INDUZIONE DEL TRAVAGLIO DI PARTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
L’induzione del travaglio di parto stimola in parte ciò che fisiologicamente accade per innescare il travaglio.
Le indicazioni per l’induzione sono:
- rottura delle membrane per più di 24 ore;
- diabete gestazionale;
- ipertensione;
- patologie materne;
- peso fetale maggiore di 4 kg (macrosomia fetale);
- ritardo di crescita fetale (IUGR);
- eccessiva quantità di liquido amniotico (polidramnios);
- scarsa quantità di liquido amniotico (oligoidramnions);
- gravidanza oltre il termine;
- morte endouterina del feto (MEF);
Le controindicazioni sono:
- pregressa rottura d’utero;
- pregresso taglio cesareo;
- placenta previa centrale (localizzazione bassa della placenta che ricopre totalmente la parte iniziale del canale del parto);
- presentazione podalica;
- patologie materne che controindicano il parto vaginale;
- sofferenza fetale.
Come può esserepraticata l’induzione del travaglio
L’induzione può essere praticata attraverso metodi meccanici come lo scollamento delle membrane, il posizionamento di un catetere all’interno della cavità uterina, la rottura provocata delle membrane amnio coriali (amniorexi) ed attraverso farmaci come le prostaglandine (sottoforma di gel o di inserto vaginale a lento rilascio) e l’ossitocina.
Tali farmaci promuovono l’attività contrattile e la maturazione della cervice dell’utero in modo da prepararla al parto.
La metodica utilizzata per l’induzione dipende dalla maturazione della cervice, dalla presenza e dall’entità delle contrazioni, dallo stato delle membrane (se sono integre o se sono rotte).
Le prostaglandine vengono somministrate quando le modifiche della cervice sono minime mentre l’ossitocina è somministrata quando le modifiche della cervice sono favorevoli per il parto.
Prima di iniziare la procedura è necessario valutare il benessere fetale con il tracciato cardiotocografico e la registrazione del tracciato deve essere prolungata per almeno un’ora dopo la somministrazione delle prostaglandine ed, al termine di questa prima registrazione, il tracciato deve essere eseguito ogni 6 ore; in caso di infusione con ossitocina il monitoraggio del benessere fetale deve avvenire in maniera continua.
Complicanze in caso di induzione del travaglio
- Insorgenza di contrazioni uterine prolungate, intervallate da brevi pause e dolorose le quali possono provocare sofferenza fetale e nei casi più gravi la rottura d’utero;
- Taglio cesareo per fallimento dell’induzione (mancata insorgenza di contrazioni valide dopo un ciclo completo di trattamento).
Errori nella gestione dell’induzione del travaglio
Gli errori più frequenti che possono verificarsi a seguito dell’induzione del travaglio sono:
- Errata scelta dei farmaci ed errato dosaggio;
- Mancato monitoraggio del benessere fetale;
- Omissione dell’induzione del travaglio quando indicata;
- Mancato consenso informato della paziente;
- Induzione del travaglio quando controindicata.