POSIZIONI LIBERE AL PARTO NEGATE: NUMEROSI DANNI A CUI SI VA INCONTRO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il movimento è uno dei modi per stare bene con sé stessi, incide sul benessere corporeo, emotivo, sull’umore e sul sonno. Ha effetti a 360 gradi.
Nei decenni scorsi non si era mai studiato l’effetto dello sport in gravidanza, si aveva timore a consigliare sport alle donne gravide e di conseguenza anche la donna più sportiva una volta scoperta la gravidanza veniva intimata di fermarsi.
Nel tempo l’aumento di sedentarietà e una scorretta alimentazione hanno dato un aumento di diabete gestazionale e di gravide con un aumento ponderale eccessivo.
Abbiamo iniziato quindi a studiare l’effetto del movimento durante i 9 mesi
Benefici del movimento in gravidanza
Numerosi sono i benefici a fronte di nessun effetto collaterale.
Non è vero, infatti, come spesso si pensa, che muoversi in gravidanza scateni le contrazioni o anticipi il travaglio.
Consigliare di continuare attività sportiva e addirittura di iniziarla è la scelta più salutare sostenuta dai più recenti studi.
Praticare attività sportiva in gravidanza aiuta mamma e bambino a stare meglio, in particolare apporta benefici perché:
- migliora digestione;
- diminuisce il dolore lombare;
- riduce lo sviluppo di diabete gestazionale e di aumento eccessivo di peso;
- riduce il rischio di avere un bambino con peso maggiore di 4 kg;
- migliora la respirazione;
- migliora la frequenza cardiaca materna;
- aumenta tono muscolare;
- dà maggior consapevolezza dei cambiamenti del proprio corpo.
Una donna che ha praticato sport lungo la gravidanza sarà una donna con maggior consapevolezza dell’evoluzione del proprio corpo e delle risposte del proprio bambino e difficilmente sceglierà il lettino per travagliare.
Non solo sviluppa maggiormente risorse per gestire i cambiamenti cui va incontro nell’avvio del travaglio, ma avrà addirittura un travaglio con tempi più brevi.
Ruolo della libertà di movimento in travaglio
Oramai è risaputo che il movimento in travaglio permette di assecondare le posizioni migliori per far progredire il piccolo nel canale del parto, riducendone quindi la durata.
Lasciare alla donna la libertà di muoversi significa che lei stessa sceglierà le posizioni più favorevoli per la discesa del suo piccolo lungo il canale del parto.
Sappiamo che la strada che deve percorrere il bambino per nascere non segue una via rettilinea, è anzi curva, e cambia di direzione chiedendo al piccolo dei movimenti rotatori non di poco conto per nascere.
Tutto questo lavoro viene agevolato in un bacino in movimento e sarà rallentato e più difficoltoso in un bacino statico. Questa è la ragione per cui in libertà di movimento il travaglio sarà mediamente più breve.
Inoltre, il cambio di posizione fa si che la donna stessa scelga delle posizioni antalgiche, riducendo la sua percezione dolorosa.
Se noi lasciamo una donna libera di muoversi vedremo che per la maggior parte del tempo sceglierà posizioni verticali: in piedi, camminando, dondolando il bacino avanti e indietro o lateralmente, accovacciata, abbracciata al marito, o con l’uso di alcuni ausili.
Tutte le posizioni verticali usano l’effetto della gravità e rendono più efficace l’azione delle contrazioni.
Lasciare il lettino permette inoltre di avere maggior controllo della situazione, di sentirsi attive durante il proprio parto, di avere spalle schiena e bacino accessibili per eventuali massaggi.
Le posizioni verticali spesso si alternano alla posizione sdraiata sul fianco, che permette di recuperare delle energie, in alcuni casi di guidare la rotazione del bambino.
La posizione carponi, a quattro zampe, spesso utilizzata poiché scarica la schiena e migliora l’ossigenazione del bambino.
Posizione sdraiata in travaglio e al parto: quali conseguenze
La famosa posizione litotomica ovvero sdraiata sul lettino da parto non sarebbe quella ottimale per travagliare né tantomeno per la nascita.
Eppure, è la posizione che alcune strutture e alcuni professionisti impongono ancora alle donne. Certamente è la posizione più comoda per chi assiste la nascita, non di certo per madre e bambino.
Perché la posizione da sdraiata non è la migliore possibile:
- non rispetta la gravità, quindi la discesa del bambino sarà più difficoltosa perché antigravitazionale;
- il travaglio è mediamente più lungo, con contrazioni più ravvicinate ma meno efficaci, lasciando le donne stremati e privi di energia;
- le donne descrivono una percezione dolorosa molto maggiore quando vengono relegate sul letto da parto;
- il bacino è fisso, senza possibilità di movimento che agevola il piccolo;
- a zona lombare non è accessibile ai massaggi o a tocchi rilassanti negando alle donne la possibilità di sperimentare metodi non farmacologici per gestire il dolore;
- la placenta viene ossigenata in misura minore, arrivando meno afflusso sanguigno al piccolo che manifesta maggiormente alterazioni del battito cardiaco;
- il coccige, ultima parte della colonna dorsale, per lasciar passare il bambino, in condizioni normali è in grado di effettuare una retropulsione, aprendosi verso la parte posteriore, ampliando i diametri del bacino. Se il bacino appoggia sul letto questo meccanismo sarà impossibile.
Negare alle donne la possibilità di muoversi liberamente in travaglio e al parto senza alcuna motivazione clinica, significa aumentare la loro percezione dolorosa, riducendo le risorse disponibili per affrontare il travaglio e relegandole in una condizione di passività e dipendenza dal personale sanitario.
Rischi collaterali della posizione litotomica (sdraiata)
Imponendo la posizione orizzontale sul lettino aumenta la necessità di medicalizzazione per correggere le alterazioni della salute della mamma e del bambino create dalla postura scorretta.
In particolare:
- è più frequente la necessità di somministrare ossitocina per aumentare l’effetto delle contrazioni;
- aumenta la necessità di controllare il battito cardiaco fetale tramite monitoraggio in continuo, riducendo ulteriormente la libertà di movimento delle donne;
- aumenta la richiesta di analgesia epidurale da parte delle donne, con conseguente rischio di parto operativo con ventosa;
- le donne hanno più frequentemente un ricordo negativo e passivizzante del loro parto.
Nonostante tutto ciò e nonostante le linee guida italiane ed internazionali consiglino la libertà di movimento in travaglio e durante il parto, ancora oggi in molte sale parto medici ed ostetriche impongono una posizione potenzialmente scorretta e dannosa per la mamma e il suo bambino.