CHIRURGIA ESTETICA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La chirurgia estetica ha lo scopo ottenere un risultato estetico migliorativo in presenza di difetti morfologici o imperfezioni estetiche del corpo. Dinanzi ad un errore del medico o del chirurgo estetico o ad un intervento sbagliato può sorgere – con elevata probabilità – la responsabilità medica del sanitario o dell’ospedale od ella clinica privata con il conseguente diritto del paziente al risarcimento dei danni patiti (patrimoniali, non patrimoniali, danno biologico, danno morale, danno esistenziale, danno estetico).
Rivolgersi ad un avvocato esperto in malasanità potrebbe essere utile se il chirurgo estetico, il medico, l’anestesista o il personale dell’ospedale o della clinica privata hanno commesso uno sbaglio durante l’operazione chirurgica o il trattamento estetico oppure se non è stato ottenuto il risultato sperato. In questo modo è possibile avere una disamina del caso e capire se c’è stata una colpa medica ed effettuare una valutazione ad ampio spettro dei danni eventualmente subiti per ottenere il giusto ristoro.
Se il paziente non ottiene il miglioramento dell’aspetto fisico per un errore del chirurgo estetico quest’ultimo commette un inadempimento perché nello svolgimento della sua prestazione ha l’obbligo di dare una maggiore “garanzia di riuscita”.
L’intervento estetico solitamente non ha natura necessaria o curativa (escludendo la chirurgia plastica c.d. ricostruttiva cui si accede a seguito di eventi traumatici, come incidenti o aggressioni, oppure di malattie, come l’asportazione del seno per tumore alla mammella) e ha lo scopo di correggere un difetto morfologico o funzionale del corpo umano. Gli interventi di chirurgia estetica e i trattamenti estetici che vengono effettuati con maggiore frequenza riguardano:
- il naso (rinoplastica);
- il busto (mastoplastica additiva, riduttiva, mastopessi, correzione della ginecomastia maschile);
- il viso e palpebre (blefaroplastica, aumento e rimodellamento delle labbra, lifting, mentoplastica, otoplastica, trapianto dei capelli, filler, botulino, acido ialuronico);
- le braccia (lifting delle braccia o brachioplastica);
- gli addominali (addominoplastica);
- i fianchi, le gambe i glutei (liposuzione, liposcultura, rimodellamento dei glutei);
- le parti intime (labioplastica, vaginoplastica);
- la pelle (asportazione malformazioni o formazioni cutanee, revisione cicatrici).
Rifacimento del naso: rinoplastica
La rinoplastica è un intervento di chirurgia estetica che ha lo scopo di modificare la piramide nasale e correggere gobbe e asimmetrie che viene effettuato anche a seguito di traumi, incidenti, ustioni o malattie (rinoplastica ricostruttiva).
Tra le complicanze che possono sorgere a seguito di un intervento di rinoplastica possiamo differenziare quelle derivanti dall’operazione chirurgica (ematomi, infezioni, emorragie, shock settico, meningite, cecità post rinoplastica, l’ascesso cranico ecc.) da quelle estetiche o funzionali che peggiorano l’aspetto estetico del paziente e sono più frequentemente oggetto di richieste risarcitorie. Ed in particolare:
- perforazione del setto nasale;
- problemi respiratori permanenti;
- avvallamenti;
- asimmetrie;
- irregolarità della superficie;
- insufficiente miglioramento estetico o peggioramento.
Aumento del seno: mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica che prevede l’aumento del seno con l’inserimento di protesi sia in caso di ipoplasia mammaria (seno piccolo) che in caso di malformazioni e asimmetrie mammarie oppure di seno che ha perso volume (ad esempio dopo la gravidanza o l’allattamento) o che è stato sopposto a interventi (ad esempio per l’asportazione di un tumore).
Il chirurgo plastico deve scegliere la tecnica di innesto più adatta in base alla fisicità ed alle caratteristiche della donna altrimenti si rischia un esito esteticamente non bello né naturale.
È importante che il medico scelga protesi sicure per la paziente che mantengano la forma nel tempo e non diffondano il contenuto in caso di rottura: generalmente si utilizzano protesi con gel di silicone. La rottura delle protesi è una complicanza dell’intervento di mastoplastica additiva e può far nascere il diritto della paziente a ricevere il risarcimento del danno subito da parte del chirurgo estetico soprattutto in caso di utilizzo di protesi non a norma o nocive.
