PARTO PRETERMINE IN CASO DI GRAVIDANZA MULTIPLA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO PER MALASANITÀ
Tra i rischi aumentati in caso di gravidanza gemellare vi è quello del parto pretermine. Circa la metà dei gemelli nasce prima delle 37 settimane di età gestazionale, mentre un numero minore nasce prima delle 32 settimane, con evidenti rischi per la salute dei neonati.
Questo è dovuto a diversi fattori, tra i quali la sovradistensione a cui le pareti uterine sono sottoposte per fare spazio a due o più feti, ma anche la maggiore possibilità di alterazione del benessere del feto che può portare l’equipe medica a decidere di far nascere i gemelli prima del tempo.
Quali sono le tipologie di gravidanze gemellari
Un fattore fondamentale da tenere in considerazione in caso di gravidanza gemellare è il numero di placente o sacchi amniotici disponibili per i feti.
I gemelli possono condividere la stessa placenta (gravidanza monocoriale) o averne una a testa (gravidanza bicoriale); mentre in caso di gravidanza bicoriale i bambini si trovano sempre in sacchi amniotici distinti, per la gravidanza monocoriale può presentarsi la possibilità che si trovino in sacchi amniotici separati (gravidanza biamniotica) o nello stesso sacco amniotico (gravidanza monoamniotica).
La diagnosi di corionicità e amnionicità è fondamentale nelle gravidanze gemellari e va effettuata se possibile nel corso del primo trimestre di gravidanza tramite un’ecografia; l’importanza dello stabilire il numero di placente e sacchi amniotici presenti serve a capire i fattori di rischio a cui i gemelli sono sottoposti.
Ad esempio, se i feti si trovano all’interno dello stesso sacco amniotico vi è il rischio che i cordoni ombelicali si intreccino e annodino tra loro.
Invece se i bambini condividono la stessa placenta possono manifestare problemi legati alla spartizione della circolazione o possono crearsi dei collegamenti tra i vasi sanguigni della placenta, comportando per un bambino un minore afflusso di sangue rispetto al fratello, quindi meno nutrimento, con una conseguente riduzione di crescita e iposviluppo.
Questa condizione patologica è nota come sindrome da trasfusione feto-fetale, detta TTTS, ed è spesso causa della prematura insorgenza spontanea del travaglio o della necessità di indurre prematuramente il parto al fine prestare cure al bambino che non riesce a crescere.
Per questi motivi il medico deve identificare i feti che condividono la stessa placenta o lo stesso sacco amniotico e, in tal caso, pianificare un monitoraggio di maggiore intensità per ridurre gli eventi avversi che possono manifestarsi nel corso della gravidanza. Inoltre, a fronte di una diagnosi di una patologia della gravidanza come la trasfusione feto-fetale, se la donna si trova in un centro in cui non può essere offerta un’assistenza adeguata alle necessità del caso, deve essere immediatamente inviata in un centro specializzato nel trattamento di tale patologia.
Gravidanza gemellare e parto programmato
La pianificazione della data del parto in caso di gravidanza gemellare richiede una attenta valutazione a parte del medico. Verso il termine della gravidanza è frequente che i feti abbiano una riduzione nella curva di crescita perché la placenta, messa eccessivamente sotto sforzo, inizia ad “invecchiare” e riesce a supportare sempre meno la crescita dei bambini.
Quindi è spesso necessario anticipare il parto, per impedire che i gemelli vadano incontro ad una patologia dello sviluppo, ma allo stesso tempo è necessario considerare che una nascita anticipata a può esporre i neonati ai rischi dovuti alla prematurità, minacciando lo stato di salute di entrambi i bambini.
Proprio per questi motivi nella fase finale della gravidanza gemellare è consigliato un monitoraggio ecografico e cardiotocografico più intenso rispetto alla gravidanza con feto singolo.
Nei casi in cui non vi siano complicanze della gestazione viene generalmente proposto il parto a 37 settimane, periodo in cui è stato evidenziato da numerosi studi un minore rischio di morbilità per i gemelli.
In caso si manifestino delle patologie della gestazione come alterazioni del benessere fetale o riduzioni nella crescita dei feti, il parto deve essere anticipato, perché la persistenza dei bambini in ambiente uterino può esporli a gravi rischi per la salute.
Per questo motivo, il medico deve effettuare una diagnosi precisa che consenta di valutare gli effettivi rischi contemplati nella prosecuzione della gestazione e valutare i benefici di un parto prematuro.
Se la diagnosi non viene posta con precisione e la condizione patologica viene sovrastimata i feti possono essere esposti inutilmente alle complicanze di un parto prematuro, mentre se viene sottovalutato il rischio nella prosecuzione della gestazione possono incorrere gravi patologie nello sviluppo intrauterino dei bambini.
Quale tipo di parto deve essere consigliato in una gravidanza gemellare
La modalità di espletamento del parto va considerata con attenzione: il parto per via vaginale può essere considerata un’opzione per la gravidanza gemellare se non vi sono gravi alterazioni del benessere fetale.
Se la gravidanza è di tipo bicoriale/biamniotica e se il primo gemello (quello più in basso nell’utero materno) si trova in posizione cefalica, cioè con la testa rivolta verso il canale da parto può essere consigliato un tentativo di travaglio di parto naturale.
In caso contrario è solitamente suggerito il taglio cesareo. La nascita deve avvenire in ogni caso in un centro preparato ad affrontare le possibili complicanze e ad offrire cure neonatali intensive in caso di necessità.