PARTO DISTOCICO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Il parto si dice distocico quando non avviene in maniera naturale a causa di complicazioni o di rischi per la madre e/o per il feto per cui diventa necessario l’intervengo ostetrico/ginecologico.
Il parto distocico prevede il taglio cesareo, l’applicazione della ventosa (coppetta a forma di fungo che, dopo aver creato l’effetto ventosa, aderisce alla testa del feto e permette di velocizzare e facilitare la sua espulsione) e l’applicazione del forcipe (strumento, ormai poco usato, utilizzato per agevolare l’espulsione del feto).
Le cause che rendono il parto distocico sono sia materne che fetali.
Distocie materne:
- anomalie delle contrazioni dell’utero (distocie dinamiche). Le anomalie delle contrazioni si hanno quando l’utero non si contrae in maniera efficace da permettere l’espulsione del feto (discinesia uterina), quando vi è una ridotta attività contrattile (ipocinesia uterina) o quando vi è un’eccessiva attività contrattile (ipercinesia uterina);
- anomalie del canale del parto (distocie meccaniche): conformazione del bacino materno che rende difficoltosa la fuoriuscita del feto in quanto i diametri della testa del feto sono più grandi dei diametri del bacino della madre (sproporzione feto pelvica), mancata o difficoltosa dilatazione del collo dell’utero, malformazioni uterine o vaginali.
Distocie fetali:
- aumento del volume del feto (macrosomia fetale con peso stimato del feto maggiore di 4 kg);
- anomalie di presentazione ovvero quando il feto è cefalico (a testa in giù) ma la testa non è completamente flessa sul torace e quindi la progressione del feto lungo il canale del parto non avviene o quando il feto è in posizione podalica (con i piedi in giù).
Implicazioni materne e fetali
In presenza di distocia il travaglio è prolungato e il feto non progredisce lungo il canale del parto.
Con il ritardo della discesa del feto i tessuti materni possono diventare necrotici per via della pressione esercitata dalla testa del feto.
I tessuti materni possono essere danneggiati anche nel caso in cui venga applicato il forcipe.
Il rischio di gravi lacerazioni dei tessuti molli della madre è aumentato quando il feto pesa più di 4 kg.
Se il feto non progredisce lungo il canale del parto vi è pericolo che il cordone ombelicale si interponga tra la testa fetale e i tessuti molli (prolasso di funicolo) il che può comportare la morte del feto.
Il parto assistito con il forcipe o con la ventosa, soprattutto nel caso del forcipe, può causare danni gravi al cranio del feto.
Errori
Gli errori medici che portano ad un parto distocico:
- mancata valutazione dell’adeguatezza del bacino materno ad un parto naturale
- mancata valutazione delle dimensioni del feto, della presentazione del feto (se è podalico o cefalico) e mancata o inesatta diagnosi di posizione (capire quanto la testa fetale è flessa: se la testa non è flessa il parto vaginale diventa difficoltoso o non è possibile)
- mancato monitoraggio delle contrazioni uterine
- applicazione di forcipe o ventosa non indicata.