TRAVAGLIO E IMPOSIZIONE DEL LETTO: QUALI DANNI COMPORTA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
La parola travaglio si traduce in molte lingue come lavoro, e in effetti questa traduzione di sposa bene con quanto richiesto alla donna ed al suo bambino per nascere.
Tutti gli studi sono oramai concordi nel dimostrare che se alla donna viene lasciata la libertà di movimento durante il travaglio sceglie autonomamente le posizioni a lei più confortevoli riducendo la sensazione dolorosa e facilitando la fuoriuscita del bambino, riducendo i tempi del travaglio e migliorando gli esiti di salute.
Controindicazioni della posizione litotomica (gravida sdraiata sul letto)
La posizione ginecologica sdraiata sul lettino con le gambe appoggiate ai gambali, o posizione litotomica, è sicuramente la posizione più comoda per chi assiste la nascita, ma sarebbe la più scorretta per la mamma ed il suo bambino.
In questa posizione non è concessa una libertà di movimento della donna che si confronta quindi con percezioni dolorose maggiori e non può eseguire importanti esercizi di apertura del bacino che favoriscono la discesa del bambino. Mantenendo questa posizione prolungata per tempi lunghi anche l’ossigenazione placentare ne risente, con più frequenti problemi nella frequenza cardiaca fetale, che a loro volta richiedono manovre correttive medicalizzando quindi il parto.
Inoltre, nella posizione litotomica non è possibile un importante meccanismo di ampliamento dei diametri del bacino osseo, con la retropulsione del coccige. Questo movimento permette al coccige di aprirsi verso la parte posteriore offrendo 2 o 3 cm in più al passaggio del bambino, facilitando quindi il suo movimento che lo porta alla nascita.
Avendo però la donna il bacino in appoggio sul lettino il coccige trova l’opposizione del piano di appoggio che non gli permette di aprirsi, modificando quindi la normale evoluzione del parto.
Quando viene imposto il letto al parto: motivi e conseguenze
Il lettino in sala parto è un importante ausilio che però non può essere il solo da offrire alla donna. Non dovrebbe quindi trovarsi al centro della stanza occupando uno spazio preponderante sia a livello fisico che psichico, ma dovrebbe invece lasciar spazio al movimento ed alla libertà della donna.
Questi elementi proteggono la fisiologia del parto e riducono al minimo le interferenze esterne.
Troppo spesso purtroppo le donne raccontano di non aver avuto altra possibilità se non il travaglio o addirittura il parto in posizione litotomica.
Questa postura può essere indicata durante una visita ostetrica, o per controllare il battito cardiaco fetale, ma non deve essere consigliata sul lungo periodo. Oltre a passivizzare la donna facendola sentire malata e non protagonista del suo parto, modificano l’evoluzione del processo richiedendo un più alto numero di manovre correttive ed aumentando il rischio di parto operativo.
Per interferire con il processo della nascita devono sussistere dei validi motivi clinici che richiedano manovre correttive esterne. Imporre ad una donna l’utilizzo del lettino durante il travaglio senza una indicazione clinica equivale ad aumentare il rischio di interventismo medicalizzando e rendendo patologica anche una situazione di fisiologia.
Una assistenza al parto che impone posture obbligate ledendo la libertà della donna deve basarsi sulla necessità di correggere una situazione anomala. Qualora la gravidanza ed il travaglio stiano evolvendo in modo fisiologico è scorretto è dannoso imporre la posizione litotomica per travagliare e partorire.