ROTTURA DELLE MEMBRANE 1 – (DEFINIZIONE, SINTOMI E DIAGNOSI)
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La rottura delle membrane è un fenomeno che si verifica solitamente durante il travaglio di parto ma si può verificare anche prima di esso.
In base all’epoca gestazionale, infatti, viene classificato in:
- SROM, rottura spontanea delle membrane in travaglio;
- TPROM o PROM, rottura prematura e intempestiva delle membrane amniocoriali a partire dalle 37 settimane e prima dell’inizio del travaglio di parto.
- pPROM, rottura prematura e pretermine delle membrane in età gestazionale compresa fra 26 e 37 settimane
- ppPROM o extreme pPROM, se essa avviene prima delle 26 settimane.
Tuttavia, esse possono rimanere intatte durante tutto il travaglio e il parto, in questo caso il neonato nascerà avvolto dalle membrane e verrà definito neonato nato con la camicia.
Le membrane fetali sono costituite dall’amnios e dal chorion.
L’amnios, o membrana amniotica, costituisce l’interno della cavità amniotica, riveste il funicolo e giunge fino all’ombelico del feto, è sottile ma molto resistente, trasparente e priva di vasi.
Il chorion, invece, o membrana coriale, è lo strato più esterno degli involucri fetali, a livello placentare forma la lamina da cui hanno origine i villi.
La loro fusione avviene intorno alla 15°-18° settimana.
Quali sono i fattori di rischio della rottura delle membrane
Tra i fattori di rischio che possono causare l’insorgenza della prom abbiamo:
- infezioni coriondeciduali dell’apparato genitale o delle vie urinarie;
- infezioni sessualmente trasmesse;
- la precedente conizzazione cervicale;
- la minaccia di parto prematuro;
- il cerchiaggio cervicale;
- l’amniocentesi;
- il sanguinamento vaginale;
- la precedente pPROM;
- la sovradistensione uterina.
Quali sono i sintomi e la diagnosi della rottura delle membrane
L’unico sintomo dato dalla rottura prematura delle membrane è lo scolo o sgocciolamento di liquido amniotico.
La diagnosi verrà quindi effettuata tramite:
- la diretta visione di scolo di liquido amniotico;
- eventuale riscontro ecografico di oligoidramnios (da solo non diagnostico ma importante per valutare la valda amniotica residua ed effettuare una cervicometria);
- tampone intracervicale che valuta la microglobulina 1 alfa placentaria (Amniosure);
- ferning test: valuta la capacità di cristallizzazione del liquido amniotico;
- test alla nitrazina che, in caso di positività, mostrerà un colore blu in quanto il liquido amniotico risulta essere alcalino, (metodo non più raccomandato);
- test insulin‑like growth factor binding protein‑1, tampone endocervicale o nel fornice posteriore.
Ad una donna che riporta i sintomi che indicano PPROM bisogna offrire esame con speculum sterile per valutare la presenza di liquido amniotico nel fornice vaginale posteriore ma evitare l’esplorazione vaginale.
In diagnosi differenziale devono essere escluse le altre cause plausibili di perdite vaginali, come incontinenza urinaria, vaginite, cervicite, perdita di muco, presenza di sperma, irrigazioni vaginali.