IL PROLASSO DEL CORDONE OMBELICALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Per prolasso del cordone ombelicale si intende la discesa del cordone ombelicale lungo il canale del parto.
Il cordone ombelicale, quindi, si trova davanti alla testa del bambino, se la presentazione è cefalica (a testa in giù), o davanti alle natiche, se la presentazione del feto è podalica.
Il prolasso del cordone ombelicale rappresenta un’emergenza ostetrica e quando si verifica si deve intervenire immediatamente facendo nascere il bambino il prima possibile attraverso un taglio cesareo.
Cosa succede se c’è un prolasso del cordone ombelicale
Il cordone ombelicale, trovandosi davanti alla parte presentata (testa del feto o natiche), viene compresso da quest’ultima e, da questa compressione, ne consegue una riduzione dell’apporto di ossigeno dalla madre al feto.
Il cordone ombelicale, infatti, contiene due arterie e una vena ombelicale.
La vena ombelicale è responsabile del trasporto di sangue ossigenato e di nutrienti dal distretto materno a quello fetale, mentre le due arterie trasportano sangue povero di ossigeno dal feto alla madre in modo da essere rifornito di ossigeno.
Nel momento in cui si verifica il prolasso del cordone ombelicale e quest’ultimo risulta compresso, viene impedito il ritorno venoso al feto il quale riceverà un ridotto quantitativo di ossigeno.
Classificazione e definizione del prolasso del cordone ombelicale
Il prolasso del cordone ombelicale si differenzia dalla procidenza.
Per prolasso del cordone ombelicale si intende la discesa del cordone ombelicale davanti alla parte presentata quando le membrane amniocoriali (“le acque”) sono rotte.
Per procidenza del cordone ombelicale si intende la discesa del cordone davanti la parte presentata quando le membrane amniocoriali sono ancora integre.
Il prolasso di funicolo può essere anche occulto quando il cordone ombelicale si trova accanto la parte presentata, tra quest’ultima e il bacino materno, senza anteporsi alla parte presentata.
Fattori di rischio per prolasso di funicolo (cordone ombelicale)
- Multiparità (donna che ha già partorito almeno una volta): l’adattamento della parte presentata al canale del parto avviene tardivamente per il fatto che i tessuti di una donna che ha già partorito risultano essere più lassi
- Presentazioni anomale del feto che impediscono alla testa del feto di impegnarsi nel canale del parto (confrontarsi e attraversare il primo tratto del bacino materno)
- Parte presentata alta
- Presentazione podalica (il feto si presenta con i piedi all’ingresso pelvico)
- Presentazione di spalla
- Basso peso fetale
- Età gestazione minore di 37 settimane
- Anomalie fetali congenite
- Basso impianto della placenta (placenta previa)
- Polidramnios (aumento quantitativo di liquido amniotico): in seguito alla rottura delle membrane amniocoriali il liquido amniotico, essendo troppo, fuoriesce velocemente trascinandosi con sé un’ansa del cordone ombelicale
- Cordone ombelicale lungo (lunghezza maggiore di 80 cm)
- Gravidanza gemellare
- Rottura prematura delle membrane amniocoriali (PROM). Quando le membrane amniocoriali si rompono precocemente si deve invitare la donna a stare la maggior parte del tempo seduta o distesa in modo che la parte superiore del corpo della donna si trovi su un piano inferiore rispetto alla parte inferiore del corpo (posizione di trendelemburg) cosi da prevenire il prolasso del cordone ombelicale. La gravida, inoltre, deve evitare di stare in posizione eretta poiché, con la forza di gravità, si può verificare la discesa del cordone ombelicale davanti alla parte presentata
- Amniorexi (rottura provocata delle membrane amniocoriali). Questa pratica deve essere eseguita dall’ostetrica solo quando la parte presentata è già impegnata cosi che il cordone non possa anteporsi a quest’ultima
- Incongrue manovre ostetriche come ad esempio manipolazione fetale per via vaginale o versione del feto attraverso manovre esterne al fine di trasformare una posizione podalica, sfavorevole per il parto spontaneo, in una posizione cefalica.
Segni del prolasso del cordone ombelicale
Il prolasso del cordone ombelicale è diagnosticato quando al momento della visita ostetrica è possibile osservare il cordone a livello dell’introito vulvare o quando si sente qualcosa pulsare sotto le dita durante la visita.
Con il prolasso del cordone, considerando che si ha una compressione dei vasi ombelicali e di conseguenza un ridotto apporto di sangue ossigenato dal distretto materno a quello fetale, il feto sarà in sofferenza.
È possibile rilevare la sofferenza fetale dal tracciato cardiotocografico il quale registra la frequenza cardiaca del feto ed eventuali alterazioni di quest’ultima come decelerazioni variabili ripetitive e riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia).
Il prolasso occulto cioè quando il cordone ombelicale non si antepone alla parte presentata, può essere sospettato solo indirettamente nel momento in cui compaiono delle alterazioni della frequenza cardiaca del feto, le quali si aggravano ad ogni contrazione.
Trattamento del prolasso del cordone ombelicale
Dopo aver fatto diagnosi di prolasso del cordone ombelicale, prima della dilatazione completa, l’operatore che ha eseguito la visita ostetrica e che ha quindi diagnosticato il prolasso, deve rimanere con le dita in vagina cercando di allontanare la testa del feto dal cordone cosi da ridurne la compressione e deve chiamare aiuto allertando i professionisti affinché preparino tutto quello che occorre per effettuare un taglio cesareo d’emergenza.
Il benessere del feto deve essere valutato costantemente sino alla sua estrazione.
Se la diagnosi di prolasso del cordone ombelicale viene fatta in travaglio di parto quando la dilatazione della cervice uterina è già completa si deve eseguire un taglio cesareo se si è ancora all’inizio del periodo espulsivo, mentre se il parto spontaneo è imminente si deve estrarre il feto il più velocemente possibile attraverso l’applicazione della ventosa ostetrica o del forcipe.
Errori e conseguenze in caso di prolasso ombelicale
Se il prolasso del cordone non viene diagnosticato tempestivamente e se il feto non viene fatto nascere il prima possibile può subire gravi e permanenti conseguenze a causa del ridotto apporto di ossigeno, conseguenza della pressione esercitata sul funicolo dalla parte presentata.
Il bambino può riportare deficit neurologici a lungo termine e può morire in seguito ad un importante diminuzione della sua ossigenazione.