ISOIMMUNIZZAZIONE RH E GRUPPO SANGUINIO A, B, AB, 0
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Tutti conosciamo i quattro gruppi sanguigni A, B, AB e 0 (gruppo sanguigno “zero” detto anche “O”) c.d. sistema ABO e abbiamo sentito parlare di fattore Rh, che può essere positivo Rh+ o negativo Rh-.
Il gruppo sanguigno e il fattore Rh sono importanti in gravidanza per la possibile incompatibilità dell’emogruppo materno e del feto.
In modo particolare il fattore Rh è una proteina espressa sulla superficie dei globuli rossi: le persone Rh positive esprimono tale proteina, al contrario chi è Rh negativo non presenta tale proteina.
In ciascuna gravidanza vi è un contatto tra sangue materno e fetale (di solito < 30mL).
Quando una mamma Rh negativo porta in grembo un feto con fattore Rh positivo in caso di contatto tra sangue materno e fetale il sistema anticorpale della mamma può reagire verso il fattore Rh, a lei sconosciuto.
Si formano così degli anticorpi contro i globuli rossi che, al 1° contatto, sono delle immunoglobuline di tipo M, cioè delle proteine grosse che non oltrepassano la barriera placentare.
In caso di 2° contatto con fattore Rh, però, le immunoglobuline che vengono prodotte sono le G, che sono invece in grado di oltrepassare la barriera placentare.
In caso di isoimmunizzazione Rh, dunque, immunoglobuline G materne passano la barriera placentare e agiscono contro i globuli rossi fetali, che esprimono il fattore Rh.
Conseguenza di ciò è la distruzione dei globuli rossi fetali e, quindi, l’anemia che può avere complicanze severe fino alla morte fetale.
Risulta essenziale che la diagnosi, oltre ad essere corretta sia tempestiva. Un errore del ginecologo o dell’ostetrica per mancata o ritardata diagnosi potrebbe portare anche a gravi complicanze.
Cosa fare in per prevenire la isoimmunizzazione Rh
Per gestire questa evidenza medica è opportuno:
- in caso di gravidanza determinare l’emogruppo materno+ fattore Rh: se negativo, valutare l’emogruppo paterno;
- controllare ogni 4 settimane il test di Coombs indiretto, che valuta la presenza di anticorpi anti-D materni;
- eseguire immunoprofilassi anti-D in caso di emogruppo negativo e perdite ematiche significative a qualsiasi epoca gestazionale, aborto spontaneo, manovre invasive quali villocentesi/amniocentesi, parto spontaneo/taglio cesareo;
- è possibile eseguire l’immunoprofilassi anti-D anche ad epoche intorno a 28-29 settimane gestazionali: questo permette di proteggere il feto fino al termine di gravidanza (la durata della protezione da immunoglobuline dura 12 settimane.);
- la dose è di 300 mcg oltre le 12 settimane gestazionali (sg), mentre è di 150 mcg per epoche gestazionali inferiori alle 12 sg.
In caso di perdite ematiche cospicue (>30 mL) è possibile verificare la quantità di emoglobina fetale nel sangue materno attraverso il test di Kleihauer per correggere il dosaggio delle immunoprofilassi.
Anche in questa fase diagnostica molto delicata potrebbero purtroppo verificarsi errori medici dell’Ospedale o della Clinica o della Casa di cura, bisognerà valutare l’eventuale colpa ed inoltre comprendere se il danno era o meno evitabile.
Se si ritiene di essere stati vittima di un errore medico, di colpa medica dell’Ospedale o di un caso di malasanità potrebbe essere utile rivolgersi ad un avvocato o a uno studio legale che si occupi preferibilmente di risarcimento danni per responsabilità e colpa medica.
La valutazione di quali danni nel caso concreto si possano chiedere rimane dell’avvocato e del medico legale, ad esempio il danno patrimoniale (ossia danni economici da lucro cessante o danno emergente) o il danno non patrimoniale (come il danno biologico per inabilità temporanea o invalidità permanente, il danno morale o, nei casi, più gravi il danno da morte o da perdita di chance di sopravvivenza).
Quali sono i rischi in caso di isoimmunizzazione Rh
Nel momento in cui il test di Coombs si positivizza è necessario procedere alla titolazione del titolo anticorpale e del monitoraggio fetale.
È importante verificare che il feto non sviluppi anemia: per fare questo si utilizza la valutazione del doppler nell’arteria cerebrale media del feto, che permette di individuare i feti anemici.
Oltre all’anemia possono svilupparsi scompenso e l’idrope fetale, morte in utero o, successivamente, danno neurologico o paralisi cerebrale infantile, morte neonatale.
Il monitoraggio del doppler va’ eseguito in relazione alle condizioni fetali e alla titolazione anticorpale.
In caso di anemia è possibile eseguire una trasfusione fetale in utero: viene sedato il feto, si esegue una puntura nel cordone ombelicale (in vena ombelicale) con trasfusione di globuli rossi irradiati fino ad ottenere un valore di emoglobina adeguato
Quali sono possibili errori medici in caso di isoimmunizzazione Rh
I possibili errori medici in caso di isoimmunizzazione Rh sono:
- non eseguire immunoprofilassi in caso di aborto spontaneo o manovre invasive;
- non eseguire immunoprofilassi al parto;
- non monitorare in modo corretto il feto in caso di isoimmunizzazione.