LACERAZIONI SPONTANEE DA PARTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
È risaputo che durante il parto la maggior parte delle donne vada incontro a lacerazioni spontanee dovute al passaggio del feto lungo il canale del parto e alla nascita.
Secondo le stime l’85% delle mamme presenta una lesione visibile da parto, accompagnate talvolta da lesioni profonde che non sono visibili.
Quali sono i fattori di rischio delle lacerazioni spontanee da parto
I fattori di rischio che aumentano la possibilità di lacerazioni da parto sono:
- il primo parto;
- una malposizione della testa fetale;
- parto operativo con ventosa ostetrica;
- elevato peso del neonato.
Quali sono le conseguenze delle lacerazioni spontanee da parto
Le ripercussioni a lungo termine delle lesioni da parto possono essere:
- vulvodinia (dolore e bruciore all’introito vaginale);
- dispareunia (dolore ai rapporti);
- incontinenza urinaria e fecale.
Quali sono i metodi di prevenzione delle lacerazioni spontanee da parto
Sono stati effettuati studi riguardo la prevenzione dei danni tissutali da parto dai quali è emerso infatti che il massaggio del perineo effettuato a partire dalle 36 settimane di gestazione sia una valida tecnica, attuabile dalle stesse donne.
Questo metodo sembra avere più incidenza nelle donne con più di 30 anni che hanno un periodo espulsivo maggiore a 60 minuti.
L’ostetrica inoltre deve favorire durante il periodo espulsivo, la libertà di movimento e la scelta della posizione più comoda alla mamma.
Le spinte materne dovrebbero essere effettuate solo quando la dilatazione del collo dell’utero sia completa, inoltre è determinante che queste ultime siano spontanee e non pilotate dall’operatore, in modo che i tessuti si adattino alla testa fetale.
Quali sono le lacerazioni spontanee da parto
Esistono diversi tipi di lacerazioni spontanee: viene definita come lacerazione di primo grado, la lacerazione che interessa solo la mucosa vaginale e la cute, è quella che richiede meno punti di sutura; la lacerazione di secondo grado interessa, oltre alla mucosa vaginale e alla cute, anche il muscolo, può essere suturata dall’ostetrica.
Diverso è il discorso riguardo le lacerazioni di terzo grado o quarto grado (definito anche terzo grado complicato): nel primo caso, viene interessata solo la muscolatura dello sfintere anale mentre nel terzo grado complicato viene interessata anche la mucosa (in questi casi il rischio di incontinenza fecale dopo il parto diventa più alto).
Possono essere presenti anche lacerazioni vulvari dopo il parto; tali lacerazioni possono presentarsi come abrasioni, dovute alla iperdistensione dei tessuti materni durante la fase terminale del periodo espulsivo; possono essere anteriori, che interessano le zone paraclitoridee e parauretrali, ma anche laterali (piccole labbra) o posteriori.
Nel primo caso possono dare grande sanguinamento, visto la grande quantità di vasi sanguigni che irrorano la zona, ma nella maggior parte dei casi non richiedono trattamento.
In tutti i casi, fattore protettivo è la completa collaborazione e “lavoro di gruppo” tra mamma, ostetrica, ed equipe.