FARMACI IN OSTETRICIA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
I farmaci in ostetricia hanno un ruolo rilevante, la loro prescrizione deve avvenire dopo un’osservazione dei possibili effetti tossici sul feto e dopo aver valutato il rapporto rischio/beneficio.
La responsabilità di prescrizione è medica, mentre l’ostetrica/o ha la gestione della somministrazione al paziente.
Il professionista sanitario per evitare un danno alla donna e al feto, prima di prescrivere un farmaco deve valutare i seguenti fattori:
- la dose: che deve essere efficace;
- il farmaco: che deve essere il più idoneo ed evitare effetti dannosi per il feto;
- gli effetti tossici sul feto avvengono poiché il farmaco può oltrepassare la barriera placentare e influenzare lo sviluppo del concepito. Gli esiti possono essere diversi in base alla settima di gravidanza in cui il farmaco è stato assunto. Si distingue in:
- fase pre-embrionale: in cui si ha l’effetto “tutto o nulla”, o il concepito muore o non ha alcun danno;
- fase embrionale: i cui effetti possono variare da una possibile morte, arresto della crescita o alterazioni funzionali;
- periodo fetale: in cui troviamo anomalie morfologiche o funzionali in base alla dose e al tempo di somministrazione del farmaco.
Farmaci utilizzati in ostetricia
Oltre ai medicinali più comuni e gli antibiotici, in ostetricia troviamo dei farmaci che se somministrati impongono un particolare controllo da parte del personale per i rischi associati.
Tra questi elenchiamo:
a) Ossitocina: è utilizzata per indurre il travaglio, per accelerarlo o nel post partum come profilassi per le emorragie. I rischi causati dall’utilizzo questo farmaco sono:
- iperstimolazione uterina;
- rottura uterina;
- effetti antidiuretici;
- fenomeni ipertensivi nel post partum;
- disturbi cardiovascolari nel post partum.
b) Prostaglandine: impiegate sia nel parto che nell’aborto al 2° trimestre per l’induzione al travaglio. I rischi causati dall’utilizzo di questo farmaco sono:
- iperstimolazione uterina;
- febbre alta;
- diarrea e vomito.
c) Misoprostolo: anche questo utilizzato per l’induzione al travaglio e per la pratica dell’aborto terapeutico. I rischi causati dall’utilizzo di questo farmaco sono: diarrea e nausea.
d) Tocolotici: sono impiegati nei casi di parto pretermine, riducendo l’attività contrattile uterina. Esistono diversi tipi con caratteristiche e tipologie di effetti collaterali differenti tra cui possiamo trovare:
- problemi ipertensivi materni;
- nausea e vomito;
- cefalee;
- effetti come tachicardia o brachicardia fetale.