IL RIVOLGIMENTO MEDIANTE MANOVRE ESTERNE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il rivolgimento mediante manovre esterne (RME) è una procedura che consiste nell’indurre la versione del feto dalla presentazione podalica a quella cefalica.
Quando può essere effettuato il rivolgimento con manovre esterne
La manovra può essere effettuata in prossimità del termine, non prima quindi delle 37 settimane gestazionali e non necessita di anestesia o di preparazione particolare.
Si esegue in un ambiente protetto (ad esempio la sala parto): dopo somministrazione di un farmaco tocolitico che consente di rilasciare la muscolatura uterina e l’operatore localizza il podice fetale e sollevandolo cerca di far ruotare il feto facendogli compiere una “capriola”.
In quali casi si può tentare il rivolgimento con manovre esterne
Il rivolgimento mediante manovre esterne può essere effettuato se si verifica l’esistenza di una quantità adeguata di liquido amniotico, l’assenza di cicatrici uterine, assenza di sanguinamenti anomali, gravidanza multipla o altre controindicazioni al parto vaginale rappresentano una controindicazione per l’esecuzione della procedura.
Il benessere fetale viene valutato prima e dopo la procedura mediante tracciato cardiotocografico.
Quali sono i possibili rischi collegati al rivolgimento con manovre esterne
I rischi legati alla manovra sono rappresentati da:
- possibili alterazioni del tracciato cardiotocografico: nella maggior parte dei casi transitorie (circa 6%) e in alcuni casi persistenti (inferiore a circa 0.5% dei casi);
- distacco di placenta normoinserta (DIPNI): complicanza rara (inferiore a circa 0.2% dei casi) ma possibile e questo è il motivo per cui deve essere eseguito in luogo protetto per far fronte ad una possibile emergenza;
- sanguinamento vaginale (inferiore a circa 0.5% dei casi).
In caso di manovre esterne bisogna verificare tutte le metodiche scelte dal ginecologo o dall’ostetrica. Un passaggio fondamentale se ci si trova davanti ad un caso di malasanità. Un medico legale, anche coadiuvato da uno specialista e da un avvocato, può capire se vi sia stato un errore nella diagnosi, nell’esecuzione del trattamento sanitario o nello svolgimento dello stesso e, di conseguenza, se c’è responsabilità del medico, dell’equipe o dell’Ospedale (siano anche una Casa di cura o una Clinica). Essenziale, in questa fase, risulterà la disamina della documentazione medica tra cui gli esami, la cartella clinica e il consenso informato.
Quali sono i possibili errori medici collegati al rivolgimento con manovre esterne
Gli errori medici che possono verificarsi a seguito della manovra sono rappresentati da:
- esecuzione della procedura in presenza di controindicazioni;
- non adeguata counselling alla paziente;
- non effettuare immunoprofialssi anti-D se emogruppo Rh negativo.