OLIGOIDRAMNIOS : ANOMALIE DEL LIQUIDO AMNIOTICO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Sin dalle prime fasi di sviluppo, nel sacco amniotico è presente un contenuto liquido che alla 10^ settimana è di circa 30 ml poi aumenta rapidamente fino a circa 300 ml alla 20^ settimana e raggiungendo il massimo volume di 1000 ml nella 38^ settimana.
Il contenuto è costituito per il 98% da acqua e per il 2% da sostanze solide (sostanze proteiche, zucchero, urea, acido urico, ormoni, ecc).
Le funzioni sono molteplici: assicura idratazione e apporto salino al feto, mantiene costante la temperatura, rende possibili movimenti attivi fetali e fornisce protezione.
Come viene valutato il volume del liquido amniotico
Il volume del liquido amniotico viene valutato ecograficamente attraverso:
- misurazione della tasca massima: rilevazione in cm della tasca maggiore di liquido amniotico nel suo asse verticale (non devono essere presenti cordone ombelicale o parti fetali);
- indice di fluido amniotico/AFI (amniotic fluid index): la cavità uterina viene suddivisa in 4 quadranti, la misurazione è data dalla somma delle 4 misurazioni verticali delle tasche massime di liquido riscontrate per ciascun quadrante.
Sulla base di queste valutazioni vengono indicati i seguenti valori di riferimento:
TASCA MASSIMA | AFI | |
NORMALE | 2-5 cm | 8-18 cm |
OLIGOIDRAMNIOS | < 1 cm | 0-5 cm |
BORDERLINE | 1-2 cm | 5-8 cm |
AUMENTATO | 18-25 cm | |
POLIDRAMNIOS | > 8 cm | > 25 cm |
L’oligoidramnios è la riduzione del liquido amniotico valutata in relazione all’epoca gestazionale e comparata con i valori di normalità.
Ha un’incidenza dello 0,8-8 % e può essere conseguenza di ridotta produzione di liquido (assente o ridotta funzionalità urinaria fetale) o di perdita di liquido (rottura del sacco, rottura prematura –precoce delle membrane).
Quali sono le cause più frequenti che causano l’oligoidramnios
Le cause che con maggiore incidenza causano l’oligoidramnios sono:
- insufficenza utero-placentare (40%): “invecchiamento” se gravidanza oltre il termine o malfunzionamento placentare associato a ridotto accrescimento associato o meno ad alterazioni flussimetriche;
- rottura delle membrane;
- malformazioni genito-urinarie fetali (agenesia renale bilaterale, rene policistico infantile, ostruzioni del tratto urinario);
- patologie materne come ipertensione, preeclampsia, malattie autoimmuni;
- anomalie cromosomiche (trisomia 18 e trisomia 13);
- gravidanze gemellari (sindrome da trasfusione feto-fetale);
- disidratazione materna (reversibile);
- idiopatiche.
Risulta essenziale che la diagnosi, oltre ad essere corretta sia tempestiva. Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare anche a gravi complicanze.
Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare, nei casi più gravi, anche al decesso della madre o del bambino, e la morte costituisce la lesione maggiore del bene giuridico della vita. In questi casi anche i familiari del paziente vittima di malasanità potrebbero avere diritto al risarcimento, in particolare il marito (il convivente more uxorio o il partner convivente) i genitori, il figlio o la figlia, i fratelli e la sorella e gli eredi.
Come viene effettuata la diagnosi di oligoidramnios
La diagnosi di oligoidramnios viene effettuata tramite misurazione ecografica del volume del liquido amniotico, studio morfologico fetale per verificare la presenza di problematiche organiche, flussimetria delle arterie uterine e dell’arteria ombelicale.
L’oligoidramnios può essere sospettato se la dimensione dell’utero è minore del previsto per la data o se i movimenti fetali sono diminuiti; essa può essere sospettata anche sulla base di risultati ecografici accidentali.
Tuttavia, le stime qualitative del volume del liquido amniotico tendono ad essere soggettive. Se si sospetta un oligoidramnios, il liquido amniotico deve essere valutato quantitativamente con l’indice del liquido amniotico.
Anche in questa fase diagnostica molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici dell’Ospedale o della Clinica o della Casa di cura, bisognerà valutare l’eventuale colpa ed inoltre comprendere se il danno era o meno evitabile.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
Come procedere al trattamento clinico dell’oligoidramnios
La gestione ed il trattamento della patologia consistono in valutazione ecografica settimanale per il monitoraggio del volume del liquido amniotico e della crescita fetale, nello svolgimento di un monitoraggio cardiotocografico per la valutazione del benessere fetale ed eventuale profilo biofisico.
In caso di elevato rischio materno-fetale il ginecologo curante dovrà considerare l’espletamento del parto ed eventuale somministrazione di corticosteroidi per induzione maturità polmonare del feto.
Quali sono i possibili errori medici che si verificano in caso di oligoidramnios
Gli errori medici più frequenti davanti a questa patologia ostetrica sono:
- mancato ottenimento della storia clinica materna con conseguente mancata individuazione dei fattori di rischio per oligoidramnios;
- errori nel monitoraggio della madre e del feto: mancata rilevazione ecografica della riduzione di liquido amniotico, di insufficienza placentare, di sofferenza fetale;
- errori nell’interpretazione del monitoraggio cardiotocografico antepartum e intrapartum;
- omissioni commesse nel controllo delle condizioni materne che possono causare oligoidramnios: disidratazione, ipertensione, preeclampsia e uso di farmaci ACE inibìitori;
- omissioni commesse nel seguire le linee guida e nel facilitare il parto del neonato, inclusa la mancata esecuzione tempestiva del taglio cesareo in caso di sofferenza fetale o presentazioni anomale;
- counselling inadeguato alla madre sui rischi connessi all’oligoidramnios, mancata consegna e firma da parte della paziente del consenso informato sui possibili trattamenti da attuare.