ROTTURA DELLE MEMBRANE AMNIOCORIALI
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
Le membrane amniocoriali, amnios e corion, racchiudono il feto ed il liquido amniotico. Sono resistenti e garantiscono isolamento e protezione al prodotto del concepimento.
La rottura delle membrane si verifica normalmente al momento del travaglio di parto. Si dice tempestiva, quando si verifica a dilatazione completa quando viene meno il sostegno meccanico del collo dell’utero, ormai scomparso. Si parla invece di rottura intempestiva o precoce se si verifica prima dell’insorgenza del travaglio di parto.
In quest’ultimo caso è uso diffuso il ricovero ospedaliero per il monitoraggio, l’esecuzione di una terapia antibiotica profilattica per il rischio infettivo o terapeutica se il tampone vagino-rettale per lo streptococco è positivo.
La maggior parte dei travagli (circa il 95%) insorge spontaneamente entro 24 ore, in caso contrario si procede con l’induzione del travaglio di parto.
Una condizione patologica di grande interesse ostetrico è la rottura delle membrane amniocoriali lontane dal parto ad epoche gestazionali inferiori alle 37 settimane, cioè la rottura pretermine delle membrane (pPROM).
Conseguenze della rottura pretermine delle membrane amniocoriali
L’implicazione clinica di questa condizione è molto variabile a seconda dell’epoca in cui si verifica:
- ad epoche a partire dalla 34° settimana di gestazione si esegue la terapia antibiotica e dopo un periodo di attesa si può procedere all’induzione o all’attesa del travaglio spontaneo: nella scelta vengono considerati i parametri vitali e gli indici infiammatori, la presenza di positività ai tamponi cervico-vaginali;
- al di sotto della 34° settimana il rischio di un parto prematuro è elevato. Più precoce è la rottura delle membrane più è rischioso per il feto. Il liquido amniotico oltre a garantire protezione meccanica al feto e mantenimento della temperatura, permette la mobilità del feto e tramite la deglutizione contribuisce alla maturazione cellulare ed è fondamentale per lo sviluppo polmonare.
In modo particolare una rottura delle membrane ad epoche precoci, prima della 24°-26° settimana, può compromettere lo sviluppo polmonare, e in caso di prolungata assenza o scarsità di liquido amniotico, inoltre, possono insorgere anomalie degli arti per la scarsa mobilità.
A tali epoche il parto è considerato in caso di complicanze come processi infettivi, distacco di placenta, dubbi sul benessere fetale. In caso invece di benessere di mamma e bambino ogni giorno guadagnato per il feto è positivo.
Rischi e complicanze della rottura pretermine delle membrane amniocoriali
I rischi più importanti in caso di rottura pretermine delle membrane sono:
- rischio infettivo che può limitarsi all’ambiente intrauterino o manifestarsi clinicamente nella mamma (corionamniosite clinica) con il rischio di sviluppare una sepsi;
- aborto/parto pretermine: nel caso in cui si inneschi il meccanismo di travaglio si può andare incontro a parti pretermine (se oltre la 23°-24° settimana) o aborto se ad epoche più precoci, quando il feto non è vitale;
- complicanze fetali correlate alla prematurità: problematiche respiratorie, gastrointestinale, oculari, infettive, cerebrali.
Possibili errori nel trattamento e nella gestione della rottura pretermine delle membrane amniocoriali
I principali possibili errori nel trattamento e nella gestione della rottura pretermine delle membrane sono:
- mancata diagnosi;
- non corretto management della paziente (misure terapeutiche per salvaguardare le condizioni di mamma e bambino quali esecuzione di esami colturali, terapia antibiotica, eventuale maturazione polmonare fetale con cortisone e terapia tocolitica);
- mancato riferimento della paziente in un centro adeguato di 3° livello dotato di una terapia intensiva neonatale (insorgenza di un processo infettivo, alla terapia antibiotica soprattutto se l’epoca gestazionale è oltre l’epoca di vitalità).