CELLULE STAMINALI PER IL TRATTAMENTO DELLA PARALISI CEREBRALE INFANTILE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Per paralisi cerebrale infantile si intende una serie di disturbi muscolari e neurologici persistenti. Affinché si sviluppi la paralisi cerebrale infantile è necessario che vi sia la sussistenza di un danno o di una lesione a carico del sistema nervoso centrale. Tale danno può avere luogo durante la gravidanza, al momento del parto e durante i primi tre anni di vita del bambino quando non è ancora avvenuto il completo sviluppo del sistema nervoso centrale il quale risulta essere più vulnerabile e quindi più esposto nel riportare danni.
Le cause più frequenti della paralisi cerebrale infantile, nella maggior parte dei casi, sono correlate ad eventi ischemici e ad eventi ipossici a carico dell’encefalo. Per ipossia si intende una riduzione dell’apporto di ossigeno al sistema nervoso centrale, mentre per ischemia si intende la riduzione del flusso sanguigno a livello dell’encefalo.
In entrambi i casi, il cervello non venendo irrorato da sangue (ischemia) ed essendo poco ossigenato (ipossia) va incontro a sofferenza, le cellule nervose vanno in necrosi (morte delle cellule) e si instaurano i danni che portano alla paralisi cerebrale infantile.
Il danno che la paralisi cerebrale infantile provoca è irreversibile in quanto non si ha la guarigione dalla malattia e non tende nemmeno a peggiorare perché non va in contro a fenomeni degenerativi.
In caso di paralisi celebrale infantile bisogna verificare tutte le metodiche scelte dal ginecologo, dal pediatra/neonatologo o dall’ostetrica. Un passaggio fondamentale se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un medico legale, anche coadiuvato da uno specialista e da un avvocato, può capire se vi sia stato un errore nella diagnosi, nell’esecuzione del trattamento sanitario o nello svolgimento della terapia e, di conseguenza, se c’è responsabilità del medico, dell’equipe o dell’Ospedale (siano anche una Casa di cura o una Clinica). Essenziale, in questa fase, risulterà la disamina della documentazione medica tra cui gli esami, la cartella clinica e il consenso informato.
Attualmente non esiste una cura per la paralisi cerebrale infantile ma possono essere effettuati dei trattamenti volti a migliorare la postura del bambino e i deficit intellettivi e motori in modo da rendere migliore la qualità di vita del bambino cosi che possa avere un certo grado di autonomia e possa condurre una vita per lo più normale.
La paralisi cerebrale infantile ha ripercussioni soprattutto sul sistema muscolare e scheletrico. I sintomi e i disturbi peggiorano durante l’età evolutiva quando le ossa e i muscoli devono adattarsi alla crescita del bambino per cui i disturbi mutano nel corso del tempo. Oltre ai disturbi di tipo muscolare, la paralisi cerebrale infantile può anche essere causa di deficit cognitivi, disturbi del linguaggio, problemi visivi e uditivi, disturbi dell’apprendimento, difficoltà nell’alimentarsi e deficit intellettivi.
Cellule staminali nel trattamento della paralisi celebrale infantile
Negli ultimi anni è stato dimostrato che le cellule staminali sembrano avere un effetto terapeutico per quei bambini con paralisi cerebrale infantile.
Le cellule staminali sono quelle cellule che sono in grado di trasformarsi in altre cellule del corpo. Le sedi corporee in cui si trovano le cellule staminali e dalle quali possono essere prelevate sono: il midollo osseo e il cordone ombelicale il quale, durante la gravidanza, connette l’ombelico del feto con la placenta, organo di scambio materno fetale.
Le cellule staminali vengono utilizzate per la cura di diverse malattie perciò donare il sangue significa sfruttare la potenzialità di queste cellule al fine di provvedere al loro trapianto nei soggetti che ne necessitano per la loro sopravvivenza; un esempio sono le leucemie.
