ENCEFALOPATIA IPOSSICO ISCHEMICA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
L’encefalopatia neonatale è una sindrome clinica evolutiva (può guarire oppure diventare un danno neurologico permanente nel tempo), caratterizzata da disturbi della funzione neurologica, che compare alla nascita o al massimo entro i primi sette giorni di vita in neonati nati dopo le trentacinque settimane di gravidanza.
L’encefalopatia si presenta nel neonato con:
- difficoltà nell’inizio e nel mantenimento della respirazione;
- riduzione del tono muscolare e dei riflessi;
- alterazione dello stato di coscienza con possibile presenza di convulsioni.
Nello specifico, l’encefalopatia ipossico ischemica è dovuta ad una limitazione dell’apporto di ossigeno al cervello.
La carenza di ossigeno si può verificare prima, durante o dopo il parto; a seconda della gravità il danno si può verificare: prima del parto nel 20% dei casi, intra partum 35%, post-natale 10%.
Incidenza sulle nascite
L’encefalopatia ipossico-ischemica è una delle maggiori cause di morte neonatale e disabilità neurologica nel bambino. L’incidenza stimata è di circa 1-2/1000 nati a termine e fino al 60% nei neonati prematuri di peso inferiore a 1500 grammi.
Diagnosi dell’encefalopatia ipossico ischemica
I criteri essenziali per una diagnosi di insulto ipossico-ischemico con conseguente encefalopatia moderata o grave nei neonati a termine includono i seguenti: acidosi metabolica con un pH del cordone <7 o un deficit di base di ≥12 mmol / L; esordio precoce dell'encefalopatia; disfunzione d'organo multisistema ed esclusione di altre cause quali traumi, disturbi della coagulazione, disordini metabolici e cause genetiche.
Le tre tipologie di encefalopatia ipossico ischemica
in base al grado di severità da mancanza di ossigeno si possono classificare tre tipologie di encefalopatia ipossico ischemica:
- lieve (stadio I): prognosi favorevole;
- moderata (stadio II): prognosi sfavorevole nel 20-25% dei casi;
- grave (stadio III): quasi sempre prognosi sfavorevole.
I neonati con encefalopatia lieve non hanno un aumentato rischio di deficit motori o cognitivi.
I neonati con grave encefalopatia hanno un aumentato rischio di morte e un aumentato rischio di paralisi cerebrale e ritardo mentale tra i sopravvissuti.
I neonati con encefalopatia moderata hanno deficit significativi, disturbi della memoria, disfunzione visiva o motoria, aumento della iperattività.
I trattamenti sui neonati con encefalopatia ipossico-ischemica
La gestione dei neonati con encefalopatia ipossico-ischemica è stata limitata inizialmente alla terapia intensiva di supporto. Quest’ultima comprende:· la rianimazione alla nascita;· la correzione delle alterazioni dei parametri vitali (pressione, respirazione);· la terapia per il sistema circolatorio;· la correzione dei disturbi metabolici (glucosio, calcio, magnesio ed elettroliti);· il trattamento delle crisi se presenti;· il monitoraggio della disfunzione di altri organi.
Recentemente è stato introdotto un nuovo tipo di terapia chiamata ipotermia o trattamento ipotermico. Usata specificatamente per l’encefalopatia ipossico-ischemica, l’ipotermia è risultata efficace nel ridurre la gravità del danno neurologico e, conseguentemente migliorare gli esiti dei bambini con encefalopatia ipossico ischemica.
Raffreddando il capo o l’intero corpo del neonato si limita l’attività delle cellule cerebrali destinate alla morte per mancanza di ossigeno, permettendo così una sorta di “risparmio energetico”. Consumando meno, le cellule diventano più resistenti e non vanno in necrosi.
È bene precisare che il trattamento ipotermico rallenta la progressione del danno neurologico contenendolo, ma non lo annulla. Quando il danno alla nascita è stato molto grave purtroppo gli esiti sono inevitabili.
Errori medici che causano l’encefalopatia ipossico-ischemica
I possibili errori medici sono:
- Mancato riconoscimento degli eventi sentinella prima del parto (anomalie tracciato cardiotocografico, infezioni intrauterina, trombofilia e coagulopatie);
- Ritardato intervento nel far nascere il bambino in condizioni di urgenza materna (distacco di placenta, prolasso di funicolo, embolia da liquido amniotico, grave trasfusione feto materna, collasso cardiovascolare materno);
- Errori correlati alla rianimazione neonatale;
- Ritardo nel trasferimento di un neonato con encefalopatia ipossico ischemica presso un ospedale idoneo;
- Se disponibile, inizio della terapia ipotermica oltre sei ore dalla nascita;
- Mancata esecuzione dell’emogasanalisi cordonale alla nascita (laddove fossero presenti le condizioni adeguate per eseguirla).