TIPI DI PARTO: QUANDO IL TAGLIO CESAREO NON È NECESSARIO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO PER MALASANITÀ
Esistono diverse modalità attraverso cui è possibile mettere al mondo il proprio bambino e queste includono: il parto spontaneo per via vaginale, il parto assistito (ad esempio con l’ausilio della ventosa ostetrica), o il parto tramite esecuzione di taglio cesareo.
È importante sapere però che, tra questi, il parto spontaneo rappresenta il metodo più sicuro. Gli esperti lo definiscono come la modalità più semplice e con meno complicazioni e perciò dovrebbe essere considerato come la prima scelta.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che i medici non dovrebbero ricorrere all’uso del taglio cesareo se non in casi specifici. Sin dal 1985, inoltre, ha definito come parametro ideale di incidenza di ricorso all’intervento un tasso tra il 10 e il 15%. La realtà italiana, però, mostra dati molto più alti e allarmanti. Questo suggerisce che in tutte le regioni vengono eseguiti più interventi rispetto al necessario.
Cos’è il taglio cesareo e quando è indicato procedere
Il taglio cesareo è un intervento chirurgico per via laparotomia, da eseguire come salva vita nel caso di complicazioni materne o fetali non risolvibili per via vaginale.
Le indicazioni principali e più frequenti che portano i sanitari ad optare per questo tipo di intervento sono:
- presentazione podalica del feto;
- distocia;
- distress fetale.
Proprio perché dovrebbe essere visto come un intervento salva vita, il taglio cesareo è spesso utilizzato in casi dove non risulta necessario e ciò espone madre e bambino a problemi di salute a breve e lungo termine.
Quali sono le complicanze materne più gravi del taglio cesareo
Le complicanze più gravi si presentano in percentuale più alta nei casi di taglio cesareo rispetto ai casi di parto spontaneo e fra questi vi sono:
- morte materna;
- arresto cardiaco;
- isterectomia urgente;
- complicanze trombo-emboliche;
- complicazioni dovute all’anestesia;
- infezioni;
- comparsa di ematoma;
- prolungamento del ricovero ospedaliero.
Quali sono le complicanze più gravi per il bambino nato con taglio cesareo
Dal punto di vista del bambino, è più alta la possibilità che si verificano le seguenti complicanze:
- morte fetale;
- tagli al bambino per errori chirurgici;
- sindrome da distress respiratorio;
- ipertensione polmonare;
- problemi con l’allattamento;
- sviluppo di malattia croniche in età pediatrica: asma, diabete di tipo I, allergie, obesità.
Oltre a rischi e complicazioni che riguardano la madre e il feto, il taglio cesareo provoca effetti a lungo termine per le future gravidanze, come disturbi della fertilità e problemi di impianto placentare.
Questi effetti si ripercuotono anche sul parto con il rischio aumentato di ricorso all’isterectomia e di rottura d’utero. Anche il bambino è esposto a un rischio maggiore per diverse patologie: parto pretermine, morte perinatale e necessità di rianimazione.
Una nuova raccomandazione dell’OMS sottolinea, a fronte di tutto ciò, l’importanza di concentrarsi sul benessere del paziente e valutare caso per caso, con lo scopo di diminuire l’incidenza dei tagli cesarei senza ragione medica.