CTG ESAME CARDIOTOCOGRAFICO IN GRAVIDANZA, PERIODO PERINATALE E NEL PARTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La cardiotocografia (CTG) è un esame che viene fatto in gravidanza, in particolare nel periodo perinatale prima del parto e durante, e serve a verificare il benessere del feto e la presenza, frequenza ed entità delle contrazioni dell’utero della madre. Il monitoraggio cardiotocografico (CTG) viene eseguito mediante un apparecchio, il cardiotocografo, che permette il monitoraggio elettronico simultaneo sia della frequenza cardiaca fetale che delle contrazioni uterine.
La CTG antepartum permette quindi di valutare non solo lo stato del benessere fetale ma anche la eventuale presenza di attività contrattile uterina.
A riguardo della sua valutazione un tracciato cardiotocografico può essere definito:
- rassicurante ovvero normale;
- sospetto;
Evidenze scientifiche ed autorevoli linee guida non raccomandano il ricorso a tale esame strumentale nelle gravidanze a basso rischio in quanto più che determinare reali benefici può essere fonte di ansia per medici e pazienti e creare i presupposti per il ricorso alla esecuzione di un maggior numero di tagli cesarei peraltro a posteriori verificati essere ingiustificati.
Altra problematica legata al monitoraggio cardiotocografico è la diversità di interpretazione del tracciato che risente della soggettività interpretativa di chi lo legge così come dimostrato dalla letteratura in materia. Per ovviare al problema potrebbe essere utile il ricorso all’uso della CTG computerizzata.
La responsabilità del ginecologo o dell’ostetrica, e quindi dell’Ospedale, della Clinica o della Casa di cura, potrebbe derivare non solo dall’insorgenza di una data complicanza ma anche dal mancato riconoscimento precoce di eventuali problematiche o, comunque, dall’incapacità di gestire correttamente la situazione, eseguendo terapie sbagliate, tardive, inefficaci o, comunque, non tempestive ovvero mal interpretando i risultati del tracciato.
Quando si dovrebbe effettuare il monitoraggio cardiotocografico con l’esame CTG
Le più frequenti condizioni materne e fetali nelle quali trova indicazione l’esecuzione del monitoraggio cardiotocografico antepartum sono:
- pretermissione o comunque a partire dalla 41^ settimana di gestazione;
- riduzione soggettiva dei movimenti attivi fetali;
- diabete gestazionale o pregravidico;
- ipertensione arteriosa;
- nefropatie;
- colestasi gravidica;
- rottura prematura delle membrane;
- sospetta infezione materna;
- metrorragia;
- minaccia di parto prematuro;
- vasculopatie;
- precedenti eventi ostetrici avversi;
- pregressa morte endouterina fetale;
- restrizione della crescita fetale;
È evidente poi che a seconda della condizione / patologia di base varierà la cadenza / frequenza temporale per l’esecuzione della cardiotocografia.