CHIRURGIA GENERALE
ERRORE MEDICO NELL’INTERVENTO CHIRURGICO E RISARCIMENTO DANNI
La chirurgia generale è una branca della medicina che si occupa principalmente delle patologie che colpiscono gli organi della cavità addominale – stomaco, pancreas, fegato, intestino, colon, esofago, cistifellea o colecisti, duodeno – oltre alla mammella e alla tiroide.
La chirurgia generale è un’area estremamente vasta, a cui in medicina si ricorre abbastanza spesso per curare le patologie che interessano detti organi, tra cui:
- malattie infiammatorie e malattie funzionali alla mammella, agli organi della cavità addominale (stomaco, pancreas, fegato, intestino, colon, esofago, cistifellea o colecisti, duodeno) e alla tiroide;
- ulcere, diverticoliti, ernie iatali ed ernie inguinali;
- neoplasie gastriche, del fegato, dell’intestino, del pancreas, del colon retto, dell’esofago;
- neoplasie della mammella (cancro al seno, noduli alla mammella, tumore al seno Quadrantectomia e Mastectomia radicale);
- neoplasie della tiroide
- calcoli, cisti, polipi.
Fase pre intervento chirurgico
La fase che anticipa l’operazione è particolarmente importante. Infatti il chirurgo, salvo non si tratti di questioni particolari (ad esempio, di un grave paziente portato d’urgenza al Pronto Soccorso, magari in stato di semi incoscienza, e operato d’urgenza,) deve – prima dell’operazione – fare un percorso preparatorio con il paziente: dopo averlo visitato, programmerà eventuali esami e ulteriori approfondimenti, si confronterà con lui (lo ascolterà e – prima di far firmare il consenso informato – gli darà tutte le spiegazioni di cui necessita, sia sull’operazione, sia sull’esistenza di eventuali alternative, rischi, complicanze ecc.).
Il chirurgo, prima di procedere al trattamento chirurgico, avrà quindi diagnosticato la patologia ed illustrato al paziente le varie fasi della terapia. Risulta essenziale innanzitutto che la diagnosi, oltre ad essere corretta, sia anche tempestiva. Un errore medico per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare, nei casi più gravi, anche al decesso del paziente, e la morte costituisce la lesione maggiore del bene giuridico della vita.
Già nella fase di pre intervento chirurgico potrebbero, purtroppo, già verificarsi errori medici, o dell’Ospedale, della Clinica o della Casa di cura, per colpa, ad esempio, di:
- difetto del macchinario che non segnala i dati o i valori, o li registra in maniera anomala;
- procedure o protocolli non seguiti scrupolosamente o, addirittura, del tutto non rispettati per imperizia, negligenza o imprudenza;
- scambio di analisi, esami, provette da parte del laboratorio di analisi o del personale ospedaliero infermieristico;
- esami eseguiti correttamente ma mal letti o mal refertati;
- mancato approfondimento attraverso ulteriori visite, esami integrativi [endoscopia, gastroscopia, pancolonscopia, rettosigmoidoscopia, esami radiologici di Rx, Tac (Tomografia assiale computerizzata), Rmn (Risonanza magnetica nucleare) ecc.] o mancato consulto con altro specialista, eventualmente anche in una diversa area medica o specialità clinica.
Intervento chirurgico
Le operazioni chirurgiche possono essere anche particolarmente complesse. Per questo nell’équipe medica, il numero e le aree di specializzazione delle persone che aiutano il chirurgo varia, e dipende da diversi fattori, tra cui la tipologia dell’operazione, la patologia e le eventuali possibili complicanze.
L’équipe medica è generalmente formata da un team di persone tra cui, il chirurgo, l’anestesista, lo strumentista, i vari infermieri e il personale ausiliario.
Pur se l’errore dovesse avvenire per colpa solo di alcuni medici dell’équipe, il paziente – in certi casi – potrebbe non essere costretto ad individuare ciascuna singola responsabilità, ma gli basterebbe – per la richiesta di risarcimento dei danni – agire direttamente sull’Ospedale e, quindi, sull’Assicurazione, provando l’inadempimento.
