RACCOMANDAZIONI SUL CLAMPAGGIO E TAGLIO DEL CORDONE OMBELICALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il clampaggio del cordone ombelicale consiste nella chiusura del funicolo ombelicale, ovvero del cordone che consente, nei nove mesi di gravidanza, la circolazione ematica tra il feto e la placenta.
Fino a pochi anni fa, la norma in sala parto è stata quella di clampare (ovvero legare e poi tagliare) il cordone ombelicale subito dopo la nascita. Ad oggi però, diverse società scientifiche hanno dimostrato che attendere qualche minuto, può comportare innumerevoli benefici sia alla madre che al neonato.
L’ACOG[1], il NICE[2] e l’OMS[3] sono concordi nel raccomandare il clampaggio del cordone ombelicale a non meno di 1 minuto dopo il parto.
Quali benefici comporta il ritardo nel clampaggio del cordone ombelicale (DCC)
Il DCC (ritardato clampaggio del cordone), comporta alcuni benefici:
- il neonato riceve un maggior quantitativo di sangue: sembra che i neonati a termine ricevano80 ml di sangue durante il primo minuto dopo il parto e circa 100mL a 3 minuti;
- ridotto rischio di Anemia: negli studi effettuati, è stato visto nei casi di clampaggio immediato, i neonati hanno avuto un valore significativamente inferiore di emoglobina nelle prime 24-48 ore, rispetto ai neonati che hanno invece ricevuto un ritardato clampaggio del cordone (DCC).
Inoltre, il sangue ricevuto nei primi minuti dopo il parto, fornisce un incremento di ferro (circa 40–50 mg/kg di peso corporeo).
Tale supplemento extra, come è stato dimostrato, riduce e previene la carenza di ferro durante il primo anno di vita;
- maggiore trasfusione placentare di immunoglobuline e cellule staminali essenziali per la riparazione di organi e tessuti;
- vantaggi per lo sviluppo neurologico del neonato: uno studio pubblicato qualche mese fa dichiara quanto leriserve di ferro siano indispensabili per lo sviluppo neurologico del neonato. In questo senso, il DCC (ritardato clampaggio del cordone), insieme al supplemento di ferro materno, è un approccio utile a ridurre il rischio di carenza di ferro nei neonati, responsabile di disfunzioni cerebrali;
- vantaggi in termine di salute per il neonato pretermine: un recente studio, è stato dimostrato che nei neonati pretermine (tra 24 e le 36 settimane) per i quali fu eseguito il DCC (ritardato clampaggio del cordone) c’è stata una ridotta necessità di trasfusione di sangue per anemia, una bassa incidenza per emorragia intraventricolare ed una minore incidenza di enterecolite necrotizzante, se confrontati con i neonati prematuri che per i quali fu eseguito un taglio immediato del cordone. Infine, un recentissimo studio evidenziato come il DCC (ritardato clampaggio del cordone) abbia ridotto la mortalità ospedaliera del neonato pretermine, nel campione analizzato.
Quando è opportuno clampare immediatamente il cordone ombelicale
Il clampaggio ritardato del cordone è la scelta migliore per i neonati sani, ma ci sono alcuni casi in cui è raccomandato eseguire un clampaggio immediato.
I casi in questione sono:
- Placenta previa o accreta;
- Distacco di placenta;
- Rottura del cordone ombelicale;
- Rianimazione
Nei restanti casi invece, è opportuno scegliere il DCC (ritardato clampaggio del cordone), pur sempre osservando i segni di salute del neonato alla nascita.
Infatti, se il neonato non respira alla nascita, secondo le linee guida AOGOI, si raccomanda di asciugare e stimolare il neonato, sfregando 2-3 volte il dorso per favorire l’avvio del respiro spontaneo e qualora continui a non respirare, clampare immediatamente il cordone affinché si possa avviare il protocollo di rianimazione neonatale.
Qual è la corretta procedura per il clampaggio del cordone ombelicale
Da molto tempo, sui testi di ostetricia viene riportato che, durante il clampaggio, il neonato dovrebbe essere posto a circa 10 cm sotto il livello della placenta, in modo da facilitare il flusso ematico dalla placenta verso il neonato.
Recentemente invece questo approccio è stato sorpassato. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che, i neonati posizionati sull’addome materno non ricevevano un basso volume di trasfusione placentale se comparati con quelli tenuti a livello della placenta.
Questo dato è molto importante, poiché permette alla mamma e al neonato di beneficiare dell’immediato contatto pelle a pelle dopo il parto, mentre si attende l’esecuzione del clampaggio.
Fonti:
- Fogarty et Al, Delayed vs early umbilical cord clamping for preterm infants: a systematic review and meta-analysis, 2018
- MCDonald et Al, Effect of timing of umbilical cord clamping of term infants on maternal and neonatal outcomes, 2013
- Ghirardello et Al, Raccomandazioni italiane per la gestione del clampaggio ed il milking del cordone ombelicale nel neonato a termine e pretermine
- ACOG, Delayed Umbilical Cord Clamping After Birth, 2017
[1] American College of Obstetricians and Gynecologists
[2] Istituto Nazionale per l’Eccellenza Clinica del Regno Unito
[3] Organizzazione Mondiale della Sanità