TIOLO
SOTTOTITOLO
Il partogramma è un supporto cartaceo che fa parte della cartella clinica ostetrica, ideato da Friedman grazie al suo studio sull’andamento del travaglio nel 1954.
Perfezionato poi da Philpott e da Panella, è diventato uno strumento utilissimo nelle mani di ostetriche e ginecologi per lo studio e la valutazione del periodo dilatante, espulsivo e del secondamento (espulsione della placenta dopo la nascita del bambino).
Il partogramma e la sua struttura sono interamente basati su prove di efficacia.
Come si compila il partogramma
La compilazione del partogramma è uno dei compiti dell’ostetrica e ha inizio con la diagnosi di travaglio di parto attivo ovvero: almeno 2 contrazioni in 10 minuti percepite come dolorose dalla paziente con durata di almeno 40 secondi, dilatazione della cervice uterina (collo dell’utero) almeno 3 cm.
Anche la World Health Organization ha proposto un modello ideale di partogramma, proponendo tanti punti chiave che vengono riproposti in ciascuna Azienda Ospedaliera:
- anamnesi ostetrica (informazioni della donna);
- condizioni di salute;
- contrazioni;
- la discesa della testa del bambino lungo il canale del parto (parte presentata al parto);
- liquido amniotico;
- farmaci;
- uso dell’epidurale/peridurale durante in travaglio;
- condizioni del bambino alla nascita (punteggio di Apgar che da una valutazione del neonato, peso, eventuali giri di cordone);
- e molte altre informazioni.
Il partogramma possiede, tra tutte queste informazioni, una vera e propria tabella che permette all’operatore sanitario di graficare l’andamento del travaglio ogni ora in modo da, avere un quadro generale della situazione clinica della paziente.
Ben presto, questo utile schema in mano all’ostetrica, è diventato anche strumento in caso di controversie medico legali.
Il partogramma , infatti, ha moltissime risorse se correttamente compilato: identificare tempestivamente un eventuale anomalia nel travaglio di parto in modo da ridurre il tasso di tagli cesarei, ma anche di individuare i segnali di anomalie e difetti nella progressione del travaglio stesso, permette di visualizzare in maniera immediata alcuni campanelli d’allarme e di prendere decisioni tempestive (è stata introdotta da Philpott una linea che allerta visivamente l’operatore di una situazione di potenziale pericolo già durante la compilazione e una di azione che impone una rivalutazione medica completa).
A cosa serve il partogramma
Il partogramma ha due importantissime caratteristiche: promuove la continuità assistenziale della paziente tra i diversi operatori, attraverso un supporto grafico facile da interpretare e da compilare e permette di avere “sotto mano” uno schema sull’andamento del travaglio che identifica situazioni di eventuale pericolo.
È perciò responsabilità dell’operatore sanitario, dell’ostetrica, provvedere alla compilazione con attenzione, cautela, correttezza formale, veridicità e chiarezza, senza omettere dati o manometterli.
Perciò in caso di errori di diagnosi, di trattamento o di danno alla donna o al bambino, il partogramma, se correttamente compilato, risulta essere una reale rappresentazione del caso clinico e della situazione di emergenza.