In caso di errore del chirurgo estetico possono verificarsi complicanze e danni importanti per la paziente, quali:
- rottura delle protesi con uscita di materiale;
- indurimento della protesi (per la creazione inadeguata della tasca, per l’utilizzo di una protesi di grandezza errata, per aver sezionato male il muscolo mammario);
- ematomi ed infezioni del seno;
- deficit permanente di sensibilità del seno;
- cicatrici evidenti per sbagli del medico nel dare i punti;
- asimmetria;
- cedimento dei tessuti del seno.
Riduzione del seno: mastoplastica riduttiva
La mastoplastica riduttiva è l’intervento di chirurgia estetica con il quale si rimpicciolisce il seno per motivazioni prettamente estetica ma anche in caso di problemi di salute (ad esempio in presenza di incurvamento della colonna vertebrale, solchi delle spalle o macerazione della pelle del sottoseno).
Rispetto all’aumento del seno, questo è un intervento che presenta maggiori criticità perché il chirurgo deve asportare parte dei tessuti della mammella e, quindi, è più esposto ad errori nello svolgimento dell’operazione.
In caso di errore medico, la paziente può riscontrare:
- scarso apporto di sangue ai tessuti ed al capezzolo che in alcuni casi più gravi degenera in necrosi;
- riduzione permanente della sensibilità del seno;
- asimmetria;
- ematomi (soprattutto in caso di paziente con ipertensione o coagulazione del sangue alterata);
- cicatrici anche arrossate ed in rilievo (c.d. cheloidi);
- infezioni;
- compromissione ghiandole lattifere.
Sollevamento del seno: mastopessi
La mastopessi è un intervento di chirurgia estetica che ha lo scopo di rimodellare e sollevare il seno che ha subito un rilassamento della cute o della struttura. A seconda della condizione del seno può essere effettuata con o senza l’inserimento di protesi. La valutazione spetta al chirurgo estetico che dovrà preventivamente ben valutare la condizione della mammella della paziente.
Se l’intervento non viene effettuato a regola d’arte ma vengono commessi sbagli dal medico, dal chirurgo o dall’equipe la paziente può riscontrare:
- permanente aumento o riduzione della sensibilità del seno;
- parziale o definitiva impossibilità di allattare;
- cicatrici anche arrossate ed in rilievo (cheloidi);
Correzione della ginecomastia maschile
Alcuni uomini riscontrano un’anomalia nelle ghiandole mammarie che si sviluppano eccessivamente quasi come se fossero dei seni: questa condizione si chiama ginecomastia. La correzione avviene con l’aspirazione del grasso accumulato nella zona mammaria e la riduzione di quest’ultima.
Quando il chirurgo estetico non mette in pratica tutte le procedure previste per una corretta gestione dell’intervento e commette errori durante l’operazione, si possono riscontrare:
- sanguinamenti ed emorragie;
- permanente aumento o riduzione della sensibilità del capezzolo;
- necrosi del capezzolo;
- asimmetrie;
- noduli o rigonfiamenti sottopelle;
- cicatrici anche arrossate ed in rilievo (cheloidi);
- ematomi;
- infezioni;
- recidive (ossia una ricomparsa della lassità delle mammelle).
Intervento di chirurgia estetica sulle palpebre: Blefaroplastica
La blefaroplastica è un intervento di chirurgia estetica che prevede il rimodellamento della piega delle palpebre con la rimozione della pelle e del grasso in eccesso. Può riguardare la parte superiore (blefaroplastica superiore) o inferiore dell’occhio (blefaroplastica inferiore) con lo scopo di intervenire sullo sguardo appesantito dalle c.d. borse sotto gli occhi.
L’intervento è considerato di routine e viene effettuato in circa un’ora, tuttavia se il chirurgo estetico affronta la pratica con negligenza, imprudenza o imperizia possono verificarsi sbagli con conseguenze che potrebbero essere difficili da rimediare:
- cicatrici evidenti e permanenti;
- correzione eccessiva (asportazione di troppa pelle) o insufficiente (asportazione di poca pelle e nessun miglioramento estetico);
- asimmetria tra i due occhi.
