INFEZIONE DELLA PLACENTA E DEL FUNICOLO OMBELICALE
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Le infezioni in gravidanza sono sempre pericolose per il feto perché ha ancora un sistema immunitario immaturo che non gli offre una protezione soddisfacente; inoltre la permanenza intrauterina rende spesso difficile effettuare una diagnosi accurata e intervenire con la terapia più indicata per la condizione clinica della madre e del bambino.
Il tipo di infezione degli annessi fetali più diffusa è la corionamniotite, che spesso ha origine da una risalita dei batteri per via vaginale e coinvolge le membrane amniocoriali (amnios e corion), ma spesso vengono coinvolte anche la placenta o il funicolo ombelicale.
Infezioni della placenta: villite
La placenta è l’organo che nutre il feto e consente gli scambi tra la circolazione materna e quella fetale, mantenendo i due circoli sanguigni separati. Un’infezione alla placenta può significare gravi danni per lo sviluppo fetale e un elevato rischio di trasmettere l’infezione al bambino.
Le infezioni che coinvolgono la placenta possono essere:
- villite acuta/cronica;
- intervillite acuta/cronica;
- deciduite acuta/cronica;
La villite è il processo flogistico che più frequentemente interessa la placenta: esso coinvolge i villi coriali, cioè dei piccoli organi costituiti da un tessuto di origine embrionale riccamente vascolarizzato deputato agli scambi con la circolazione materna.
La villite può essere distinta in idiopatica, cioè di origine sconosciuta, in cui non si riesce ad identificare l’agente infettivo responsabile, o specifica, di cui è possibile diagnosticane l’origine.
L’origine della villite può essere dovuta ad un agente infettivo esterno, spesso di provenienza dal circolo materno, o da un fenomeno autoimmunitario fetale, che causa flogosi (infiammazione) dei tessuti.
Gli agenti patogeni più diffusi in caso di villite sono l’Escherichia Coli e lo Streptococco di gruppo B.
La villite cronica si verifica quando il processo infettivo si stabilizza nei villi per lungo tempo, causando un’alterazione degli scambi placentari e una conseguente alterazione dello sviluppo fetale.
La villite acuta ha un esito più rapito e può essere all’origine di uno sviluppo di ascessi nella zona placentare o di un processo necrotizzante, con esiti molto gravi sul benessere fetale.
Rischi in caso di villite e diagnosi
Tra i rischi maggiori implicati nella villite vi sono:
- restrizione della crescita intrauterina (IUGR);
- ipossia fetale;
- rottura prematura e pretermine delle membrane amniocoriali (pPROM);
- parto pretermine;
- complicanze neurologiche;
- disturbi respiratori alla nascita;
- sepsi neonatale;
- morte endouterina o neonatale.
Spesso la villite non è facilmente diagnosticabile perché ha sintomi aspecifici, cioè comuni con altre patologie e non tipiche per questa condizione.
Una diagnosi certa di villite in gravidanza può avvenire se si riconosce la presenza di ascessi placentari tramite un’indagine ecografica.
All’esame istologico placentare, cioè l’indagine eseguita sul tessuto placentare dopo la nascita, si può evidenziare la villite osservando la presenza di neutrofili nella regione villare della placenta.
La villite è spesso all’origine di IUGR o di basso peso alla nascita senza che venga riconosciuta come causa di questa condizione.
Infezioni della placenta: intervillite e deciduite
L’intervillite è un processo patologico simile alla villite, con sviluppo negli spazi intervillare.
La deciduite coinvolge, invece, la regione deciduale della placenta.
La diagnosi ed i possibili rischi di queste tipologie di infezioni sono tendenzialmente i medesimi della villite.
Infezioni del funicolo ombelicale: funisite
Viene definita funisite un’infiammazione/infezione del funicolo, cioè del cordone ombelicale.
Questo processo flogistico può essere dovuto ad una propagazione di un’infezione materna che ha coinvolto precedentemente la placenta e a seguito il funicolo, o di una corionamniotite che si è diffusa nella regione amniotica e poi funicolare.
La funisite può causare gravi ascessi sulla superficie del funicolo ombelicale o calcificazioni, oppure può scatenare un processo necrotizzante.
Ciascuno di questi processi patologici può alterare la diffusione sanguigna, rallentando o occludendo un vaso; questo può avere danni meno severi se coinvolge una delle due vene del cordone, mentre può avere esiti molto severi se riguarda l’unica arteria presente, causando un considerevole rischio di decesso del feto.