INSEMINAZIONE ARTIFICIALE (IUI) E RISCHIO DI CONTAGIO DA AIDS
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
Negli ultimi anni la letteratura medica in tema di AIDS è fiorente essendo il contagio da HIV un problema di notevole rilevanza sociale oltre che sanitaria.
Storicamente si deve ricordare il caso di una donna abruzzese che nel 1991 diventò siero-positiva dopo essersi sottoposta ad una inseminazione artificiale (IUI) in uno studio medico.
Inseminazione artificiale: cos’è e come procedere in caso di HIV
L’inseminazione artificiale (IUI) è una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) poco invasiva ma come tale, a norma di legge, va praticata in Centri specialistici accreditati e regolarmente autorizzati.
Nel caso si verifichi l’evento avverso del contagio da virus dell’HIV il ginecologo che ha effettuato la tecnica può avere responsabilità mediche rilevanti.
In primo luogo, dovrà essere valutata la reale indicazione all’esecuzione dell’inseminazione artificiale essendo previsti per la terapia della infertilità di coppia percorsi di gradualità terapeutica oltre che diagnostica.
In secondo luogo, dovrà essere verificato se la coppia, preliminarmente alla esecuzione dell’inseminazione artificiale, sia stata sottoposta a tutte le indagini laboratoristico-strumentali previste per legge tra le quali per l’appunto gli esami infettivologici compresa la ricerca dell’HIV.
Modifiche della legge hanno permesso anche l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita a coppie sierodiscordanti, in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali come l’HIV.
Nel caso in cui il portatore del virus sia il partner maschile per ottenere un seme “pulito” si procede ad un trattamento “washing seminale” per abbattere la carica virale e comunque prima di procedere all’inseminazione artificiale il liquido seminale viene sottoposto a controlli microbiologici per verificare che il lavaggio avvia sortito l’effetto desiderato.
L’inseminazione artificiale è un atto medico di particolare rilevanza che va praticata utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e scientifici al fine di tutelare nel miglior modo possibile l’integrità della coppia.
Ove ciò non avvenga, al ginecologo potrebbero essere contestati profili di responsabilità professionale per negligenza, imperizia ed imprudenza.