POSIZIONI FETALI A RISCHIO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Intorno alle 20 settimane gestazionali la madre comincia a percepire i movimenti del bambino che modifica la sua posizione per tutto il periodo della gravidanza.
È soltanto nelle ultime settimane che la posizione comincia a stabilizzarsi e il bambino, in condizioni di fisiologia, assume una presentazione cefalica, con l’occipite rivolto verso il pube materno.
Nella posizione ideale per affrontare il travaglio il bambino è quindi posizionato a testa in giù, di fronte alla schiena della madre, con il mento nascosto al petto e la parte posteriore della testa pronta per entrare nel bacino.
Tuttavia, non sempre, a termine di gravidanza, questa condizione si verifica.
Cosa sono le malposizioni del feto
Alcune posizioni fetali possono causare complicanze sia per la madre che per il bambino, tanto da richiedere il ricorso al taglio cesareo programmato per evitare rischi di sofferenza fetale e materna.
Le malposizioni del feto sono costituite dai seguenti casi:
- posizioni cefaliche posteriori (circa 5% delle gravidanze): a volte il bambino è posizionato a testa in giù come dovrebbe essere, ma di fronte all’addome al posto della schiena materna. Con la testa in questa posizione, il bambino sta idealmente guardando il soffitto;
- altre anomalie della presentazione cefalica: alterazioni dell’atteggiamento di flessione della testa. Quando la testa fetale è deflessa all’inizio del travaglio, si può verificare un movimento di estensione invece che di flessione. Se l’estensione è completa si verifica la presentazione di faccia, se è parziale si verifica la presentazione di fronte o di bregma;
- presentazione podalica (circa 5% delle gravidanze): il feto si presenta di natiche e piedi.
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