Le cellule staminali possono anche essere utilizzate per il trattamento dei bambini con paralisi cerebrale infantile al fine di migliorare la loro qualità di vita, risultato di una ricerca che è stata pubblicata sulla rivista “Stem Cells Translational Medicine”.
Le cellule staminali, infatti, sono capaci di recuperare o sostituite le cellule del cervello che sono state distrutte in seguito a un danno verificatosi a causa di un fenomeno ipossico e/o ischemico e che ha portato all’insorgenza della paralisi cerebrale infantile.
Il trapianto delle cellule staminali però, nonostante i benefici che comporta, può anche causare, in alcuni casi, effetti avversi per il ricevente per il fatto che queste cellule vengono riconosciute come estranee da parte dell’organismo e di conseguenza possono essere rigettate.
Per evitare il rigetto da parte del sistema immunitario delle cellule trapiantate si può ricorrere al trapianto autologo il quale prevede che il ricevente delle cellule staminali sia anche il donatore.
Dopo tre mesi circa, nei bambini con paralisi cerebrale infantile che sono stati sottoposti al trapianto delle cellule staminali, si è assistito ad un loro miglioramento dal punto di vista cognitivo e delle capacità di movimento.
Sulla base di ciò risulta fondamentale la raccolta del sangue del cordone ombelicale al momento della nascita il quale è ricco di cellule staminali.
Cellule staminali e cordone ombelicale
Tutte le donne devono essere incoraggiate alla donazione del sangue cordonale se il parto avviene a termine di gravidanza e se la madre non è affetta da gravi malattie che possano essere trasmesse al ricevente.
Il sangue del cordone ombelicale può essere raccolto, subito dopo la nascita in seguito al clampaggio del cordone, in appositi contenitori cosi da essere conservato presso le banche del sangue e donato nel caso in cui si rende necessario il suo utilizzo.
Il cordone ombelicale contiene la vena ombelicale che trasporta sangue ricco di ossigeno e nutrienti dal distretto materno a quello fetale e due arterie ombelicali responsabili invece del trasporto di sangue poco ossigenato dal distretto fetale a quello materno.
Il prelievo del sangue del cordone ombelicale avviene dalla vena ombelicale la quale contiene un maggior quantitativo di cellule staminali rispetto alle arterie.
Affinché il sangue prelevato dal cordone ombelicale sia idoneo per la donazione è necessario che risponda a dei requisiti quantitativi e qualitativi. Deve essere prelevato un certo quantitativo di sangue e non deve essere contaminato perciò la procedura deve avvenire sterilmente.
Il Decreto Ministeriale del 2008 permette l’utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale in ambito medico infatti, in seguito a numerosi studi, è stato dimostrato che queste cellule hanno efficacia contro diverse patologie.
Nonostante gli incoraggianti risultati che sono emersi dall’utilizzo di cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento della paralisi cerebrale infantile, è necessario raccogliere anche altri risultati di studi ancora in corso in modo da verificare ulteriormente l’efficacia di questa tecnica.
Conseguenze della paralisi cerebrale infantile sul nascituro
Risulta essenziale che la diagnosi, oltre ad essere corretta sia tempestiva. Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare anche a gravi complicanze.
Possibili conseguenze della paralisi celebrale infantile, che acuiscono se non tempestivamente trattate sono:
- deficit neurologici;
- decesso alla nascita;
- traumi cranici;
- prematurità;
- deficit cognitivi;
- disturbi dell’apprendimento;
- emorragia intracranica;
- difficoltà nella deambulazione;
- problemi della postura e malformazione della colonna;
- disturbi mentali;
- difficoltà nelle relazioni sociali;
- problemi visivi e uditivi;
- dolori durante l’esecuzione dei movimenti;
- rigidità muscolari;
- paralisi degli arti superiori o inferiori o di entrambi;
- camminata difficoltosa;
- ritardo nel raggiungimento di alcune fasi fondamentali dello sviluppo;
- difficoltà nell’alimentazione.