Aumento e rimodellamento delle labbra
L’aumento o il rimodellamento delle labbra possono avvenire tramite l’inserimento di filler, ossia materiali di riempimento iniettabili all’acido ialuronico o al collagene con aghi sottilissimi in tutto il contorno labbra, oppure con impianti solidi (ad esempio il politetrafluoretilene espanso) o, ancora con tessuto autologo o sintetico.
La differenza tra le due metodologie sta nella durata del trattamento estetico: i filler sono riassorbibili dall’organismo, gli impianti solidi sono permanenti.
Tra gli innesti permanenti non può più essere utilizzato il silicone in gel, vietato fin dagli anni novanta per i numerosi effetti collaterali.
In caso di errore medico possono essere riscontrati nei pazienti:
- ematomi;
- necrosi per congestione dei vasi sanguinei delle labbra;
- eccesso di volume;
- shock anafilattico o reazione allergiche ai materiali iniettati;
- errori di proiezione e asimmetrie.
Chirurgia estetica del viso: lifting
Il lifting è l’intervento con il quale il chirurgo estetico elimina o riduce le rughe del viso e del collo. L’operazione può riguardare l’intero volto, la fronte ed il sopracciglio, il terzo medio del viso (ossia la zona tra le palpebre e le labbra)e il collo.
A seconda della tipologia di lifting il chirurgo estetico dovrà incidere la parte da trattare e procedere dividendo la cute dai tessuti, rimodellandoli e togliendo l’eccesso adiposo, per poi riposizionarli e fissarli con punti di sutura.
Il lifting è un intervento abbastanza invasivo che può presentare complicanze soprattutto in caso di errori medici, ossia:
- danni nervosi (per “intrappolamento” del nervo in una sutura o per recisione del nervo) che possono dare problemi di immobilizzazione del viso o di diminuzione/assenza di sensibilità;
- emorragie;
- infezioni;
- sieromi (ossia raccolte di liquido che nei casi più gravi possono causare la necrosi del tessuto);
- mancata vascolarizzazione del viso fino a morte dei tessuti;
- cicatrici ispessite, rosse e in rilievo (c.d. cheloidi);
- eccessiva o insufficiente tensione del viso;
- dermatiti da contatto ed eritemi (solitamente da reazione allergica ai bendaggi);
- irregolarità del contorno.
Chirurgia estetica del viso: mentoplastica
La mentoplastica è un intervento di chirurgia estetica che serve per rendere il mento più proporzionato al resto del visto. Può essere svolto con l’inserimento nel mento di una protesi o di tessuto adiposo (del paziente) o avanzando una parte dell’osso della mascella.
Tendenzialmente è un intervento basico che non presenta particolari difficoltà tecniche per questo motivo in caso di complicanze o di risultato estetico non ottimale, l’errore del chirurgo estetico può risultare più evidente e di riconoscimento semplificato, ad esempio:
- in caso di infezione;
- spostamento della protesi (per creazione errata della tasca da parte del chirurgo);
- perdita di sensibilità temporanea o permanente della zona trattata;
- discromie (ossia modifiche nel colore della pelle).
Otoplastica: intervento estetico delle orecchie
In caso di orecchie prominenti, asimmetriche o c.d. “a sventola” è possibile sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica di otoplastica che prevede l’asportazione di una parte cartilaginea delle orecchie ed un successivo rimodellamento delle stesse per rendere più armoniose e vicine alla testa.
L’incisione avviene nel retro dell’orecchio per non intaccare il padiglione auricolare e termina con suture interne allo scopo di lasciare cicatrici poco evidenti.
Se il chirurgo plastico non rispetta la preparazione e le procedure previste per l’esecuzione dell’intervento può incorrere in errori che possono comportare complicanze per il paziente, anche permanenti. Tra queste:
- infezioni;
- emorragie;
- aspetto estetico non migliorato per errato o omesso bendaggio;
- asimmetrie;
- intorpidimento delle orecchie;
- coaguli;
- cicatrici evidenti (solitamente per errate suture interne).
Trapianto dei capelli
Il trapianto dei capelli è un vero e proprio intervento chirurgico che deve essere effettuato da un medico chirurgo estetico. La tecnica attualmente preferibile prevede l’innesto di follicoli piliferi da una zona del cuoio capelluto dove sono presenti capelli più folti (di solito dietro la nuca o dietro le orecchie) a quella dove i capelli sono più radi o assenti.
