudenza.
Un caso eclatante di errore medico potrebbe portare addirittura a cecità del paziente se l’asportazione di troppa cute provocasse la compressione del nervo ottico con una conseguente emorragia retrobulbare.
Quando si verificano postumi meno gravi ad esempio il cosiddetto “occhio tondo” senza reali conseguenze funzionali, sebbene con un risultato estetico poco gradevole e francamente innaturale, è più difficile stabilire una reale colpa dell’operatore se non nel determinare un’insoddisfazione del risultato, che resta peraltro nell’ambito dell’estetica e che quindi è perseguibile nell’ottica di un impegno di risultato promesso dal chirurgo estetico al paziente.
Un errore del chirurgo estetico, dell’anestesista, del medico o dell’Ospedale nella gestione dell’intervento di chirurgia estetica (sia anche pre operatorio, post operatorio o relativo alla degenza) potrebbe configurare un caso di malasanità e la vittima potrebbe avere diritto al risarcimento del danno unitamente ai suoi familiari in particolare il marito, la moglie, (convivente more uxorio o partner convivente) i genitori, il figlio o la figlia, i fratelli o le sorelle o gli eredi.
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