RISULTATI INSODDISFACENTI IN CASO DI LACERAZIONI PERINEALI SPONTANEE ED EPISIOTOMIA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Per capire cosa si intende per lacerazioni perineali partiamo dal momento in cui possono avvenire: durante la fine della fase espulsiva, due/tre spinte prima che nasca la testa, a volte i tessuti del perineo sono talmente tesi da “strapparsi”, in questo caso si va incontro a lacerazioni spontanee del perineo.
Si parla di episiotomia, invece, quando viene effettuato un taglio vero e proprio (previa somministrazione di anestetico locale) al perineo.
Oggi le principali evidenze scientifiche mostrano che l’episiotomia non va praticata di routine, perché non è utile in nessuna delle circostanze in cui si pensava che lo fosse. Le indicazioni che portano ad effettuare l’episiotomia sono poche e la più importante è in caso sia necessario contenere i tempi del parto oppure in caso di distress fetale.
Quali tipologie di lacerazioni spontanee esistono
Le lacerazioni spontanee avvengono più frequentemente in donne al primo figlio, questo perché i tessuti non sono preparati (a volte il massaggio perineale in gravidanza è molto importante per prevenire queste lacerazioni).
Possiamo distinguere le lacerazioni spontanee in diversi gradi:
- grado 1: sono lacerazioni che riguardano la mucosa, superficiali e che tendenzialmente non necessitano di punti di sutura;
- grado 2: sono lacerazioni che interessano la mucosa e i muscoli, molto spesso vengono dati punti di sutura in quanto questo tipo di ferita tende a sanguinare. Se la lacerazione non sanguina non è indispensabile suturare;
- grado 3 e 4: (meno del 2%) possono interessare lo sfintere anale esterno/interno e nei casi più gravi anche la mucosa rettale. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) possono avere conseguenze più̀ serie per cui dovrebbero essere suturate, quando è possibile, da un medico ostetrico in un ospedale ben attrezzato, in modo da prevenire un’incontinenza fecale e/o fistole fecali.
A seconda del tipo di lacerazione, l’Ostetrica o il medico provvederanno alla sutura della stessa.
Essendo un intervento in tutti i sensi, è importante che gli strumenti utilizzati siano sterili, il tipo di filo di sutura adatto e che chi esegue la sutura sia scrupoloso anche in fatto di estetica; in quanto, come vedremo di seguito, l’insoddisfazione del risultato può portare a conseguenze sia fisiche che psicologiche nella donna.
Quali sono le possibili conseguenze delle lacerazioni spontanee
- infezioni: le infezioni possono avvenire nel caso in cui la tecnica usata non sia completamente asettica, nel caso di poca igiene e cura della persona;
- insoddisfazione del risultato: nel caso in cui la sutura sia stata fatta male, o i margini non si siano ricongiunti bene o nel caso la lacerazione non sia guarita perfettamente;
- dolore pelvico cronico: sintomatologia dolorosa in zona pelvica, addominale e/o perineale i cui sintomi sono determinati da ipertono involontario dei muscoli del pavimento pelvico;
- vulvodinia: dolore e/o bruciore in sede vestibolare che si può irradiare anche al resto della pelvi, dispareunia, eritema vestibolare di vario grado;
- incontinenza urinaria: passaggio delle urine attraverso l’uretra non mediato dalla volontà;
- incontinenza anale: perdita di feci o gas in modo incontrollato;
- prolasso: discesa o erniazione di uno o più organi pelvici dentro o fuori dalla vagina.
Il massaggio perineale è un valido strumento per prevenire le lacerazioni: nelle nullipare c’è un aumento pari a più del doppio della percentuale di perinei integri e il tasso episiotomie diminuisce di circa tre volte.
Quali azioni dovrebbero essere evitate dai sanitari per ridurre i rischi di lacerazioni spontanee
Per evitare le lacerazioni spontanee, durante il periodo espulsivo, è inoltre importante che i sanitari evitino di far effettuare alla donna le seguenti azioni:
- incoraggiare la spinta solo a dilatazione completa;
- rispettare i tempi fisiologici del periodo espulsivo anche se prolungati;
- favorire le posizioni libere anche durante il periodo espulsivo del parto;
- favorire le spinte libere;
- evitare la manovra di Kristeller