L’estrazione dei follicoli a volte avviene anche da altre zone del corpo come le braccia, spalle, petto o barba.
Con questa tecnica il paziente ha il vantaggio di avere meno tessuto cicatriziale e di non dover sopportare grosse suture.
Quando viene commessa una colpa o un errore medico nella gestione di un trapianto di capelli il paziente può lamentare:
- attaccatura innaturale;
- crescita disomogenea;
- trapianto “a ciuffo di bambola” dove l’innesto si presenta a ciuffetti posticci e visibili;
- danneggiamento della “zona donatrice” per un’eccessiva estrazione di follicoli.
Trattamenti estetici con filler, acido ialuronico e botulino
I trattamenti estetici con filler, botulino e acido ialuronico fanno parte della c.d. medicina estetica perché non sono veri e propri interventi chirurgici ma, ai fini di un risultato sicuro, dovrebbero sempre essere effettuati da medici specializzati in chirurgia e medicina estetica esperti.
Il medico procede ad iniettare i materiali di riempimento (come l’acido ialuronico ed il collagene o la tossina botulinica) sottopelle per ottenere una distensione cutanea e, quindi, un miglioramento estetico. Nella maggior parte dei casi sono trattamenti che interessano la zona del viso ma, negli ultimi anni, sono stati utilizzati in svariate parti del corpo (ad esempio naso o glutei).
Quando i trattamenti non sono effettuati da parte del mendico con diligenza, prudenza e perizia, possono verificarsi:
- ipersensibilità o l’allergia alle sostanze;
- dolore, irregolarità cutanee, infossamenti, noduli evidenti;
- formicolio.
Quando si sbaglia ad utilizzare il botulino, che è una tossina farmacologica che può presentare maggiori controindicazioni, il paziente può riscontrare:
- paresi;
- nausee e vomito;
- insonnia;
- atrofia muscolare;
- vertigini;
- abbassamento delle palpebre;
- lacrimazione e secchezza oculare;
- mal di testa;
- forti pruriti.
Lifting delle braccia o brachioplastica
Il lifting delle braccia è un’operazione di chirurgia estetica che permette di asportare la pelle in eccesso dalla zona inferiore delle braccia adiacente al cavo ascellare, che può aver subito un cedimento a seguito di invecchiamento o perdita di peso. L’intervento prevede di solito un’incisione notevole che parte dal retro dal gomito e arriva all’ascella.
Le caratteristiche morfologiche delle zone interessate da questo intervento lo rendono poco invasivo: l’unico postumo che si presenta è una cicatrice difficile da nascondere.
Quando il chirurgo estetico commette sbagli durante l’operazione, il paziente può riscontrare:
- deiscenza, ossia la riapertura della ferita per errata gestione del post-operatorio o per suture non perfette;
- infezioni ed emorragie;
- cicatrici evidenti;
- recidiva che si verifica quando si ripresenta la lassità cutanea (soprattutto nei pazienti che affrontano l’intervento dopo un forte dimagrimento).
Addominoplastica
Pelle cadente, eccesso di grasso, smagliature e parete muscolare debole sono le motivazioni cliniche alla base dell’intervento di chirurgia estetica agli addominali (addominoplastica) che ha lo scopo di distendere la parete addominale (ad esempio dopo una gravidanza o dopo un dimagrimento importante).
Il chirurgo estetico deve operare, solitamente, due incisioni: una che parte dalla zona sovrapubica e coinvolge i fianchi ed una sotto l’ombelico che permettono di effettuare uno scollamento dello strato di pelle e grasso al fine di ridistendere i tessuti.
In caso di errori medici possono sorgere effetti avversi e complicanze come:
- embolia polmonare per distacco di coaguli;
- sieromi (ossia raccolte di liquido che nei casi più gravi possono causare la necrosi del tessuto);
- infezioni;
- intorpidimento permanente della zona;
- emorragia.
È dovere del chirurgo estetico illustrate al paziente tutti i possibili esiti dell’intervento oltre ai limiti che la chirurgia potrebbe manifestare nel caso specifico della condizione del naso che si va a trattare.
Il paziente deve essere consapevolmente informato circa la modalità dell’intervento, le sue conseguenze e, persino, le eventuali complicanze. Queste informazioni devono essere tradotte con la sottoscrizione di moduli di consenso informato completi e chiari da parte di chi si opera.
