COLECISTECTOMIA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La colecisti, detta anche cistifellea, è un organo situato sotto il fegato la cui funzione è quella di immagazzinare la bile (liquido verde giallastro responsabile dei processi di digestione) tra un pasto e l’altro e di rilasciarla nell’intestino.
I calcoli biliari, piccoli sassolini formati da colesterolo, grassi, bilirubina e bile, possono ostruire i dotti della colecisti e di conseguenza ostacolare il deflusso della bile. I calcoli sono responsabili delle coliche biliari (dolore addominali in corrispondenza della colecisti) e possono provocare un’infiammazione della colecisti chiamata colecistite.
La colecistite si manifesta con dolore all’addome, indigestione, febbre, vomito e ittero (colorazione giallastra della pelle, delle sclere degli occhi e delle mucose).
Colecistite in gravidanza
La gravidanza rappresenta l’evento scatenante della colecistite acuta a causa dell’aumento del progesterone, ormone che è responsabile della riduzione del tono della colecisti. La diminuzione della diluizione dei costituenti biliari in gravidanza è un altro fattore predisponente.
Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antibiotici ed antispastici, ma la persistenza dell’infiammazione implica un intervento chirurgico, preferibilmente per via laparoscopica (tecnica che permette di operare tramite delle piccole incisioni praticate sull’addome attraverso le quali vengono introdotti gli strumenti chirurgici).
La colecistectomia è l’intervento chirurgico che prevede la rimozione della colecisti. La principale indicazione alla colecistectomia è la presenza di calcoli della colecisti ma anche la colecistite e i tumori maligni della colecisti.
In gravidanza la colecistectomia attraverso la laparoscopia deve essere eseguita preferibilmente nel secondo trimestre in quanto nel primo trimestre aumenta il rischio di aborto e nel terzo trimestre aumenta il rischio di parto prematuro e l’approccio chirurgico risulta essere più difficoltoso a causa dell’aumento delle dimensioni dell’utero. Se possibile l’intervento chirurgico deve essere rimandato a dopo il parto.
L’intervento dovrebbe essere eseguito con la gravida in decubito laterale sinistro in modo da garantire il massimo apporto di sangue e ossigeno al feto.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
La valutazione di quali danni nel caso concreto si possano chiedere rimane dell’avvocato e del medico legale, ad esempio il danno patrimoniale (ossia danni economici da lucro cessante o danno emergente) o il danno non patrimoniale (come il danno biologico per inabilità temporanea o invalidità permanente, il danno morale o, nei casi, più gravi il danno da morte o da perdita di chance di sopravvivenza).
Comportamento medico e complicanze della colecistectomia
È utili eseguire l’intervento dopo il primo trimestre al fine di evitare il rischio di aborto.
Il chirurgo deve fare attenzione agli strumenti chirurgici utilizzati durante l’intervento e in particolar modo, per evitare eventuali complicanze, deve conoscere il quadro clinico generale del paziente.
Una diagnosi precoce è essenziale al fine di evitare danni irreversibili. La colecistite se non trattata può portare alla perforazione della colecisti e a peritonite che può essere mortale.