TRAUMI DA PARTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Il trauma da parto è rappresentato da qualsiasi taglio, frattura o danno subito da un neonato durante il travaglio o il parto.
Questi danni si verificano più comunemente a livello della testa, del collo e delle spalle, i quali a loro volta possono causare problematiche conseguenti su tutto il corpo del bambino.
Esistono delle areee più suscettibili ai traumi da parto perchè nella maggior parte dei casi i bambini nascono in posizione cefalica, ovvero di testa.
Quali sono i fattori di rischio per il verificarsi di traumi da parto
I fattori di rischio per i traumi da parto sono numerosi, e tra questi sono inclusi:
- neonati con peso superiore ai 4 kg;
- neonati nati prima delle 37 settimane gestazionali;
- bacino materno con forma irregolare o con una dimensione non adatta per il parto;
- difficoltà o rallentamento del travaglio e del parto (distocia);
- travaglio prolungato;
- posizioni anomale del feto alla nascita.
Traumi da parto e negligenza medica
Spesso i traumi da parto posso essere causati da negligenza da parte del personale sanitario. Questi i casi in cui ciò può avvenire:
- spinte forzate durante la nascita del bambino
- utilizzo inappropriato di strumenti meccanici per il parto
- pressione o trazione ecessiva a livello dei tessuti del cuoio capelluto
- inappropriato uso della ventosa ostetrica
Quali sono le possibili conseguenze dei traumi da parto
Non tutti i casi di trauma da parto sono riconducibili ad una cattiva condotta da parte del personale sanitario, ma purtroppo una gran parte di questi può essere evitato attraverso delle misure preventive.
Se quest’ultime non vengono esercitate da parte di medici ed ostetriche, i possibili rischi a cui il neonato va incontro sono:
a) paralisi neonatale del plesso brachiale, inclusa la paralisi di Erb e la paralisi di Klumpse: esse avvengono a livello dei nervi deputati al controllo del movimento degli arti e della testa.
La causa più comune di danno a livello del plesso brachiale è la distocia di spalla, una condizione che si verifica quando una delle due spalle del neonato è incastrata a livello delle ossa del bacino materno al parto.
Se, in tale situazione, il medico esercita una trazione eccessiva o in modo scorretto sulla testa del bambino, il plesso può essere appunto danneggiato;
b) durante il travaglio il viso del bambino può essere sottoposto ad una pressione eccessiva che può dare vita ad un danno a livello dei nervi.
Questo tipo di problema è comune quando i medici utilizzano in modo scorretto la ventosa o il forcipe per estrarre il bambino;
c) frattura della clavicola: è la forma più frequente durante il parto. Questo tipo di trauma avviene tipicamente quando il bambino è in posizione podalica e i medici spingono eccessivamente per facilitare la nascita delle spalle.
Può verificarsi anche nel caso in cui una spalla abbia difficoltà nel disimpegno;
d) cefaloematoma: è un danno causato da sanguinamento all’interno del cranio, solitamente appena sotto le ossa.
Spesso avviene diverse ore dopo la nascita, quando compare una protuberanza sulla testa del neonato. L’utilizzo di strumenti medicalizzati per il parto sembra rappresentare la causa più evidente;
e) tumore da parto: è un danno a livello dei tessuti del cuoio capelluto. Si sviluppa durante il passaggio del bambino lungo il canale del parto.
La causa pià frequente è l’uso improprio della ventosa ostetrica. Tale gonfiore si riduce, solitamente, nel giro di qualche giorno.