Una carenza di consenso informato o una spiegazione non sufficientemente comprensibile per il paziente potrebbe portare ad un vizio del consenso informato dal quale sorge una responsabilità medica del chirurgo estetico o dell’ospedale o della clinica privata ed il diritto al risarcimento dei danni subiti, laddove qualcosa durante l’operazione non vada bene.
Liposuzione e Liposcultura
Liposuzione e liposcultura sono due interventi di chirurgia estetica molto frequenti che hanno lo scopo di rimodellare varie parti del corpo: solitamente le zone per le quali sono più richiesti sono: i fianchi, il basso addome, i glutei e le cosce. Seppure molti li considerano stratagemmi per perdere peso, la verità è che entrambe sono vere operazioni mediche da effettuarsi in sale operatorie attrezzate.
La differenza tra le due operazioni è la tecnica di asportazione del grasso.
Con la liposuzione il chirurgo estetico introduce una cannula sottocute collegata ad un aspiratore che ha il compito di rompere i cuscinetti di grasso per poi procedere al rimodellamento della zona tramite bendaggio.
Negli ultimi anni la liposuzione è stata sempre più frequentemente sostituita dalla liposcultura che prevede una tecnica meno invasiva e con minori controindicazioni. In caso di errore del chirurgo, infatti, durante (o dopo) la liposuzione possono sorgere embolie gassose (ossia piccoli frammenti di grasso nella circolazione del paziente) e trombi che possono portare anche alla morte del paziente.
La liposcultura è procede al rimodellamento del corpo attraverso l’infiltrazione sottopelle di una soluzione fisiologica con anestetico vaso-costrittore che rende morbido il grasso e molto più gestibile (minimizzando, se non azzerando, il rischio di embolie gassose).
Escludendo i gravi effetti accennati in precedenza, davanti ad uno sbaglio del medico nello svolgimento della liposuzione o liposcultura possono verificarsi:
- infezioni;
- emorragie;
- avvallamenti;
- asimmetrie;
- caduta di tessuti (per l’eccessivo svuotamento) e buchi.
Rimodellamento dei glutei
In caso di gluteo piccolo o di eccessivo rilassamento dei tessuti il chirurgo estetico può sottoporre il paziente ad un intervento chirurgico che permetta di :
- aumentare il volume dei glutei con l’inserimento di protesi al silicone;
- rimodellare il gluteo o aumentarne il volume con il lipofilling (cioè con l’inserimento di grasso dello stesso paziente)
- rimodellare il gluteo con infiltrazioni di acido ialuronico o macrolane (interventi non permanenti perché le sostanze sono riassorbibili dal corpo).
Se il chirurgo estetico affronta la pratica con negligenza, imprudenza o imperizia possono verificarsi sbagli con conseguenze che potrebbero essere difficili da rimediare:
- lombosciatalgia;
- infezioni;
- contrattura capsulare (ossi la cicatrizzazione della protesi a seguito di una reazione dell’organismo che da un risultato antiestetico);
- avvallamenti;
Chirurgia estetica delle parti intime: vaginoplastica e labioplastica
La vaginoplastica è un’operazione chirurgica che ha lo scopo di ottenere la ricostruzione o il ringiovanimento della vagina sia per motivi ricostruttivi (dopo un parto o dopo una malattia) che per motivi estetici (ossia per migliorare l’aspetto della vagina).
A seconda della tipologia di intervento da effettuare sulla zona sessuale femminile varierà anche la tecnica da seguire, la durata e l’anestesia da somministrare anche se è generalmente sempre previsto il ricovero in ospedale.
La labioplastica è una specifica vaginoplastica concentrata solo sulla zona delle labbra per correggere un’eventuale rilassatezza del tessuto.
In caso di errori medici, le conseguenze sulla paziente possono essere alquanto problematiche e permanenti. Tra queste possiamo citare:
- incontinenza urinaria;
- recisione di nervi;
- infezioni;
- fistole;
- collasso vaginale;
- tumefazione e necrosi della zona clitoridea.
Chirurgia estetica della pelle:
asportazione di neoformazioni cutanee e revisione di cicatrici
L’asportazione di neoformazioni cutanee o la revisione di cicatrici sono interventi di chirurgia estetica migliorativi per la pelle.
