MENINGOENCEFALITE NEL NEONATO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Le meningi sono tre membrane chiamate, dalla più esterna alla più interna, dura madre, aracnoide e pia madre la cui funzione è quella di rivestire e proteggere il sistema nervoso centrale insieme alla barriera emato-encefalica, una struttura posta tra il tessuto nervoso ed il sangue che regola in il passaggio di sostanze da e verso il cervello in maniera selettiva.
Le meningi sono situate tra il tessuto nervoso e il tessuto osseo e suddividono questo spazio in tre parti:
- spazio epidurale: compreso tra il rivestimento interno del cranio e la dura madre;
- spazio subdurale: compreso tra dura madre e aracnoide;
- spazio subarcnoideo: compreso tra aracnoide e pia madre.
Lo spazio tra aracnoide e pia madre contiene un liquido chiamato liquido cerebrospinale o semplicemente liquor il quale porta nutrienti al sistema nervoso centrale, lo protegge da eventuali traumi e mantiene un ambiente ottimale per il funzionamento delle cellule nervose.
Le meningi contribuiscono alla produzione e al riassorbimento del liquido cerebrospinale.
Cosa si intende per meningite e meningoencefalite
Per meningite si intende l’infiammazione della pia madre, dell’aracnoide e dello spazio subarcnoideo (leptomeningite).
L’infiammazione può interessare anche la dura madre (pachimeningite) ed estendersi anche all’encefalo (meningoencefalite).
Nei neonati la meningite è acquisita durante il passaggio nel canale del parto o nei primissimi giorni di vita.
L’agente principalmente responsabile della meningite entro i 28 giorni di vita del neonato è lo streptococco beta emolitico.
Lo streptococco beta emolitico è un batterio innocuo, presente a livello vaginale e a livello rettale, ma potenzialmente pericoloso al momento del parto in quanto causa complicanze materne e perinatali.
Altri agenti responsabili della meningoencefalite nel neonato sono l’escherichia coli e la listeria monocytogenes, batteri presenti nell’intestino.
L’agente patogeno arriva alle meningi dopo aver attraversato la barriera emato-encefalica la quale può essere superata per via ematogena, per contagio diretto o per contiguità (presenza di infezioni all’orecchio, all’occhio o alle vie aeree).
Sintomatologia della meningite e della meningoencefalite
I sintomi in un neonato con meningite sono quelli tipici della sepsi neonatale che si manifesta anche con segni a carico del sistema nervoso centrale o con sintomatologia respiratoria:
- febbre alta;
- convulsioni;
- distress respiratorio;
- irritabilità;
- ittero;
- apnea;
- letargia;
- aumento della pressione intracranica (nei casi più gravi).
Diagnosi e prognosi della meningite e della meningoencefalite
Per diagnosticare una meningite è necessario avere informazioni sulla storia clinica del paziente, in particolar modo la presenza di infezioni materne al momento del parto.
Un neonato con sospetta meningite deve essere trattato al più presto. Più tempestiva è la diagnosi, migliore sarà la prognosi.
Il sospetto diagnostico deve essere confermato con gli esami del sangue, ecografia, TC, RM ma la diagnosi definitiva è data dall’esame del liquido cerebrospinale, prelevato attraverso una puntura a livello lombare.
Trattamento e complicanze della meningite e della meningoencefalite
Il trattamento della meningite prevede la terapia antibiotica per via endovenosa e il monitoraggio del paziente per l’esordio di eventuali sequele neurologiche.
La terapia iniziale è empirica ed è modificata quando sono noti i risultati della coltura del liquido cefalorachidiano e dell’antibiogramma sul quale deve basarsi la terapia antibiotica.
Senza trattamento il tasso di mortalità neonatale è molto alto, inoltre il neonato che sopravvive alla meningite può sviluppare sequele neurologiche come perdita dell’udito, disabilità intellettiva, idrocefalo (aumento eccessivo del liquido cefalorachidiano), ritardo mentale ed epilessia.
Comportamento medico della meningite e della meningoencefalite
Il medico deve riconoscere i segni e i sintomi che precedono e accompagnano la meningite. Un ritardo nella diagnosi e un atteggiamento medico negligente possono portare a delle complicazioni neonatali permanenti e nei casi più gravi alla morte del neonato.