EMORRAGIA POST PARTUM
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
L’emorragia del post partum è la più comune complicanza che insorge nelle ore successive al parto ed è definita come una perdita di sangue maggiore di 500 ml dai genitali esterni.
Tutte le donne che partoriscono presentano un minimo rischio di complicanze subito dopo il parto.
Quando la placenta, organo di scambio materno – fetale, si stacca dalla parete dell’utero, la maggior parte dei vasi sanguigni che hanno trasportato sangue da e verso la placenta vengono spezzati improvvisamente; di conseguenza, il principale meccanismo che permette di arrestare il sanguinamento dopo la fuoriuscita della placenta è rappresentato dalla contrazione dell’utero.
L’assenza di una pronta e sostenuta contrazione dell’utero (atonia uterina) potrà condurre ad una perdita di sangue significativa.
Quali sono i fattori di rischio che causano l’emorragia post partum
I fattori che contribuiscono a questo quadro sono:
- sovra distensione dell’utero causata da gravidanza gemellare, macrosomia fetale (peso fetale > 4 kg), polidraminios (aumentata quantità di liquido amniotico);
- travaglio prolungato > 12 ore;
- travaglio indotto farmacologicamente;
- somministrazione eccessiva di ossitocina durante il travaglio;
- multiparità (donne che hanno partorito più volte);
- l’uso di anestetici o di altri farmaci come solfato di magnesio, tocolitici, calcio antagonisti i quali determinano un rilassamento del viscere uterino.
Altre cause di emorragia del post partum sono le lacerazioni del tratto genitale, frammenti di placenta trattenuti all’interno dell’utero, rottura d’utero, inversione uterina, problemi di impianto della placenta e problematiche legate alla coagulazione.
L’emorragia del post partum, non tempestivamente diagnosticata o inadeguatamente trattata, rappresenta una delle principali cause di morte materna direttamente correlata alla gravidanza.
Lo studio “Why mothers die”, che valuta la mortalità materna direttamente associata a trattamenti medici inadeguati, rivela che l’emorragia del post partum è responsabile del 71% circa dei decessi.
La donna può essere, inoltre, a rischio di asportazione dell’utero (isterectomia) nel caso in cui il sanguinamento non può essere fermato.
Errori ed omissioni nella prevenzione e nel trattamento dell’emorragia post partum
Gli errori più frequenti che possono verificarsi a seguito di un’emorragia post partum
- Mancata iniezione intramuscolare profilattica al momento del parto di ossitocina, farmaco che favorisce la contrazione dell’utero e previene l’eccessivo sanguinamento;
- mancato esame della placenta e delle membrane al fine di verificare la loro integrità ed escludere la loro permanenza all’interno dell’utero, causa di mancata contrazione uterina e conseguente emorragia;
- mancata o inadeguata sorveglianza della paziente nelle due ore che seguono il parto. Dopo il parto la principale responsabilità del professionista sanitario è quella di monitorare la paziente e di controllare periodicamente la contrazione dell’utero e la presenza di sanguinamento vaginale con l’obiettivo di diagnosticare precocemente un’eventuale emorragia e di conseguenza trattarla in tempo, prima che vi sia un peggioramento delle condizioni cliniche della paziente;
- incapacità del professionista di riconoscere i fattori di rischio, i sintomi e i segni dell’emorragia post partum;
- inosservanza delle linee guida;
- inadeguata o mancata esecuzione dell’algoritmo di trattamento dell’emorragia del post partum, di impronta multidisciplinare, che si propone di contribuire ad ottimizzare la gestione dell’evento emorragico.