Le neoformazioni, più comunemente chiamate nei, sono lesioni cutanee scure per lo più di natura benigna. Talvolta possono presentarsi in forma maligna (melanoma) quindi è importante che il chirurgo estetico si accerti dell’eventuale presenza di cellule tumorali facendo analizzare quanto asportato (esame istologico). Un’omissione in tal senso può portare anche al decesso del paziente che non viene curato tempestivamente.
In caso di errore nell’incisione, il medico estetico può causare al paziente:
- cicatrici evidenti (cheloidi);
- emorragie;
- infezioni;
- recidiva (cioè ulteriore formazione del neo).
Le cicatrici sono il risultato del normale processo di rigenerazione della pelle dopo un trauma (taglio, intervento o lesione patologica). Alcune volte assumono una colorazione scura o arrossata, diventano spesse e in rilievo oppure si allargano.
Questi eventi sono esteticamente dannosi e possono derivare da errori nella sutura da parte del medico o dalla naturale risposta della pelle. Il paziente può essere sottoposto ad un intervento di revisione (almeno dopo 6-12 mesi dalla stabilizzazione della cicatrice) oppure possono essere trattati con farmaci a base di silicone o, ancora, con tecniche di infiltrazione di tessuto adiposo (lipofilling).
In caso di errore medico sarà possibile riscontrare:
- esito estetico non migliorativo;
- emorragie;
- eccessiva sensibilizzazione della parte;
- necrosi del tessuto.
Il consenso informato:
obbligo di informazione al paziente di chirurgia estetica
Il paziente che viene sottoposto ad un’operazione o ad un trattamento estetico deve essere adeguatamente informato sul tipo di intervento, sulle tecniche applicate dal medico, sulle conseguenze, sulle terapie e sugli eventuali rischi e le possibili complicanze, gli effetti collaterali, i vantaggi e gli svantaggi, le eventuali alternative terapeutiche.
L’obbligo di spiegare e far comprendere questi aspetti al paziente è del chirurgo estetico, del medico o dell’ospedale.
Se il dottore non adempie, il paziente o i suoi familiari, potrebbero – in certi casi – ottenere il risarcimento del danno con l’aiuto di un avvocato esperto in malasanità.
Nella chirurgia estetica è importante che il medico illustri al paziente le possibilità di riuscita dell’intervento e del miglioramento fisico che quest’ultimo si aspetta.
In caso di una controversia contro il medico questi dovrà provare di aver dato tutte le informazioni al paziente in maniera specifica, per questo motivo spesso vengono fatti sottoscrivere moduli di consenso informato (seppure in molti casi non sia obbligatorio prestare il consenso informato in forma scritta).
Tuttavia, indipendentemente da quanto firmato, per affermare che il paziente ha prestato il proprio consenso informato in maniera consapevole, il chirurgo estetico dovrà accertarsi che la persona abbia realmente capito quanto spiegatole in proporzione al suo livello di comprensione della lingua ed al suo bagaglio culturale.
Risarcimento danni per errori nella chirurgia estetica
Se sei vittima di un errore del chirurgo estetico o hai riscontrato un esito non migliorativo dopo un intervento di chirurgia estetica potresti aver diritto al risarcimento danni subiti: sarà opportuno rivolgersi ad un avvocato esperto in malasanità che potrà garantire un supporto sia per individuare la tipologia di danno patita che per quantificarla.
I danni possono essere patrimoniali o non patrimoniali.
L’intervento di chirurgia estetica è generalmente effettuato privatamente e, quindi, il paziente sostiene costi anche molto elevati. Il danno patrimoniale quindi può comprendere l’evenutale richiesta di restituzione della somma versata al chirurgo ma può essere anche molto più ampio.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, il danno patrimoniale può comprendere:
- le spese sostenute, o che si dovranno sostenere, a causa dell’errore medico (c.d danno emergente) quindi il costo dell’intervento, dei farmaci, delle cure, della degenza, ma anche dell’eventuale operazione riparatoria o delle cure future, ecc.;
- il guadagno che il danneggiato ha perso o perderà per colpa dello sbaglio (c.d. lucro cessante) quindi lo stipendio non percepito durante le cure, o la perdita di un lavoro durante la convalescenza o, ancora, l’impossibilità di continuare a svolgere una determinata attività o di iniziarla per colpa del peggioramento estetico (pensiamo al caso di una modella che rimane sfregiata sul viso dopo una mentoplastica);
Il danno non patrimoniale riguarda, invece, direttamente la persona e comprende la concreta lesione fisica subita dal paziente a causa dell’errore medico ma anche l’aspetto psicologico del risultato infausto ottenuto.