Alcune ipotesi di errore medico riguardano:
- chirurgia dello stomaco
- chirurgia del pancreas
- chirurgia del fegato
- chirurgia del colon
- chirurgia e tumori del colon
- chirurgia della mammella – tumore al seno – chirurgia plastica ricostruttiva
- iter diagnostico noduli della mammella
- chirurgia dei laparoceli
- chirurgia ernia inguinale
- patologia emorroidaria
- pancreatite acuta
- occlusione intestinale
- colecistectomia videolaparoscopica
Fase Post intervento chirurgico
Dopo l’esecuzione dell’intervento, non sempre il chirurgo è il diretto responsabile di eventuali errori medici o da malasanità. Ciò nonostante, egli ha comunque il compito di dare le indicazioni per il follow up, oltre a dover verificare, o far verificare, che non insorgano complicanze, e che il decorso post operatorio proceda correttamente. Il paziente deve quindi essere controllato e i valori tenuti costantemente monitorati.
La persona che viene sottoposta ad un’operazione chirurgica potrebbe, soprattutto nella fase immediatamente successiva all’intervento, risultare particolarmente indebolita e potrebbe anche aver ridotto le proprie difese immunitarie, o comunque potrebbe avere organi o siti chirurgici ancora offesi, e quindi potrebbe più facilmente essere esposto ad infezioni ospedaliere (c.d. infezioni nosocomiali).
La responsabilità del chirurgo, e quindi anche dell’Ospedale, della Clinica o della Casa di cura, potrebbe derivare – non solo dal fatto che il paziente abbia contratto un’infezione durante l’intervento o in fase post operatoria – ma anche dal mancato precoce riconoscimento dell’insorgenza dell’infezione o, comunque, dall’incapacità di gestire correttamente la situazione, eseguendo terapie poi rivelatasi sbagliate, tardive, inefficaci o comunque non tempestive.
Errori
Tra i vari eventuali errori in chirurgia possiamo indicare ad esempio:
- intervento chirurgico eseguito su parti sbagliate;
- intervento chirurgico eseguito su un paziente sbagliato;
- operazione inutile o inadeguata;
- ritenzione (smarrimento/dimenticanza) nel paziente di strumenti (ferri chirurgici: bisturi, pinza, divaricatore ecc.) o materiali vari (garza, tampone, lunghette, pezze laparotomiche ecc.) che richiede un reintervento o, comunque, ulteriori procedure chirurgiche;
- mancata o ritardata diagnosi;
- perforazione e lesioni di organi;
- perforazione intestinale;
- complicazioni post colecistectomia;
- errore nella prescrizione e posologia dei farmaci;
Danni
Chi ha subito un danno per un errore medico potrebbe avere diritto a un risarcimento danni.
Bisogna tuttavia sapere che non c’è un automatismo tra l’errore del medico (comportamento almeno colposo del medico o dell’Ospedale) e l’evento (morte, aggravamento della malattia, nuova malattia) né tra l’evento e il danno. È quindi necessario fare alcune verifiche. Pertanto, è opportuno affidarsi ad un avvocato che, insieme al proprio medico legale, verificherà – caso per caso – se ci siano i presupposti per poter fare una domanda di risarcimento danni nei confronti dell’Ospedale, dell’Assicurazione, del chirurgo o dei medici coinvolti. Lo studio legale, oltre al medico legale potrà eventualmente farsi assistere da medici specialisti anche per il controllo della documentazione clinica, tra cui, il consenso informato, gli esami medici, la cartella clinica ecc..
L’avvocato valuterà inoltre quali danni siano presenti, ad esempio, tra:
- danni patrimoniali da danno emergente ossia il danno economico per le spese passate e future, mediche, di cura, per esami, medicine, visite specialistiche, eventuali ulteriori operazioni, spese di trasporto, taxi ecc.;
- danni patrimoniali da danno da lucro cessante ossia il danno economico per mancato guadagno, perdita o diminuzione di fatturato;
- danni non patrimoniali sia temporanei da inabilità temporanea e sia permanenti c.d. danno biologico fisico e psichico ossia un danno biologico permanente;
- danno per perdita della capacità lavorativa;
- danno da perdita di chance di sopravvivenza per morte del paziente o accelerazione del decesso, o chance di conservare una miglior qualità di vita.
Lo studio legale verificherà inoltre a chi spetta il risarcimento danni. Infatti, generalmente ha diritto solo il paziente vittima di malasanità, tuttavia in certi casi potrebbero avere diritto al risarcimento anche i familiari ossia i parenti [genitori (padre e madre), figlio/figlia e fratello/sorella], il coniuge (marito o moglie), il partner di unione civile o il partner convivente more uxorio.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità, potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale, preferibilmente che si occupa di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.