IL CORDONE OMBELICALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il cordone ombelicale rappresenta la struttura di connessione fra il feto e la placenta.
Attraverso il cordone ombelicale, infatti, il feto riceve il sangue, l’ossigeno e le sostanze nutritive dalla placenta.
Si inizia a sviluppare a partire dalla 3° settimana e prende il nome di peduncolo ombelicale per poi svilupparsi definitivamente tra il 4° e il 6° mese.
Il cordone ombelicale contiene una vena, che trasporta sangue ossigenato dalla placenta al feto, e due arterie, che trasportano sangue deossigenato dal feto alla placenta.
Il cordone è inoltre avvolto in uno stroma connettivale, la gelatina di Wharton, dalla consistenza gommosa che impedisce la formazione di nodi).
Al termine della gravidanza ha una lunghezza di circa 50 cm e ha uno spessore di 1-2 cm.
Come avvengono i prelievi dal cordone ombelicale
Diversi sono i prelievi che possono essere effettuati dal cordone ombelicale in epoca prenatale e postnatale.
La funicolocentesi, ad esempio, rappresenta uno dei test diagnostici invasivi prenatali, e consiste nel prelievo di sangue fetale attraverso la puntura diretta del funicolo ombelicale eseguito sotto guida ecografica.
Viene eseguito a partire dalla 20° settimana di età gestazionale e permette di identificare il cariotipo del feto, eventuali sospette infezioni, anemie o disturbi metabolici fetali.
Immediatamente dopo la nascita del bambino, prima dell’espulsione della placenta, il sangue del cordone può essere prelevato sia per valutare il benessere fetale tramite l’emogas analisi sia per raccogliere il sangue cordonale con lo scopo di conservarlo o donarlo alle banche pubbliche.
L’emogas analisi consiste in un prelievo di un campione di sangue arterioso e venoso allo scopo di determinare alcuni parametri respiratori (ph, BE,..) e l’equilibrio acido-base del bambino; questo esame solitamente non viene effettuato di routine nei neonati sani.
Il clampaggio del cordone, in questo caso, deve essere immediato in quanto un ritardo causa alterazioni dei valori dell’emogas analisi.
Il sangue cordonale, inoltre, può essere raccolto in quanto è fonte di cellule staminali emopoietiche, capaci di evolversi e costituire i diversi elementi del sangue.
Queste cellule staminali sono utilizzate per il trattamento di pazienti, pediatrici e adulti, affetti da patologie oncoematologiche come leucemia, mielodisplasia, emoglobinopatie, per le quali il trapianto con cellule staminali emopoietiche costituisce la terapia.
È possibile donare il sangue raccolto presso una struttura ospedaliera che risulti accreditata come punto di raccolta, donarlo a scopo dedicato (patologia del neonato o consanguineo), conservarlo per esclusivo uso personale (banche private all’estero).
Come avviene il clampaggio
Per l’ottimizzazione della transizione cardio-respiratoria nell’immediato periodo postnatale e favorire la trasfusione placentare si raccomanda di clampare il cordone almeno dopo il primo minuto di vita.
L’unico caso in cui si rinuncia al clampaggio tardivo è una eventuale situazione di emergenza per il neonato o per la madre.