CONSENSO INFORMATO AL TAGLIO CESAREO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Il consenso informato è la modalità tramite il quale una persona esprime la propria autorizzazione all’esecuzione di un trattamento sanitario di tipo medico o chirurgico. Il consenso informato deve sempre essere espresso dal diretto interessato (salvo rare eccezioni) che deve poter scegliere liberamente senza condizionamenti esterni dopo aver ricevuto tutte le informazioni sul proprio stato clinico e sul trattamento proposto.
Informazioni per la paziente in ambito ostetrico
In ambito ostetrico, il professionista che assiste la donna in gravidanza deve offrirle già fin dal secondo trimestre di gestazione le informazioni sulle possibili modalità di parto, affrontando i dubbi e le preoccupazioni espresse dalla donna con dati basati su prove scientifiche.
In particolare, per quanto riguarda il taglio cesareo, la donna deve essere informata a proposito delle indicazioni assolute e relative, i benefici ed i possibili rischi dell’intervento, le modalità dell’operazione comprendendo anche le tecniche anestesiologiche e le implicazioni che il taglio cesareo può avere nel periodo di puerperio e per le gravidanze future.
Come raccogliere il consenso informato in caso di taglio cesareo
Nel caso in cui in gravidanza si manifestino circostanze che facciano presumere la necessità di un taglio cesareo la donna deve avere la possibilità di discutere prima della programmazione del ricovero sulle indicazioni all’intervento, offrendole la possibilità di riflettere sulle informazioni ricevute ed esprimere i propri dubbi.
Se la donna acconsente all’intervento, il consenso verrà espresso tramite la firma di un modulo in cui deve essere anche specificato che sono state esplicitate e comprese le indicazioni all’intervento, i vantaggi e rischi previsti per la donna ed il bambino, le modalità di intervento e tutte le altre informazioni sopracitate.
Nel caso in cui il taglio cesareo non sia stato programmato, ma si verifichino circostanze che facciano auspicare ad una immediata esecuzione dell’intervento, il consenso deve essere comunque richiesto alla donna; può essere accettato un consenso verbale se le condizioni di urgenza non ne consentono una redazione scritta, ma deve comunque essere garantito che la donna abbia compreso l’indicazione all’intervento chirurgico.
L’indicazione all’intervento e l’acquisizione del consenso della madre devono comunque essere sempre descritti all’interno della cartella clinica della donna.
Cosa succede se la paziente rifiuta l’esecuzione del taglio cesareo
La donna può rifiutare l’esecuzione del taglio cesareo, assumendosi personalmente la responsabilità della decisione; la scelta in questo caso deve essere esplicitata firmando un modulo in cui si fa presente che il dissenso all’intervento è avvenuto a seguito di una chiara informazione riguardo le indicazioni all’intervento.