A titolo esemplificativo e non esaustivo il danno non patrimoniale può comprendere:
- il danno biologico per il pregiudizio fisico e psichico subito che viene quantificato sulla base di tabelle generalmente riconosciute e comprende l’invalidità permanente (cioè l’indicazione della menomazione estetica subita sulla base dell’incidenza può avere la lesione sulla vita di un individuo “normodotato”) e l’invalidità temporanea (cioè la quantificazione del tempo necessario alla convalescenza dell’intervento);
- il danno morale che valuta le sofferenze patite;
- il danno esistenziale che valuta le modifiche alle condizioni della vita del danneggiato;
- il danno estetico che valuta l’incidenza estetica della problematica subita.
Il calcolo della somma di denaro cui potrebbe avere diritto chi ha subito un intervento chirurgico estetico errato dovrà essere anche personalizzato in base all’età, ai giorni di durata della malattia o delle cure, alle sofferenze che provate e alle ripercussioni delle nuove condizioni di salute sulla tua vita.
Questo aspetto nell’ambito della chirurgia estetica è molto importante perché lo stesso sbaglio del medico estetico potrebbe avere impatto diverso a seconda della storia del danneggiato. Per questo motivo sarà importante illustrare ogni aspetto della propria storia all’avvocato esperto in malasanità che saprà come poter evidenziare le diverse criticità provocate dallo sbaglio del chirurgo per il peggioramento estetico.
Il danno estetico come conseguenza dell’errore di chirurgia estetica
In caso di errore medico durante un intervento di chirurgia estetica il danno estetico può diventare la voce più significativa da quantificare nel procedimento di risarcimento danni.
Il danno estetico può essere definito come il peggioramento dell’aspetto fisico ed esteriore del paziente e rientra nel danno biologico. La quantificazione viene effettuata dal medico legale che esamina il danneggiato partendo dall’invalidità permanente provocata dalla lesione fisica subita, personalizzandola – ad esempio – in base:
- all’età;
- alle peculiarità del soggetto (zona anatomica della lesione, incidenza sull’aspetto esteriore o funzionale della parte del corpo);
- alla vita sociale e familiare;
- attività o aspirazioni lavorative;
- hobbies, sport, attività praticate.
È facile comprendere, quindi, come gli effetti provocati dallo sbaglio del chirurgo plastico possono essere compositi e molto differenti a seconda della persona che ne è stata vittima. Ad esempio un conduttore televisivo, che lavora con la sua immagine, che è rimasto vittima di un intervento di rinoplastica sbagliato che rende il suo naso completamente storto può chiedere un risarcimento danni che oltre al danno biologico relativo alle ossa nasali storte, sia personalizzato dal danno estetico subito che si ripercuoterà potenzialmente sulla sua intera esistenza.
In caso di errore in un intervento di chirurgia estetica, quindi, bisogna verificare tutto quanto fatto, o non fatto, dal chirurgo estetico, dall’anestesista o dal medico. Un passaggio fondamentale se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un medico legale, anche coadiuvato da un medico specialista e da un avvocato, può capire se vi sia stato un errore nella preparazione, nell’esecuzione del trattamento o nello svolgimento dell’intervento o nella gestione post-operatoria e, di conseguenza, se c’è responsabilità del medico, del chirurgo estetico, dell’anestesista, dell’équipe dei medici o dell’Ospedale o della Clinica privata.
Sebbene non esista un automatismo tra errore medico e risarcimento del danno, dovrà essere ricostruita l’intera vicenda anche perché nell’ambito della chirurgia estetica il risultato del miglioramento estetico dovrebbe solitamente essere garantito al paziente. Bisogna poi individuare quali effettivi danni ha subito il danneggiato perché, come sopra illustrato, potrebbero essere presenti più voci di danno quindi è fondamentale che l’avvocato faccia un esame ad ampio spettro della vicenda clinica ed umana della vittima insieme al medico legale.