IL DISTACCO DI PLACENTA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Per distacco di placenta si intende la patologica separazione della placenta dalla parete uterina.
Fisiologicamente la placenta si stacca dalla sua sede di inserzione dopo che è stato espulso il feto.
Il distacco di placenta può essere precoce se avviene durante il travaglio di parto e prematuro se avviene durante la gravidanza.
La placenta è l’organo di scambio materno fetale per cui se si stacca precocemente dalla sua sede non può più assolvere alla sua funzione, di conseguenza il feto riceverà un ridotto apporto di nutrienti e di sangue ossigenato.
La riduzione dell’ossigenazione fetale può causare esiti sfavorevoli per il feto / neonato come encefalopatia ipossico ischemica, deficit neurologici a lungo termine e nei casi più gravi la morte del feto.
Quali sono le tipologie del distacco della placenta
Il distacco di placenta può essere marginale, centrale e totale.
Si parla di distacco di placenta marginale quando la placenta inizia a staccarsi dalla parte del bordo e il sangue passa tra le membrane e la parete uterina e fuoriesce dalla vagina.
Il distacco è centrale, invece, quando la placenta inizia a staccarsi dalla parte centrale dell’utero; in questo caso il sangue rimane bloccato tra la placenta e la parete uterina e non fuoriesce dalla vagina.
La perdita ematica, quindi, non sempre si correla con l’estensione del distacco.
Il distacco di placenta è totale quando l’intera placenta si stacca dalla sua sede.
Nei casi gravi di distacco di placenta il sangue che fuoriesce invade la muscolatura uterina e l’utero diventa completamente blu perché le fibre si riempiono di sangue (utero di couvelaire).
Dopo il parto l’utero si contrae scarsamente perciò si può avere un’emorragia del post partum difficile da controllare.
Quali sono i fattori di rischio per il distacco di placenta
I maggiori fattori di rischio che possono causare il distacco della placenta sono:
- ipertensione materna
- preeclampsia (o gestosi)
- età materna avanzata (maggiore di 35 anni)
- trauma
- malformazioni uterine
- problemi della coagulazione (trombofilie)
- gravidanza gemellare
- fumo di sigaretta
- aumento del liquido amniotico (polidramnios)
- pregresso distacco di placenta
- abuso di cocaina.
Segni e diagnosi di distacco di placenta
La diagnosi del distacco di placenta si basa sulla presenza di perdita ematica, contrattilità uterina e sofferenza fetale rilevabile tramite la cardiotocografia la quale diventa patologia quando il distacco interessa almeno la metà della superficie placentare.
Il sangue da distacco di placenta è di colore rosso scuro.
Il distacco intempestivo di placenta deve essere sospettato quando una gravida, verso il secondo e terzo trimestre di gravidanza, riferisce perdite di sangue, dolore e contrazioni uterine che possono durare a lungo.
Nel caso di un lieve distacco di placenta il sanguinamento vaginale è modesto, sono presenti lievi contrazioni uterine e non sono presenti segni di sofferenza fetale.
Se il distacco di placenta è di media entità il sanguinamento vaginale è moderato, le contrazioni uterine sono di maggiore intensità e sono presenti alterazioni alla cardiotocografia (tecnica che permette di rilevare e registrare su carta il battito cardiaco del feto).
Se invece il distacco è di grave entità il sanguinamento vaginale è di tipo emorragico e le contrazioni uterine sono intense e intervallate da brevi pause. Il tracciato cardiotocografico è patologico e aumenta il rischio di morte per il feto.
Trattamento del distacco di placenta
Il trattamento del distacco di placenta dipende dall’entità del distacco, dall’epoca gestazionale e dal grado di compromissione materno fetale.
Se il benessere della madre e del feto è compromesso deve essere immediatamente espletato il parto attraverso il taglio cesareo per evitare lesioni gravi al neonato.
Se, invece, le condizioni materne e fetali sono stabili si può considerare una gestione conservativa monitorando madre e bambino cosi da aspettare un’epoca di gravidanza più prossima al termine.
Complicazioni materne e fetali a seguito di distacco di placenta
Il distacco di placenta comporta una commistione di sangue tra madre e feto per cui il feto può andare in contro ad anemia (madre è Rh negativo e il feto Rh positivo).
I rischi per il feto dipendono dall’estensione del distacco. Maggiore è l’estensione del distacco, più gravi saranno le complicanze per il feto legate alla riduzione dell’apporto di ossigeno.
Se l’ipossia non viene diagnosticata e progredisce può causare danni cerebrali irreversibili e la morte del neonato.
Le complicanze materne sono lo shock ipovolemico, soprattutto se la perdita ematica è emorragica, consumo dei fattori della coagulazione (CID), mortalità, insufficienza renale e rottura d’utero.
Distacco di placenta e errori medici
L’omessa diagnosi di distacco di placenta, il mancato monitoraggio materno e fetale, il trattamento inadeguato e il ritardo nell’espletamento del taglio cesareo quando indicato compromettono la salute della madre e del bambino.
Per evitare lesioni neonatali permanenti il taglio cesareo deve essere eseguito tempestivamente se il distacco è di grave entità.